Ester, protagonista e io narrante della vicenda, è una giovane universitaria con alle spalle una storia di rapporti difficili che hanno minato il suo equilibrio. Viene ricoverata per un periodo, in Trattamento Sanitario Obbligatorio, in un reparto psichiatrico. Nel reparto, la ragazza incontra altre donne, ognuna con la sua vita sofferta, ognuna con i propri problemi irrisolvibili, o che sembrano tali. Motivo principale, la sua rabbia incontrollabile, ma in realtà è altro che preoccupa i sanitari, si scopre presto che Ester è anoressica. Loro malgrado, si creano alcuni rapporti, s'intrecciano delle vicende, si stabiliscono legami, che muteranno - in bene o in male, chi può affermarlo? - l'impostazione di ciascuna esistenza.

'Le poesie della Tartufoli, come le mani di un artigiano, afferrano essenzialità e forgiano ciò che resta presente. Si scorge il costante affiancarsi alla natura, che segna le sensazioni con i suoi odori e le sue forme perfette anche nel ricordo: riconoscimento, natura, sensualità semplicemente goduta, fatta di gesti fermati nel compiersi del loro destino, che perdura nel tempo e ad esso chiede significato.'