Ricevere a casa propria o anche in azienda è il piacere di condividere emozioni, sentimenti e atmosfere attraverso la creazione di momenti di intenso coinvolgimento emozionale ed estetico, siano essi di stile formale e importante, o più privati e intimi. Nell'organizzare un ricevimento o una festa per celebrare avvenimenti particolari - dal battesimo alle nozze, dal compleanno al Natale, dall'inaugurazione di una casa al secondo matrimonio spesso le persone vengono assalite da tanti dubbi: è opportuno o no fare o agire così? Il volume cerca di rispondere a questi dilemmi. Suggerimenti, curiosità e consigli per aggiungere quel tocco di classe e savoir faire capace di fare la differenza.

Questo libro ricerca che cosa c'è dietro preparazioni più o meno note e diffuse, che hanno ciascuna qualche segreto. Anche per i semplicissimi spaghetti aglio, olio e peperoncino qualche dubbio viene. Dalle corti del Rinascimento alle aie delle cascine, dalle masserie alle risaie, dai pastifici napoletani ai ristoranti della Torino risorgimentale, dai vigneti friulani alle fattorie toscane, questo libro è anche un viaggio nell'Italia più accogliente. Per chi vuole riprodurre, attingere idee, cimentarsi con ricette tradizionali e non, ci sono 228 possibilità, suddivise per temi e, nella prima parte del volume, le tecniche base per impastare, cuocere, condire.

Da Acciughe a Zuppa di pesce, le voci del dizionario hanno trovato qui il loro posto ordinato. Fra questi modi di far rivivere la Liguria che è in noi, le voci del cibo ci sono sempre e sono le più amate: il pesto e la cima, il basilico e il pandolce, la torta pasqualina e lo stoccafisso accomodato, che a Ponente si arricchiscono di condiggion e di sardenaira, a Levante di pansotti e di mess-ciua... per dire solo le più famose. I modi, i profumi, le forme del mangiare ligure, cui si uniscono i nomi del bere: il mitico Sciacchetrà, il Pigato, il Rossese e il Colli di Luni. Voci che dicono il nostro essere avari, schivi, 'sarveghi', ironici e tutto il resto...