![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
2025 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Elèuthera In questa riflessione a tutto campo che riprende le considerazioni su arte e società di molti precursori della decrescita come Baudrillard o Castoriadis, Latouche analizza in parallelo il disastro urbano e l'insignificanza dell'arte, ripercorrendo le tappe di un declino che ha le medesime origini. Con la cosiddetta globalizzazione si è infatti assistito a una esplosione dell'urbano che è andata di pari passo con una omnimercificazione del mondo. Tutto è diventato commerciabile, persino il corpo umano, il sangue, i geni. Si è passati da una società che ha un mercato a una società di mercato, da una società che ha una crescita a una società di crescita che con la sua pervasiva artificializzazione della vita lacera il territorio, divora lo spazio, rode il senso dei luoghi, disintegra il tessuto sociale. È stata così distrutta ogni capacità di meravigliarsi, a favore di quella replica infinita dello stesso che è il segno distintivo dell'arte contemporanea. Ed è qui che il progetto della decrescita, con i suoi valori etici ed estetici, può fornire gli strumenti - e l'immaginario - per ricostruire non solo il tessuto locale e urbano, ma anche il senso del bello. E re-incantare il mondo. € 14,00
Scontato: € 13,30
|
|
2024 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Petrini Carlo; Viale Guido Publisher: Associazione Culturale Pensieri in Piazza aps Raccolte in un solo testo un'insieme di analisi e riflessioni che da prospettive diverse ma comunicanti individuano i limiti sempre più evidenti della 'società della crescita'. Serge Latouche, Carlo Petrini, Guido Viale, Adriano Sella ed Elisabetta Ribet mostrano come sia sempre più urgente e necessario mettere in discussione questo modello economico, sociale, culturale e vedono nella scelta di nuovi atteggiamenti, valori e stili di vita, nella costruzione dal basso di iniziative e pratiche comunitarie, nella ridefinizione del rapporto tra esseri umani e le altre forme del vivente, le premesse per un possibile 'cambio di rotta'. € 12,00
Scontato: € 11,40
|
|
2023 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Nella società occidentale contemporanea il lavoro è oggetto di affermazioni contraddittorie. La sua scomparsa preoccupa, ma al tempo stesso è vista come un'utopia, tanto dalle élite politico-economiche quanto dall'opinione pubblica. Quel che è certo, ci spiega Serge Latouche, è che le tre promesse della modernità avanzata - lavorare meno guadagnando sempre di più grazie alla società dell'abbondanza, lavorare tutti in modo sempre più piacevole grazie alla civiltà del tempo libero e, in futuro, non lavorare più grazie alle nuove tecnologie - si rivelano del tutto mistificatorie se collocate all'interno della società odierna, poiché incompatibili per loro natura con il modello dell'economia capitalistica. La crisi sanitaria, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, ma anche le nuove problematiche emerse con l'introduzione della pratica del telelavoro e l'incidenza sempre maggiore di una vera e propria dipendenza dall'attività lavorativa, sono tutti segnali di una crisi e hanno reso evidente la necessità di un cambio radicale di paradigma. La soluzione sta nella rottura con la logica capitalistica e nella rinuncia al mito della ricchezza e della produttività incontrollata. La risposta è la decrescita, l'unica che ci permetterebbe di realizzare le tre promesse tradite, comportando al tempo stesso una riduzione quantitativa e una trasformazione qualitativa del lavoro, in una prospettiva di abolizione del rapporto salariale. € 12,00
Scontato: € 11,40
|
|
2022 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Il desiderio di felicità sembra essere un tratto congenito alla natura umana: è comune a ogni epoca e a tutte le culture. Ma se le parole ci permettono di comunicare e di comprenderci, sono al tempo stesso fonte di malintesi. La parola «felicità», infatti, nasconde una trappola semantica. Da un lato ha avuto per lungo tempo - dagli antichi greci al Medioevo e alla prima modernità - un connotato etico: di armonia civile, indissolubilmente legata alla sfera pubblica e al buon governo, o di beatitudine spirituale, inscindibile dal divino e dal sacro. Dall'altro lato, prima con la Rivoluzione francese e poi con l'emergere del liberalismo, la felicità diviene invece un obiettivo dell'individuo, materiale