Le foreste bruciano. Il livello dei mari si alza. I poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Intanto i nuovi fascismi guadagnano consensi. E in futuro le cose non miglioreranno: siamo destinati a vivere l'epoca della «Lunga Emergenza», prenderne atto è il primo passo per non cadere nello sconforto. Il primo passo per smettere di coltivare speranze vane: dall'alto dei cieli o dei palazzi del potere non arriverà niente o nessuno in nostro soccorso. Soltanto con questa consapevolezza potremo ripartire dal basso. Le esperienze da cui prendere esempio non mancano: dai programmi di sopravvivenza delle Pantere nere negli anni Settanta, agli esperimenti di municipalismo in Spagna e nel Rojava, fino ai gruppi di autoaiuto sorti a New York durante l'uragano Sandy. Adam Greenfield ci mostra come le persone organizzandosi in maniera autonoma possono riprendere in mano quel potere che negli anni è stato loro tolto, e porre le basi per la costruzione di una comunità diversa, libera e solidale.

Dagli smartphone alla realtà aumentata, dall'internet delle cose agli algoritmi, dalla stampante 3D alla criptovaluta, dai droni alle macchine senza conducente, non passa anno senza che un nuovo, rivoluzionario dispositivo non prometta di trasfigurare radicalmente le nostre vite, rendendo ogni aspetto della nostra interazione con la realtà che ci circonda più intelligente, più facile e più economico. Ma quali sono i reali costi da pagare per tale rivoluzione senza precedenti? In questa penetrante analisi della nostra Età dell'Informazione, Adam Greenfield, studioso di nuove tecnologie, ci induce a riconsiderare il nostro rapporto con il multiforme e pervasivo universo della rete e della digitalizzazione della realtà. Dopo avere colonizzato la vita quotidiana, le tecnologie radicali stanno ora orientando e determinando le nostre opzioni per il futuro. Ma come agiscono? Quali le poste in gioco a livello sia sociale sia individuale? E chi trae realmente profitto dalla loro capillare diffusione? Rispondendo a tali domande, Greenfield traccia esemplarmente i contorni della crisi, inedita per dimensioni e natura, che dobbiamo affrontare.

Ubiquitous computing--almost imperceptible, but everywhere around us--is rapidly becoming a reality. How will it change us? how can we shape its emergence?

Smart buildings, smart furniture, smart clothing... even smart bathtubs. networked street signs and self-describing soda cans. Gestural interfaces like those seen in Minority Report. The RFID tags now embedded in everything from credit cards to the family pet.

All of these are facets of the ubiquitous computing author Adam Greenfield calls 'everyware.' In a series of brief, thoughtful meditations, Greenfield explains how everyware is already reshaping our lives, transforming our understanding of the cities we live in, the communities we belong to--and the way we see ourselves.

What are people saying about the book?

'Adam Greenfield is intense, engaged, intelligent and caring. I pay attention to him. I counsel you to do the same.' --HOWARD RHEINGOLD, AUTHOR, SMART MOBS: THE NEXT SOCIAL REVOLUTION

'A gracefully written, fascinating, and deeply wise book on one of the most powerful ideas of the digital age--and the obstacles we must overcome before we can make ubiquitous computing a reality.'--STEVE SILBERMAN, EDITOR, WIRED MAGAZINE

'Adam is a visionary. he has true compassion and respect for ordinary users like me who are struggling to use and understand the new technology being thrust on us at overwhelming speed.'--REBECCA MACKINNON, BERKMAN CENTER FOR INTERNET AND SOCIETY, HARVARD UNIVERSITY

Everyware is an AIGA Design Press book, published under Peachpit's New Riders imprint in partnership with AIGA.