'Rosario ha bisogno (e queste pagine lo dimostrano con grande vividezza) di interrogarsi sulle ragioni della propria 'inattualitą'; e quindi del proprio disagio. Del proprio non sentirsi mai a casa in un mondo destinato a vedere il disegno e il 'figurativo' quasi come colpe da espiare.' (Massimo Doną) 'Per quanto mi riguarda, soprattutto lavorando su artisti come de Chirico e De Dominicis mi sono reso conto che il recupero 'anacronico' della dimensione del disegno e della figurazione non esclude affatto la ricerca post-duchampiana oggi (ma ancora per quanto?) egemone. Io sono contrario a chi ideologicamente considera la pittura un linguaggio del passato (come, poniamo, la tragedia regolata in endecasillabi sciolti) ma sono contrario pure a chi ideologicamente considera Duchamp un impostore e il linguaggio che ne č derivato una truffa.' (Andrea Cortellessa)
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