e «quantificabile» attraverso merci e denaro: qualcosa, dunque, di neutro dal punto di vista etico. La felicità moderna ha quindi sempre meno a che fare con una vita «buona» - in armonia con gli altri, con se stessi e con il proprio ambiente. Si identifica invece sempre più con il guadagno e la ricchezza. A questa «felicità» deviante e in ultima analisi tossica, scrive Latouche in queste pagine, è oggi indispensabile contrapporre una frugalità sobria e serena, un'autolimitazione conviviale e gioiosa, veicolata, in maniera decisiva, dal nostro rapporto con il cibo e con l'alimentazione. Contro gli eccessi dell'iperconsumo e dello spreco promossi dall'agricoltura produttivista e dalla grande distribuzione, ma anche contro il cibo spazzatura tipico dell'alimentazione globalizzata che con essa va di pari passo, Latouche sostiene il ritorno a un'agricoltura rispettosa del suolo e del € 16,00
Scontato: € 15,20
|
|
2021 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Elèuthera Globalizzazione è un termine entrato prepotentemente nel nostro linguaggio che ben esprime lo spirito dell'epoca. Ma in realtà questa sottomissione senza precedenti delle nostre vite al predominio del mercato rientra in un movimento per occidentalizzare e uniformare il mondo in atto da alcuni secoli. Con una lucida analisi delle illusioni e dei limiti della modernità, Latouche suggerisce alcuni modi per resistere a questo 'nuovo ordine' (non solo economico) che stende la sua ombra sull'intero pianeta. E lo fa indicandoci le tante modalità informali con le quali gli esclusi del mondo, sempre più numerosi tanto al Nord quanto al Sud, riescono a sfuggire ai criteri e ai valori del pensiero unico. Resistenze che lasciano presagire come la morte dell'Occidente non sia necessariamente la fine del mondo. € 17,00
Scontato: € 16,15
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri «Non sopportava di essere classificato e ha fatto di tutto per risultare inclassificabile». In quel «tutto» è la chiave di un pensiero che Jean Baudrillard stesso ha provveduto funambolicamente a minare di paradossi, da vero scompigliatore, per scoraggiare possibili riprese. Tuttavia l'«assenza di un orizzonte d'azione e di speranza», che oggi sembra averlo esiliato dal discorso pubblico della filosofia, ha favorito in passato la lunga fascinazione esercitata dalla sua inventività concettuale: la teoria della seduzione e del simulacro, l'idea dell'implosione del sistema (e del terrorismo come sua estrema manifestazione), dell'ipertrofia del virtuale e dell'immondializzazione hanno scosso gli schemi mentali di fine secolo. Nessuno finora si era azzardato a ricomporre quel «puzzle barocco» attorno a nuclei tematici. Serge Latouche invece è convinto che rinunciare a una cronologia convenzionale, seguendo il «cammino immobile» dell'opera, sia l'unico modo per scrivere la biografia intellettuale di Baudrillard. Una vicenda in cui lo stesso Latouche ha avuto parte, negli anni settanta del Novecento, all'epoca della critica della società dei consumi. Allora credeva che Baudrillard si prefiggesse il suo stesso obiettivo, ossia la fuoriuscita dall'economia; si accorse presto dell'equivoco, destinato a segnare il loro legame, ma non a precludere la collocazione postuma dell'amico tra i «precursori della decrescita». Quando Baudrillard è morto, nel 2007, ogni territorio che aveva attraversato - sociologia, filosofia, semiologia, antropologia, linguistica, arte - recava le tracce del s € 27,00
Scontato: € 25,65
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri «Decrescita»: che cosa si intende esattamente con questa parola? Un'inversione della curva di crescita del prodotto interno lordo, indice statistico che dovrebbe misurare la ricchezza? La fine dell'ideologia della crescita, ovvero del produttivismo? Se la crescita è una fede nel progresso, allora la decrescita può sembrare la cifra di una perdita. Serge Latouche ci spiega che non è così. Mentre l'idea di una crescita infinita è negata in modo sempre più evidente dai limiti del pianeta, il mito della ricchezza e della produttività svela ogni giorno di più il suo lato oscuro. È infatti sempre più probabile che, al di là di una certa soglia, l'aumento del PIL implichi una diminuzione del benessere. Nella società della produttività illimitata non aumentano solo le disuguaglianze, anche la felicità promessa ai «vincenti» si rivela un'illusione. All'aumento dei consumi corrisponde il degrado della