Nel suo Discorso di Metafisica, Leibniz guardava con preoccupazione al progresso scientifico e si opponeva a quei 'nuovi filosofi' che cercavano di spiegare il mistero dell'universo affidandosi esclusivamente alle nuove dottrine cosmologiche. In quegli stessi anni, Leibniz lesse la celebre Guida dei perplessi di Maimonide nella traduzione latina curata dall'orientalista svizzero Johannes Buxtorf il Giovane. Come è noto, la Guida dei perplessi è il più grande capolavoro del Medioevo ebraico che ha ispirato innumerevoli generazioni di rabbini, filosofi e qabbalisti. Lo stesso Leibniz non fu immune al fascino di quest'opera e, infatti, scrisse una serie di note di lettura che vengono presentate per la prima volta al pubblico italiano.
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