La caduta del Muro di Berlino rappresenta un punto di svolta epocale su cui molto si è riflettuto; tuttavia restano aspetti rilevanti da approfondire. Gli interventi del convegno torinese dedicato ai temi del dissenso e della ricostruzione costituiscono un momento di rilievo. La ricostruzione di un tessuto sociale e di ordinamenti liberi nei Paesi fino a quel momento oppressi dai regimi comunisti deve moltissimo alla ricchezza umana e spirituale del cosiddetto 'dissenso', che ha avuto modo di mantenere vivi durante i lunghi decenni del totalitarismo i valori di umanità e di libertà costitutivi di ogni convivenza umana rispettosa della dignità dell'uomo.

Governare l'immigrazione e garantire insieme la sicurezza è una delle tante sfide che l'Italia deve affrontare. Così a Saint-Vincent la Fondazione Carlo Donat-Cattin ha messo a confronto le diverse culture nel settimo Convegno di studi avvenuto nell'autunno del 2008. Un appuntamento ormai legato ai giovani dell'ultimo anno di liceo che possono confrontarsi sui temi di attualità attraverso un concorso che ha sempre maggiore successo. Nello stesso tempo il Convegno si conferma un momento di confronto sui nodi irrisolti del sistema Italia come le riforme strutturali tese a rendere più efficiente il nostro Stato migliorando di conseguenza la qualità della vita dei suoi cittadini. Nel laboratorio di Saint-Vincent si è parlato anche della 'questione cattolica', non più proponibile nei termini tradizionali, anche se avrà un peso sulle scelte dei grandi partiti come delle future coalizioni: sul tavolo del Parlamento restano sempre aperti i problemi etici come quelli legati alle grandi scelte sulla vita e sulla morte. Infine resta nella memoria e nella storia l'intervento di Guido Bertolaso, che aveva fotografato lucidamente lo stato di dissesto dell'Italia e la necessità di interventi straordinari per salvarci da alluvioni e terremoti.

Al vento impetuoso dell'antipolitica una risposta è venuta dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin con il rilancio di una politica fondata sui valori. Nel disegnare gli scenari politici ed economici dell'Italia il sesto convegno di Saint-Vincent si è confermato laboratorio attento e credibile. La crisi della democrazia rappresentativa, così come si è sviluppata in questi ultimi quindici anni, è stata fotografata in tutti i suoi risvolti mentre emergevano i nuovi scenari che avrebbero portato alle elezioni anticipate ed alla conseguente decapitazione parlamentare di alcuni partiti. La svolta si poteva leggere negli interventi che mettevano a fuoco la compatibilità fra la crisi di rappresentanza dei partiti e la ricerca sempre più accentuata dei leader. Sul tavolo di Saint-Vincent si sono affrontati anche i nodi dell'economia e la ricerca di uno Stato sociale in grado di rispondere alle drammatiche sfide poste dalla globalizzazione e dai mercati privi di regole. Parole e ricette che si collegano all'azione politica ed all'insegnamento di Carlo Donat-Cattin, così come la relazione introduttiva sulle 'radici cristiane dell'Europa'.