qualità della vita (l'acqua, l'aria, l'ambiente), il ricorso sempre maggiore a strategie di compensazione (medicine per lo stress e altre patologie, i viaggi, lo svago), l'aumento dei prezzi di beni essenziali ogni giorno più scarsi (acqua, energia, spazi verdi). La soluzione per Latouche è la decrescita. Che significa rompere con la società della crescita, con l'economia capitalistica, con il produttivismo e con l'occidentalizzazione del mondo. Ma anche recupero di quanto in questi anni è andato perduto: un senso del sacro che restituisca legittimità alla dimensione spirituale dell'uomo, in forme anche completamente laiche. La decrescita come arte di vivere. Un'arte sobria e dalle form € 16,00
Scontato: € 15,20
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Lanza Simone Publisher: Il Margine (Trento) «Una società che mira alla crescita per la crescita è una società assurda e condannata al fallimento» La società del consumo di massa globale si trova in un vicolo cieco. L'idea di una crescita senza limiti - quando la realtà fisica, biologica e geologica del pianeta appare invece limitata - contiene in sé i prodromi della catastrofe. Ecco allora che un nuovo paradigma economico, che abbia come obiettivo l'armonia con l'ambiente, proprio come avviene ad esempio nelle tradizioni orientali, potrebbe essere la nostra scialuppa di salvataggio. In un dialogo serrato con Lanza, Latouche rivela che avrebbe potuto, e forse dovuto, proclamarsi un «ateo della crescita» o, a essere più rigorosi, un fautore dell'«a-crescita». Dal momento che, mentre alcune cose posso crescere esponenzialmente, altre invece non devono farlo, se ci si accorge che minano le basi del nostro vivere insieme. In un mondo minacciato dai cambiamenti climatici, anche l'espressione «sviluppo sostenibile», oggi sulla bocca di tutti, è di fatto un ossimoro: lo sviluppo in sé e per sé è palesemente non sostenibile e la nostra stessa sopravvivenza richiede nuovi schemi di pensiero. € 10,00
Scontato: € 9,50
|
||
2020 |
![]() ![]() Author: Giaccio Giuseppe; Latouche Serge; Dufoing Frédéric; Jérôme Maucourant (cur.); Arnaud Diemer (cur.) Publisher: Diana edizioni È possibile far conciliare il rispetto dell'ambiente e il progresso economico? Esiste davvero uno sviluppo sostenibile? Quali politiche economiche dovrebbero mettere in campo i governi del mondo per evitare la imminente catastrofe ecologica? Il surriscaldamento globale e l'inquinamento dell'ambiente naturale, oggetto delle proteste dei giovani militanti del movimento Fridays for future guidato da Greta Thunberg, hanno riproposto all'ordine del giorno il difficile rapporto fra il sistema economico industriale capitalista e l'ecologia. In questo saggio scritto a più mani, alcuni tra i più importanti studiosi di economia e di ambientalismo a livello mondiale si interrogano sui possibili scenari futuri per la nostra civiltà capitalistica. € 15,00
Scontato: € 14,25
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Quando si parla di economia non è azzardato dire che si tratti di una vera e propria religione. Come la religione anche l'economia ha le sue chiese e i suoi templi - le banche e le borse - imprese, agenti di cambio o esperti di finanza sono le sue cattedrali, i suoi prelati o profeti; la pubblicità e il marketing sono le preghiere che ne officiano la liturgia: il consumo. Non a caso secondo Serge Latouche in questo libello combattivo, sulle banconote americane troviamo fissato il motto «In God We Trust» e, se dovessimo immaginare i Dieci comandamenti del capitalismo, non sfigurerebbe la battuta fulminante del finanziere di Wall Street: «L'avidità è giusta». L'idolatria della crescita solleva, dunque, la questione della natura quasi religiosa dell'economia di mercato. Una religione secolare e materialista che disincanta il mondo, distruggendo il legame sociale e gli ecosistemi necessari per la sopravvivenza dell'umanità. «Desacralizzare» la crescita, secondo Latouche, consiste innanzitutto nel rivelare il modo in cui ha avuto luogo la sua sacralizzazione. Il progetto di una società alternativa sostenibile e amichevole, guidata dalla decrescita, mira invece a uscire dall'incubo del produttivismo e del consumismo, ma anche a reincantare il mondo e riguadagnare la nostra capacità di meravigliarci per la sua bellezza. Anche papa Bergoglio d'altra parte - con la sorprendente enciclica Laudato si' - ha annunciato che la compatibilità tra la decrescita e la religione tradizionale diventa possibile e che la decrescita contiene una dimensione etica, e persino spirituale, essenziale s € 10,00
