Se la poesia consiste in parole che si fanno musica, la raccolta di Donato Ladik si organizza come una piccola sinfonia in tre movimenti che vanno dall'Allegro con brio, all'Andante con moto, al Moderato. La tessitura, sbarazzina e giocosa nel primo, diventa pensosa e virile nel secondo, per sfociare in una meditazione solenne nella terza, prove, tutte, della raggiunta maturità espressiva del suo autore, capace di far risuonare il suo strumento in tutta la gamma delle intensità del sentire umano.

'Evanescenze e alchimie dell'anima' può apparire un semplice gioco di parole che evoca, esaltandone la vanità, i complessi equilibri della parte più intima di noi stessi; quella parte che spesso ci limita, altre volte ci condiziona, altre ci esalta, ma sicuramente ci trasporta verso quella sfera più nobile che ciascuno ha in sé. In realtà non è un vero e proprio gioco di parole, ma una reale alternanza di stati d'animo che affievoliscono contrasti interiori per mantenere quell'equilibrio di sensazioni ed emozioni utile alla lucidità dei sentimenti.