Burrasca è il sinonimo della tempesta delle nostre vite turbolenti e, al contempo, fragili. I versi di questa raccolta poetica, scritti tra il 2000 e il 2012, sono pennelli che dipingono quadri pieni di emozioni, sofferenze, gioie e sconfitte, che la forza del sentimento rende universali. Esperienze anonime riescono ad emergere dal terreno ignoto dell'esistenza grazie alla sensibilità e all'intuizione, all'attenzione e all'amore che si dona, non solo alla nostra vita, ma anche a quella degli altri. La burrasca diviene, in tal senso, il simbolo di tutto ciò che la vita distrugge e poi restituisce, della lucida e serena consapevolezza del poetico transitare e mutare dell'uomo. Questi versi sono specchi in cui riconoscersi o ri-crearsi, specchi che denudano se stessi e gli altri, che riflettono sentimenti scaturiti dall'anima di chi ha letto e ascoltato stati d'animo e parole, per darne poi forma scritta e valenza poetica.

Caterina è cresciuta in una famiglia 'normale' della media borghesia italiana, una vita condotta all'insegna delle sue passioni e senza il peso di grandi sacrifici. Qualcosa però nel suo cuore la spinge verso l'esplorazione di un nuovo mondo interiore e ad una ricerca matura e consapevole di un senso nuovo da dare all'esistenza, che scopre essere a sua volta viaggio e meta, spazio e confine dell'universo, come la terra dell'India, in cui conosce un amore diverso, puro, gratuito, che è 'lo spirito che governa le cose'.