Scontato: € 9,50
|
2019 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Castelvecchi Riprendendo in forma interrogativa il titolo del film di Jean-Paul Jaud, 'Nos enfants nous accuseront', Latouche affronta la questione del rapporto fra le generazioni alla luce della crisi ecologica, i cui sintomi sono sotto gli occhi di tutti (cambiamento climatico, buco nell'ozono, desertificazione, ecc.). L'accusa che i nostri figli ci rivolgeranno è la chiave attraverso cui il grande economista francese porta avanti la sua critica all'imperialismo della società della crescita, che irresponsabilmente nega il debito intergenerazionale e rifiuta di considerare i limiti della natura. Nell'era dell'antropocene la natura è trattata come una macchina atta a soddisfare i nostri eccessi. Ma non stiamo solamente abusando delle sue risorse, stiamo saccheggiando le generazioni a venire. € 6,00
Scontato: € 5,70
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Jouventin Pierre; Paquot Thierry Publisher: Jaca Book Tutti conoscono la celebre formula con cui Karl Marx conclude le sue lapidarie Tesi su Feuerbach: «I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo». Induce a sorridere? Appare ingenua? Velleitaria? Idealistica? Potrei riscriverla così: «Comprendere il mondo è indispensabile per chi desideri renderlo abitabile». Formulandola in questo modo, immagino - e spero - che più di una lettrice e di un lettore saranno d'accordo. Ma per comprendere il mondo nella sua incredibile complessità, dobbiamo fare sì che le conoscenze si incrocino e tenere presenti tre «suggerimenti» metodologici: ecologizzare il nostro spirito, deoccidentalizzare la nostra prospettiva e valorizzare un approccio retro-prospettivo. (Serge Latouche) € 16,00
Scontato: € 7,20
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Faletra Marcello Publisher: Meltemi Bisogna rifondare i presupposti su cui si regge una città. E ogni rifondazione richiede un nuovo patto sociale, un nuovo modello di società. Del disastro urbano in corso negli ultimi decenni non sono colpevoli direttamente gli architetti o gli urbanisti, si tratta di una crisi di civilizzazione. La nozione di decrescita soccorre questo vuoto di prospettive: un'uscita dal valore, di cui il Pil, volto statistico dell'obbligo della crescita sociale secondo i parametri della produttività, ne è l'immagine perversa più propagandata. Con questo agile e graffiante pamphlet, il teorico della decrescita Latouche e Marcello Faletra smontano l'ideologia di un capitalismo che si fa estetico, vettore di controllo sociale attraverso la cultura. L?architettura contemporanea, con le sue spettacolarità, è smascherata come l?espressione più visibile dell?economia globale, uno spazio governato dai flussi finanziari privati. € 8,00
Scontato: € 7,60
|
2018 |
![]() ![]() Author: Panikkar Raimon; Latouche Serge Publisher: Jaca Book 'Non so se il termine «pluriversalismo» compaia nei testi pubblicati da Raimon Panikkar. Io non ve l'ho trovato né ritrovato. Per contro, l'idea vi è ben presente, nell'ambito dell'analisi dell'irriducibile diversità culturale e dell'impostura rappresentata dall'universalismo occidentale. E compare in modo ancor più esplicito in espressioni attestate quali «pluriprospettivismo». Ricordo perfettamente di aver ascoltato il nostro amico denunciare quello che oggi verrebbe definito «il pensiero unico» dell'universum (un unico verso, rivolto verso l'uno) e pronunciarsi a favore di un «pluriversum», un mondo plurale nonché pluralista. «Ci si domanderà», scrive, «se ciò che occorre sia l'universitas o non, piuttosto, una pluriversitas». Fatto sta che nella maggior parte dei casi egli si accontenta di utilizzare il termine più ambiguo «pluralismo». Non si tratta tuttavia, come precisa talvolta egli stesso, di quell'innegabile pluralità de facto che caratterizza le società contemporanee, bensì di un pluralismo de iure che tanto fatica a imporsi. Con il «pluriversalismo» si tratta proprio di promuovere una «democrazia delle culture», per riprendere un'altra delle sue espressioni.' (Serge Latouche) € 18,00
Scontato: € 17,10
