Daniel, marinaio e naufrago solitario per lunghi anni su un'isola deserta nell'Oceano Pacifico, è il protagonista di un cupo racconto di Jack London. Anche in questa originale raccolta di storie, narrate in tre lingue (italiano, francese e occitano), abbiamo un Daniel, interprete principale di quasi tutti i racconti. Ma scordiamoci ambientazioni esotiche, genti e luoghi lontani, lui è un ragazzo qualsiasi, la cui esistenza non è sicuramente destinata al ricordo collettivo, che però vive in prima persona momenti, a volte anche significativi, della microstoria di una valle alpina. In questi brevi frammenti narrativi, nel corso dei secoli incontrerà gli elefanti di Annibale, diventerà amico di un cataro poeta e fuggitivo, verrà interrogato da un inquisitore, combatterà nel Castel del Lupo, morirà nella battaglia delle Marsaglie.

Gli antichi documenti conservati negli archivi catastali dei comuni della Val Germanasca tramandano un patrimonio di storia per immagini ripercorso in un attento studio di Ettore Peyronel. Pomaretto, Perrero, Prali, Salza e Massello in oltre 150 immagini, plastica testimonianza della vivacità di un territorio e delle sue comunità. Per cercare di raggiungere questi obiettivi si sono prese in esame svariate tipologie di documenti relativi alla Val San Martino: dai consegnamenti medievali ai catasti descrittivi, alle relazioni delle visite pastorali dei funzionari ecclesiastici, a quelle ispettive (alle strade o alle cave e alle miniere della valle), dalla cartografia manoscritta a quella a stampa, per giungere infine all'insieme del materiale del catasto sabaudo antico conservato sia negli archivi comunali che nell'Archivio di Stato di Torino. A corollario ci si è avvalsi di documenti sparsi, anche non direttamente collegati alla rappresentazione territoriale, come procedure di lite, atti notarili e relazioni di campagne militari per fornire una visione la più ampia possibile.

Per molti secoli le valli Chisone e Germanasca hanno potuto contare principalmente su due tipologie di risorse economiche: da un lato i ricchi pascoli degli alpeggi presenti a media e alta quota, dall'altro la presenza sul territorio di cave di pietra e di marmo, e di miniere d'argento, di ferro, di rame, di talco e di grafite. La bibliografia relativa all'attività estrattiva in queste valli è ricchissima, ma i testi si occupano quasi esclusivamente del periodo che intercorre tra la metà dell'Ottocento e i giorni nostri, fornendo scarsissime informazioni riguardo ai secoli precedenti. Per cercare di rimediare a queste carenze, tenendo presente che l'attività estrattiva è documentata a partire dal XII secolo, questo volume cerca di illustrare la continuità dell'estrazione mineraria nelle valli dal Basso Medioevo fino all'inizio dell'Ottocento.

Un libro di storia è molto importante per l'identità di una comunità. Sapere cosa è successo, nel corso dei secoli, nei luoghi in cui viviamo ogni giorno, è sicuramente doveroso da un punto di vista culturale, ma, data la travagliata storia del Comune di Pinasca e delle Valli Valdesi, può essere anche uno strumento utile per vivere il quotidiano, una guida che ci aiuti a ricordare ciò che la nostra memoria, spesso troppo corta, ha dimenticato.