La veste è un poemetto strutturato in varie sequenze poetiche, precedute da illuminanti riflessioni con funzione introduttiva, poste sotto il titolo Il trait d'union, con le quali Dino Podrecca spiega le coordinate della sua scrittura, ovvero ricordo e meditazione, curiosità rivolta ai casi umani ed elogio di una esistenza consapevolmente integrata in un ambiente protettivo e fascinoso, quale per lui è stato e continua a essere quello della vallata del fiume Natisone: 'vagliare/ in sé e intorno a sé/ lungi dal divagare/ di/ verità s'intride'.

Il presente componimento lirico è corredato di alcuni dipinti dell'autore.

L'impulso germinale dal quale prende a scorrere uno stratificato soliloquio, introspettivo e rammemorante, affabile e severo, ha i contorni di una remota e favolosa rusticità, popolata di animali familiari o domestici, colti nell'atto naturale e istintivo del loro protendersi verso la vita: la faina alla fuga, le galline starnazzanti in ressa attorno al becchime. Il personaggio agente, oggettivamente segnalato in terza persona all'interno delle prime battute del resoconto, è colui che con felice trapasso sintattico ed espressivo glissando diverrà in breve l'io monologante e autobiografico.