Una raccolta di memorie di vita e di vite; racconti di amici portati alla nostra conoscenza mediante sapienti ritratti letterari che narrano la vita nella sua più intima essenza. Brevi biografie che divengono tasselli di una più articolata e completa autobiografia, in cui ogni tessera diventa un gesto, una parola, un ricordo, da custodire e da raccontare, emozionandosi ed emozionando il lettore, che ritroverà, tra le pagine del volume, una parte di se stessa e della sua esperienza di vita. L'Autrice compie così l'incanto di trasformare ogni incontro in un'arte.

Nel solco della più vera tradizione, ma con l'originalità che solo un occhio attento e professionale come quello di Salvatore Lumia può dare, ecco che dalle immagini e attraverso le parole di Maria Grazia Sessa si aprono scenari che l'artista, e in questo caso i due artisti, propongono a coloro che osservando le istantanee cercano una risposta alle domande che le foto impongono, alle riflessioni cui conducono. Spesso inconsapevolmente. Ma ciò che può apparire semplice, dunque, non è necessariamente facile. Momenti forse irripetibili catturano la curiosità del fotografo che è sempre pronto a immortalare lo scatto 'unico', 'memorabile', come spesso lo definisce Maria Grazia Sessa nei suoi racconti, nelle sue storie che affiancano le istantanee di Salvatore Lumia. Prefazione di Teresa Di Fresco.

Se una barca potesse parlare, racconterebbe non solo gli episodi ai quali ha partecipato durante il corso della sua esistenza, ma anche le emozioni che ha vissuto. Questa è la storia di una imbarcazione costruita nel 1910 nella Sicilia occidentale, il suo nome è 'Mizar' come quello della nota stella. I protagonisti sono l'amore e le avventure della famiglia che l'ha mantenuta in navigazione per un secolo. Tante storie di una storia, per non dimenticare la complicità che può nascere fra un oggetto e chi lo vive.

'L'arte o meglio le arti sono state da sempre la mia ragione di vita. Ho iniziato con la musica studiando sin da bambina il pianoforte e durante l'adolescenza ho iniziato a dedicarmi alla pittura e alla fotografia. Fra le arti della scrittura ho iniziato con la poesia negli anni di scuola superiore e ho continuato approfondendo la letteratura e scrivendo testi su argomenti di lingua latina, letteratura italiana. Ma non ho mai abbandonato la poesia, che ha costituito un leitmotiv delle mie esperienze di vita e mi ha accompagnato nel percorso di crescita e maturità. In particolare, nel 'giro di boa' della mia vita, mi sono avvicinata alla forma di poesia dello Haiku. Più volte la mia amica Gina Bonasera, pittrice e poetessa, mi aveva invitato ad avvicinarmi a questa forma di poesia giapponese, ma io ero molto indolente, e soprattutto non avevo tempo per dedicarmi ad approfondire. Nel 2018, dopo la morte di mia madre sono caduta in una fase di tristezza incredibile e non ero capace di uscire dalla depressione subentrata, in quel periodo Gina mi è stata molto vicina e così un giorno ho provato a studiare questa forma letteraria poetica inserendomi in un gruppo su Facebook e seguendo le lezioni e i laboratori di due Maestri a cui sono molto grata, Maria Malferrari e Sergio Tierno.'

... In ogni pagina del diario la risposta alla domanda di Facebook 'A cosa stai pensando' è solo la prima di tre parti, cui le rimanenti si collegano in base all'estro dell'autrice, che pone a disposizione la sua conoscenza da sommelier proponendo - credo in primis a se stessa - un abbinamento enogastronomico che si apre poi ai ricordi e alla narrazione, colta, di se stesso... Essendo, già di per sé, un diario espressione di chi lo scrive, non aspettatevi di essere sempre d'accordo con l'autrice sui vari punti toccati; comunque sia ciò che leggerete non vi mancherà di rispetto... È un libro dalla cui lettura si impara comunque qualcosa, letteratura, vino, cibo o che sia, ma di cui ci sarebbe ragione anche sapendolo già. (Toni Piccini)

Il libro racconta una storia d'amore fra due persone che vivono intensamente l'idillio nella terra della Sardegna, fra incontri e lettere scritte sotto forma di liriche. Un giorno dovendosi separare per sempre decidono di assemblare i rispettivi carteggi e nascondono il plico in un nuraghe. Ed è lì che sarà ritrovato da un turista.

Il libro è una raccolta di poesie dedicate all'amore e ai momenti in cui solo il forte ricordo degli attimi passionali fra due amanti, riesce a lenire il dolore della lontananza. Complice di questa ispirazione è il vento, lo scirocco con cui l'autrice ha piacevolmente convissuto nella città di Marsala.