'In questo viaggio intorno al mondo cosa porto con me? Cosa lascio indietro? Ci sono i ricordi e poi ci sono le storie vissute. Ricordi e storie a volte non sempre per me piacevoli. Ma credo che dipenda dal modo in cui decidi di guardarle. Ammetto di essere concentrato solamente sul futuro e lascio indietro il passato che non si cancella. Il lavoro mi ha tenuto occupato in questi 60 anni e l'esperienza acquisita non è stata sempre incoraggiante. Spero per il futuro ma non dipende soltanto da me. Nella mente, ora, sento qualcosa di stranamente nuovo. È il viaggio di una vita, che ho sempre sognato. La vita è come il mare. Le sue maree e correnti a volte portano un uomo a coste lontane che non avrebbe mai immaginato esistessero. Imparare a navigare è un impegno per tutta la vita' (l'autore)

L'opera vuole essere un tributo ad Arafat che ha dedicato una vita alla guida del suo popolo palestinese per dargli uno stato indipendente senza riuscirci per la morte sopraggiunta prematuramente e per le difficoltà incontrate. Arafat voleva uno stato e la pace. C'è il ricordo della visita dell'autore in delegazione nel 2003 e la successiva del 2006 ad Abu Mazen. Nelson Mandela asseriva che Arafat resterà per sempre un simbolo di eroismo per tutti i popoli del mondo che lottano per la giustizia e la libertà. Sarà così anche per Zelenski che lotta per la libertà e indipendenza del suo popolo.

La situazione turistica degli anni 60 e l'evoluzione fino ai nostri giorni, la crisi industriale e il sogno di uno sviluppo turistico sostenibile.