Nelle pagine di questo lavoro, dove la scrittura è terapia, si parla di Andrea, intellettuale schivo ed ex militante politico, ma, soprattutto dell'esperienza che la sua coscienza fa di un tempo cruciale della storia del nostro Paese. Si intrecciano la vicenda individuale di una vita vissuta con intensità emotiva e i risvolti più ampi che la storia del Novecento offre, partendo dal disorientamento provato davanti ai cambiamenti epocali che il protagonista vive. Perché, come scriveva Brecht, e come è riportato in queste pagine: «Se durassimo in eterno matto cambierebbe. Dato che siamo mortali molto rimane come prima.» I continui riferimenti filosofici sono, inoltre, il portato della formazione personale dell'autore, ma anche la naturale evoluzione di Andrea costretto a confrontarsi con le contraddizioni della realtà.

Sono cinque gli elementi che costituiscono questo romanzo, così come sono cinque gli elementi che, secondo l'antica filosofia indiana Samkhya, compongono ogni materia in natura: acqua, fuoco, aria terra ed etere. I primi quattro elementi vengono rappresentati ognuno da un personaggio: Leonardo, Blessing, Davide e don Mauro. Legati tra loro da un sottile filo di coincidenze e incontri fortuiti che li conduce ad confrontarsi l'uno con l'altro, i quattro sono inevitabilmente portati ad incrociarsi e a cambiare le proprie convinzioni. I personaggi infatti, coinvolti nella vicenda di un pestaggio che innesca ogni ulteriore evento della storia, si ritroveranno tutti nello stesso luogo in una quieta domenica mattina che sancirà la conclusione del romanzo e che rappresenterà l'ultimo elemento: l'etere.

Viaggiare per ricercare. Lasciare andare per ritrovarsi. Questi sono i grandi temi che accompagnano queste due raccolte di poesia. L'Asia e il bosco, l'esplorazione e la città da dimenticare. Il tutto per ambire al titolo che le racchiude: la vita semplice.