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Castelvecchi Potremmo indicare come opzioni: decrescita, fine del mondo e barbarie. Se non riusciamo a costruire una società di decrescita, di sobrietà volontaria, basata su un'autolimitazione, andremo davvero incontro alla barbarie. Perché la gestione da parte del capitalismo di un ambiente degradato può solo realizzarsi attraverso la trasformazione del capitalismo in una forma di autoritarismo estremamente violento, duro, che poi è stato esplorato molto bene dalla fantascienza. Prefazione di Roberto Mancini. € 5,00
Scontato: € 4,75
|
2017 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Migranti e relitti si inabissano ogni giorno nei nostri mari, con una progressione da ecatombe. I «naufraghi dello sviluppo» di cui Serge Latouche parlava ventisei anni fa, quando uscì la prima edizione del libro, divenuto un classico della decrescita, adesso hanno i volti degli oltre quindicimila esseri umani già risucchiati in cimiteri d'acqua. Non accade spesso che espressioni metaforiche - il naufragio, gli approdi dei sopravvissuti - si inverino tragicamente, sacrificando il possibile che racchiudevano alla realtà peggiore. Un esito tuttavia non imprevisto, quantomeno da parte di Latouche, che nel momento in cui l'Occidente presagiva i trionfi dell'incipiente globalizzazione consegnava a queste pagine un'analisi senza scampo della logica produttivistica e delle sue conseguenze nefaste, e al contempo si congedava dai miti messianici del terzomondismo. Ciascuna osservazione di allora conserva una «terribile attualità» ed è traducibile alla lettera nelle parole-chiave degli odierni obiettori di crescita, se si sostituiscono sviluppo con crescita e doposviluppo con decrescita. Spinti ai margini di tutto dalla tracotanza della modernità, i «naufraghi» raccolgono i Quarti Mondi degli esclusi dei Paesi ricchi e di quelli meno avanzati, e le minoranze autoctone a rischio di deculturazione. La loro forma di resistenza è affidata per intero alla «nebulosa dell'informale», ossia a pratiche economiche atipiche che generano reciprocità in quanto fatti sociali totali, secondo criteri estranei alle categorie del dinamismo industriale. Dai loro fragili laboratori di decrescita non nas € 16,00
Scontato: € 15,20
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Harpagès Didier Publisher: Elèuthera Da due secoli abbiamo sviluppato una civiltà materiale e una potenza produttiva mai prima conosciute. Questa civiltà si scontra oggi con i Limiti al suo sviluppo: sono i limiti del pianeta stesso. Il pianeta è in pericolo e gli scenari più pessimistici sembrano superati da processi irreversibili di distruzione dell'ambiente. L'emergenza ecologica esige trasformazioni radicali dei nostri modi di vita, ma questi mutamenti non possono concepirsi che in un nuovo rapporto con il tempo. Reintrodurre la vicinanza e la Lentezza nei processi di produzione e di consumo, ridurre i tempi di Lavoro, disalienarci dalla nostra condizione di lavoratori e consumatori forsennati... queste sono le poste in gioco essenziali. Bisogna trasformare i nostri ritmi sociali per ritrovare il tempo di vivere. € 12,00
Scontato: € 11,40
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; La Cecla Franco Publisher: Meltemi Serge Latouche, economista bretone che a oggi preferisce definirsi filosofo, ci racconta la sua idea di crisi, analizzando il rapporto tra ecologia, economia e filosofia in un interessante e denso dialogo palermitano con uno degli antropologi più contemporanei del momento, il siciliano Franco La Cecla. Durante la conversazione emerge che quello che sta accadendo in campo ambientale, economico e sociale, è di fatto il risultato di una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali della realtà, che alla cooperazione tra gli umani preferisce competizione e conflitto. Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale e una presa di coscienza urgente e di portata globale. La parola 'decrescita' è stata scelta in maniera provocatoria, uno slogan coniato da Serge e da una serie di pensatori affini, discepoli di Ivan Illich all'inizio del nuovo millennio, per porre attenzione alla necessità di uscire non dalla crescita, ma dalla società della crescita. Una conversazione a due voci ricca di stimoli e suggestioni, dove si afferma la necessità di imparare a ricostruire i rapporti sociali ascoltando davvero quali siano i reali bisogni umani e abbandonando la fame di consumo infinito a favore di una consapevolezza collettiva per decrescere serenamente senza estinguersi come specie. € 9,00
Scontato: € 8,55
|
