Film stars have often been used by both totalitarian regimes and democratic governments to promote the official 'party line.' Fascist Italy was no exception, but until now, there has not been a serious study of this phenomenon for that country. This book (by a professor of film and televisions studies at the U. of Warwick) fills the explanatory and analytical gap. Interestingly, Mussolini himself promoted Italian stardom, realizing its potential for successful propaganda. Here, Gundle describes the careers of several important film stars of Fascist Italy, and analyzes them in the context of their intersection with the political sphere. This, inevitably for such a monolithic society, spills over into a discussion of the broader commercial culture--and their relationship with the public after the war. The discussion is divided into three parts: the discussion of the fascist government's policies in regard to film and propaganda; a section on the careers of specific actors and actresses; and the analysis of the aftermath. Annotation ©2014 Ringgold, Inc., Portland, OR (protoview.com)

This true story of the 1950s murder scandal that rocked Italy portrays the Rome of romance, luxury, and glamour—as well as a city of carnal crimes, sex, drugs, corruption, and cover-ups

On April 9, 1953, an attractive 21-year-old woman went missing from her family home in Rome. Thirty-six hours later her body was found washed up on a neglected beach at Torvaianica, 40 kilometers from the Italian capital. Some said it was suicide, others, a tragic accident. But could the mysterious death of this quiet, conservative girl be linked to a drug-fueled orgy involving some of the richest men in Italy? The short life and tragic death of Wilma Montesi was played out against a fascinating backdrop. By the 1950s Italy, in the wake of Mussolini's brutal Fascist government, was in the process of reinventing itself, and with the help of Hollywood stars such as Audrey Hepburn and Gregory Peck, it seemed to be succeeding. Suddenly Italy, and Rome in particular, was the most glamorous place on earth. But the murder of Wilma Montesi exposed a darker side of Roman life—a life of corruption, cover-ups, and carnal pleasures.

Quando Wilma Montesi viene trovata morta a Torvajanica la Questura di Roma tenta di archiviare il caso in tutta fretta come 'morte accidentale'. Ma lo scandalo scoppia lo stesso, e si espande fino a lambire la politica: tra i presunti colpevoli c'è infatti Piero Piccioni, figlio di Attilio, erede designato di De Gasperi. Il processo infiamma la stampa e dalle gallerie di Via Margutta ai locali di Via Veneto, tra nobili, attori, paparazzi e avventuriere si moltiplicano mezze testimonianze e 'sensazionali rivelazioni'. Con il piglio narrativo di un romanziere, o di un regista, Stephen Gundle ricostruisce il caso e i suoi colpi di scena sullo sfondo dell'Italia della Dolce vita: una storia ancora viva nella memoria nazionale, come una sinistra avvisaglia di molti mali a venire.

Prima dolcemente remissive e l'attimo dopo passionali e impetuose: le bellissime made in Italy sono tutte accomunate da tratti distintivi facilmente riconoscibili, i tratti inimitabili della bellezza italiana di cui Sofia Loren e Gina Lollobrigida sono state le 'portatrici sane' per antonomasia. Con i loro lineamenti mediterranei e le curve decise, provocanti ma tradizionali in modo rassicurante, le belle italiane hanno scardinato lo stereotipo della bellezza perfetta, diffondendo anche nei freddi paesi anglosassoni il mito della sensualità latina. L'ideale immortale di armonia e bellezza destinato a dar forma ai valori estetici e sociali dell'eterno femminino è parte integrante del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Stephen Gundle scatta in queste pagine una fotografia del fascino italiano tra l'Ottocento e i nostri giorni. Il suo ritratto a tutto tondo attinge alle fonti più disparate, dagli scritti di intellettuali, politici e giornalisti a dipinti, illustrazioni, film, canzoni, pubblicità e calendari, dai testi autobiografici alle interviste di alcune tra le bellissime.

The 1930s to the 1950s in Italy witnessed large increases in film-going, radio-listening, and the sale of music and weekly magazines. The industries that made and sold commercial, cultural products were transformed by the new technologies of reproduction and new approaches to marketing and distribution.

Yet historians tend to place the 'real' genesis of mass culture in the 1960s, or to generalize about the harnessing of mass culture to the Fascist political project, without considering what kind of mass culture existed at the time and whether this harnessing was successful. This book draws on extensive new evidence, including oral histories and archival material, to explore possible continuities between the uses of mass culture before and after World War II.

Il cinema, la musica leggera, i rotocalchi, i fumetti, i fotoromanzi, la radio: sono i primi strumenti del consumo culturale di massa, rapidamente sviluppatosi in Italia negli anni del fascismo e nel dopoguerra e poi esploso dal 1954 con la comparsa della televisione. A questo primo affermarsi della cultura di massa è dedicato questo libro. Si tratta della documentata ricostruzione di come evolve l'industria culturale e di come si diffondono i consumi (cinema, radio, dischi, giornali, fumetti). Anche grazie a una ricca serie di testimonianze, gli autori studiano però anche l'effetto della cultura di massa in termini di promozione di valori e modelli di comportamento. Lungi dall'essere una cinghia di trasmissione del potere o uno strumento di distrazione, la cultura di massa secondo gli autori ha avuto un ruolo cruciale di emancipazione e modernizzazione trasmettendo valori e modelli, ad esempio nelle relazioni fra i sessi, che hanno inciso a fondo nella società indipendentemente e contro la volontà educativa stessa dello stato.

Prima dolcemente remissive e l'attimo dopo passionali e impetuose: le bellissime made in Italy sono tutte accomunate da tratti distintivi facilmente riconoscibili, i tratti inimitabili della bellezza italiana di cui Sofia Loren e Gina Lollobrigida sono state le 'portatrici sane' per antonomasia. Con i loro lineamenti mediterranei e le curve decise, provocanti ma tradizionali in modo rassicurante, le belle italiane hanno scardinato lo stereotipo della bellezza perfetta, diffondendo anche nei freddi paesi anglosassoni il mito della sensualità latina. L'ideale immortale di armonia e bellezza destinato a dar forma ai valori estetici e sociali dell'eterno femminino è parte integrante del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Stephen Gundle scatta in queste pagine una fotografia del fascino italiano tra l'Ottocento e i nostri giorni. Il suo ritratto a tutto tondo attinge alle fonti più disparate, dagli scritti di intellettuali, politici e giornalisti a dipinti, illustrazioni, film, canzoni, pubblicità e calendari, dai testi autobiografici alle interviste di alcune tra le bellissime.