Cos'hanno in comune Cuba e l'Indonesia? Ed il Canada e l'Iraq? Come sono legate le sorti di Haiti e dello Zaire nei turbolenti anni '70? In che modo si intrecciano le vicende dei Paesi medio-orientali con quelle dell'Africa nera o dell'Europa settentrionale? La risposta comune a tutti questi interrogativi è una sola: la coppa del mondo di calcio. Partecipare al massimo torneo calcistico internazionale è sempre stato il sogno per eccellenza di qualsiasi nazionale, dalla più quotata alla più raffazzonata. Dalle prime edizioni degli anni '30 del secolo scorso, fino a quella che sta per iniziare in Qatar, la storia dei Mondiali di calcio è stata anche quella di tante realtà minori che, per un fugace istante, hanno potuto calcare il palcoscenico più prestigioso, un palcoscenico dove nessuno si aspettava di vederle e dove molti, ancora oggi, non le vorrebbero vedere. Eppure queste intrusioni rappresentano un elemento di fascino e di arricchimento, in un contesto, quello calcistico, sempre più piatto e monopolistico. E allora viva gli intrusi!

Quest'opera ripercorre le gesta dei club, dei grandi protagonisti e della nazionale di quella che è stata l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, cercando di contestualizzarle negli avvenimenti storici che hanno portato dall'impero zarista alla perestrojka gorbacioviana, attraverso la rivoluzione e l'instaurarsi del quasi settantennale governo comunista. Un viaggio attraverso un mondo intrigante e misterioso; un mondo che non c'è più, ma che ha lasciato tracce indelebili ed un'eco inestinguibile anche nell'universo calcistico.