2016 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Gli sbandieratori del produttivismo e dello sviluppismo - anche nella versione contrabbandata per «verde» o sostenibile - vorrebbero accreditare un'immagine settaria e marginale degli obiettori di crescita: un manipolo di utopisti tardomoderni con l'ossessione recessiva di far cambiare rotta alla civiltà. Ma la logica trionfante del «cresci o muori» non può certo invocare maggior realismo, proprio quando si profila lo schianto del pianeta sotto il peso ecologicamente e socialmente funesto di iperproduzione, iperconsumo e iperscarto. Quell'insensatezza che oggi è diventata sinonimo di catastrofe viene da lontano, come chi in ogni tempo ne ha denunciato le storture che già si annunciavano mortifere. Si tratta di filosofi, poeti, economisti, romanzieri, politici, teologi, di cui Serge Latouche fa qui l'appello in quanto precursori, pionieri e compagni di strada. Tutt'altro che gracile, l'albero genealogico della decrescita vanta il fior fiore del pensiero critico e della sapienza di diversi continenti, configurando una storia delle idee alternativa. In felice promiscuità vi prendono posto cinici, epicurei e buddhisti zen, decrescenti di città e decrescenti di campagna, mistici e anarchici naturisti, oppositori dell'industrialismo agli albori e antiglobalisti attuali. Tra loro, anche qualche «infrequentabile» o inclassificabile. Da Diogene a Tagore a Orwell, da Fourier a Gandhi a Berlinguer, da Pound a Baudrillard a Terzani, si compone una schiera multiforme a cui Latouche ascrive a buon diritto la propria prospettiva di un'«abbondanza frugale, o prosperità senza crescita, in u € 16,00
Scontato: € 15,20
|
|
2015 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri L'insostenibilità congiunta di pessime pratiche e mezzi fittizi per contrastarle ha trovato in Serge Latouche un analista affilato e conseguente, determinato a snidare l'impostura economica ovunque si rintani, nelle parole e nelle cose. Latouche addita il nostro vizio capitale nel vivere irresponsabilmente all'insegna dell'eccesso. Troppo di tutto: troppa produzione, troppo consumo, troppa rotazione dei prodotti, troppa obsolescenza, troppo scarto; e, insieme, troppa disuguaglianza, troppa disoccupazione, troppo saccheggio di risorse naturali, troppo inquinamento di ogni genere (biochimico, mentale, visivo, acustico). Ma a essere tossica, senza appello, è la nozione stessa di crescita ovunque si sia incarnata, nell'ultraliberismo del capitale globalizzato o nel produttivismo del socialismo reale. Dopo il fallimento delle politiche sviluppiste, anche nella versione cosiddetta 'sostenibile' - ultimo, pericoloso abbaglio, secondo Latouche -, ci resta un'unica alternativa, ossia l'utopia concreta di una società governata da una logica di decrescita, che alleggerisca l'impronta ecologica, metta fine alla predazione, stringa un rapporto di parternariato con il Sud del mondo, rivitalizzi gli aspetti conviviali dell'esistenza. Un vagheggiamento irrealizzabile? Nient'affatto. Fino a che non imboccheremo la strada della decrescita serena, l'eccesso di benessere continuerà a coincidere con l'eccesso di malessere. € 16,00
Scontato: € 15,20
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri Secondo le aziende costruttrici, quella della vita a termine degli oggetti di consumo, soprattutto elettrici ed elettronici, sarebbe soltanto una «triste leggenda», un sospetto infondato perché privo di riscontri fattuali. Sfidano a dimostrare l'esistenza di una difettosità deliberata, l'introduzione di qualcosa di simile a geni di mortalità in grado di far inceppare, a tempo debito, stampanti e lavatrici, televisori e computer, accorciandone la durata e costringendo gli acquirenti a sostituirli in modo sempre più compulsivo. Arrivano a negare ogni plausibilità all'idea stessa di «obsolescenza programmata», fenomeno - consustanziale alla nostra società della crescita illimitata - che invece è accertato e quantificato da ricerche indipendenti, testimoniato da progettisti che iniziano a parlare, combattuto da associazioni di consumatori, e sulla cui realtà tutt'altro che leggendaria Serge Latouche ci ha aperto gli occhi. Anche grazie al suo saggio, nei pochissimi anni trascorsi dalla prima edizione si sono smosse le acque in un ambito che coinvolge interessi colossali, e hanno preso consistenza iniziative a diversi livelli: rapporti conoscitivi, commissioni comunitarie, progetti di legge europei per proibire o scoraggiare la commercializzazione di prodotti tecnologici a scadenza occulta, e insieme azioni dal basso, siti dedicati e forme di resistenza conviviale per imparare a riparare ciò che altrimenti finirebbe nelle discariche. Latouche ce ne informa ampiamente in questa nuova edizione, senza appiattirsi sulla logica del complotto e del sabotaggio industriali, ma senza cad € 15,00
Scontato: € 14,25
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Elèuthera Globalizzazione è un termine entrato prepotentemente nel nostro linguaggio che ben esprime lo spirito dell'epoca. Ma in realtà questa sottomissione senza precedenti delle nostre vite al predominio del mercato rientra in un movimento per occidentalizzare e uniformare il mondo in atto da alcuni secoli. Con una lucida analisi delle illusioni e dei limiti della modernità, Latouche suggerisce alcuni modi per resistere a questo 'nuovo ordine' (non solo economico) che stende la sua ombra sull'intero pianeta. E lo fa indicandoci le tante modalità informali con le quali gli esclusi del mondo, sempre più numerosi tanto al Nord quanto al Sud, riescono a sfuggire ai criteri e ai valori del pensiero unico. Resistenze che lasciano presagire come la morte dell'Occidente non sia necessariamente la fine del mondo. € 15,00
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Petrella Riccardo; Gioia P. (cur.); Manara F. C. (cur.); Vacchelli G. (cur.) Publisher: Mimesis Cosa ha a che fare l'economia con la sfera del divino, dello spirituale, del mistico? Dove troviamo le interconnessioni? Ci si rende conto che la proposta è di grande rilevanza teoretica, perché va in controtendenza con la tradizione occidentale (e occidentalistica) di separare e dividere ambiti di conoscenza e di esperienza (etica, filosofia e teologia; etica, teologia e scienza; etica e politica; etica ed economia, ecc.). La riflessione si snoda secondo una duplice prospettiva: da una parte il confronto con economisti, filosofi, teologi e teologhe che stanno pensando (e vivendo anche) modelli altri, prospettive nuove e quello con il pensiero di Raimon Panikkar dall'altra. € 12,00
Scontato: € 11,40
|
||
2014 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Jappe Anselm Publisher: Mimesis La crisi innescata dai mutui subprime nel 2008 non dà alcun segno di rallentamento. Non si tratta però solo di una crisi economica: essa si sta sempre più rivelando una crisi di portata generale, che coinvolge aspetti sociali, ecologici, culturali e anche psicologici. La 'Decrescita' e la 'Critica del valore' sono due fra le poche correnti di pensiero oggi capaci di analizzare coerentemente i motivi e i meccanismi di fondo della crisi stessa, e di abbozzare risposte convincenti e proposte coinvolgenti. L'inedito dialogo fra le due correnti, presente in questo libro, offre sicuramente un'occasione importante per fare il punto sulla devastazione in corso, e sulle possibilità di uscirne superando il sistema che l'ha generata. € 7,00
Scontato: € 6,65
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Bosio R. (cur.) Publisher: EMI Ci hanno detto che per occuparci della nostra società, del nostro futuro, bisogna essere economisti o giù di lì. Ma prendere la nostra vita nelle nostre mani significa semplicemente assolvere alle nostre funzioni di cittadini sovrani come prescrive l'articolo 1 della Costituzione. In realtà non bisogna essere economisti per capire che crescita, produttivismo, mercantilismo, gigantismo, individualismo, conducono a iniquità, guerre, sopraffazione, infelicità, esaurimento delle risorse, degrado ambientale e planetario. Al contrario, più si è impregnati di concetti economici, meno si vede. Perché l'economia mercantilista è il problema. Non si vede con gli occhi, ma col cervello, e per vedere veramente bisogna avere la mente sgombra dai condizionamenti. Decolonizzare il nostro immaginario significa fare pulito nella nostra testa, liberarsi dalle scorie mercantiliste per permettere ai nostri sensi di vedere e sentire ciò che veramente succede, e soprattutto per permettere ai nostri valori di uscire in libertà per costruire un'altra società. € 13,50
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Feltrinelli Il termine 'decrescita' suona come una scommessa o una provocazione, nonostante la generale consapevolezza dell'incompatibilità di una crescita infinita in un pianeta dalle risorse limitate. L'oggetto di questo libro è incentrato sulla necessità di un cambiamento radicale. La scelta volontaria di una società che decresce è una scommessa che vale la pena di essere tentata per evitare un contraccolpo brutale e drammatico. Bisogna ripensare la società inventando un'altra logica sociale. Ma come costruire una società sostenibile, in particolare nel Sud del mondo? Bisogna quindi esplicitare i diversi momenti per poter raggiungere questo obiettivo: cambiare valori e concetti, mutare le strutture, rilocalizzare l'economia e la vita, rivedere nel profondo i nostri modi di uso dei prodotti, rispondere alla sfida dei paesi del Sud. Infine, bisogna garantire tramite misure appropriate la transizione dal nostro modello incentrato sulla crescita a una società della decrescita. Tutti temi questi che già a vario titolo compaiono nell'agenda politica di molti paesi europei, tra cui la Francia e la Germania, e che anche in Italia cominciano a definirsi in un tutto organico. Questo libro ne è il manifesto teorico. € 11,00
Scontato: € 10,45
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Bollati Boringhieri I saperi che si ammantano di scientificità nascondono talora un cuore di fede, l'adesione ottenebrante a un credo. Serge Latouche l'ha scoperto quando era un giovane economista allevato alle dottrine sviluppiste e da allora non ha smesso di sfatare la religione secolare che si annida nella scienza economica. In queste tre conversazioni - con Thierry Paquot, Daniele Pepino e Didier Harpagès - Latouche per la prima volta racconta ampiamente di sé, di come sia diventato 'ateo' e abbia concepito l'idea sociale della decrescita: le erranze della vita e del pensiero, tra Francia, Africa e Oriente, il terzomondismo, i compagni di strada, la svolta verso un'ecologia politica, la determinazione a opporsi dal basso all'incultura dell'iperproduzione e dell'iperconsumo, il conio di espressioni ormai adottate da ampi movimenti, come 'decrescita serena' e 'abbondanza frugale'. Se i dogmi tossici dello sviluppo a ogni costo hanno spalancato l'abisso di una crisi senza fine, l'alternativa radicale secondo Latouche è uscire dall'economia, nelle pratiche e nell'immaginario. Il solo modo, per lui e per tutti gli obiettori di crescita, di recuperare una prosperità non mercantile ma relazionale. € 15,00
Scontato: € 14,25
|
||
2013 |
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Consorzio Festivalfilosofia Una sintesi del programma di rinnovamento della società all'insegna della decrescita. € 3,50
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge Publisher: Jaca Book 'Crescita, crescita': è la parola magica pronunciata a sazietà per salvarci da crisi che non cessano di succedersi... Questo per la pretesa dell'uomo di credere di poter sfruttare senza limiti i suoi simili e il pianeta e di aver creato un modello destinato a generare sempre maggior ricchezza, sempre maggiore felicità. Tuttavia, a partire dalle tesi di Nicholas Georgescu-Roegen, noi sappiamo che ciò non è possibile, mentre Ivan Illich e André Gorz ci hanno insegnato che è possibile un altro schema di società, capace di rispettare insieme l'ambiente e l'uomo. Gli 'incontri' di Latouche sono con gli indios latinoamericani, con l'autarchia italiana tra le due guerre, con i precursori della decrescita, con la mercificazione dei viaggi alle Seychelles, con l'Africa, con la Cina e con i dibattiti e le esperienze in corso in Europa. L'opera ha un andamento quasi biografico con il susseguirsi di avvenimenti, esperienze e riflessioni. Prefazione di Patrick Piro. € 12,00
Scontato: € 5,40
|
![]() ![]() Author: Latouche Serge; Cochet Yves; Dupuy Jean-Pierre Publisher: Bollati Boringhieri Difficile sbagliare le previsioni a brevissimo termine, perché il futuro immediato è già qui. Meno coinvolgente il vaticinio su ciò che capiterà nel lungo periodo, quando non ci saremo più. Così la vera sfida è centrare i pronostici a medio termine. L'hanno persa con disonore coloro che appena l'altro ieri facevano a gara a rassicurarci sulla ripresa dell'economia mondiale. È da tutt'altra prospettiva che muovono quattro tra i maggiori 'obiettori di crescita' nel ragionare sul decennio che ci aspetta. Serge Latouche, Yves Cochet, Jean-Pierre Dupuy e Susan George giudicano ineluttabile il declino dell'ordine economico neoliberale e non distolgono lo sguardo dal baratro che si sta spalancando. Anzi, tra loro c'è chi rivendica il 'catastrofismo illuminato' come l'unico esercizio previsionale all'altezza della situazione. L'idea è che non si possa sfuggire all'alternativa: decrescita o barbarie. € 8,00
Scontato: € 7,60
|
![]() |
![]() |
![]() |
|