'Questi due testi, 'Ricordo, ergo sum' e 'Il mio tempo', rappresentano il risultato di un percorso accidentato, un viaggio dentro me stesso, un'operazione doverosa, per sfruttare ciò che il cancro mi ha lasciato in eredità negli anni, in superficie, come segni indelebili sulla pelle e nelle mie profondità, come anfratti, fosse, buche da oltrepassare e mari sotterranei da navigare. Il prodotto di un viaggio interiore che ho voluto e dovuto intraprendere, con l'intento primario di rivangare, rimestare e rimescolare la melma che la vita produce, la spazzatura che abbiamo imparato a nascondere sotto il tappeto, con la quale dobbiamo fare i conti, inevitabilmente, inesorabilmente e giustamente' (l'autore)

'La bellezza esteriore è solo una parte sottile del nostro essere. È quello che si trova dentro ognuno di noi a determinare il nostro peso e il nostro valore.'. Età di lettura: da 6 anni.

Un progetto di ricerca scientifico al quale partecipano tre laboratori: a Gerusalemme nell'azienda farmaceutica PharmaRafa vengono creati nanorobot, a Tel Aviv nella Garmed Pharma si creano virus OGM, a Città del Capo nel Groote Schuur Hospital si lavora alla combinazione dei virus OGM con i nanorobot allo scopo di utilizzare il prodotto finale nella terapia contro l'Alzheimer. Yehudit Nussbaum, un'insegnate di San Francisco, si reca a Gerusalemme dopo aver ereditato l'azienda farmaceutica PharmaRafa alla morte del nonno Geremia. Una serie di eventi tragici inizia non appena la donna mette piede in città. Il giovedì sera Yehudit è vittima di un'aggressione, da cui parte una carambola di omicidi che si conclude la domenica. Una girandola di personaggi coinvolta in una scia di sangue lunga 72 ore.

'Imhotep, il Gran Visir del faraone Djoser, nel 2650 a.C. fece una scoperta eccezionale che riportò su un papiro. Lo sigillò all'interno di un contenitore in legno, una specie di scettro. Alla morte del faraone lo nascose nel sarcofago all'interno della piramide a gradoni di Saqqara. Nel 1821 Girolamo Segato insieme al Barone Heinrich Menu von Minutoli entra nella piramide, trova il reperto e convinto dal prussiano, lo vende a Bernardino Drovetti. Il reperto fa parte della collezione del Drovetti esposta al museo Egizio di Torino dal 1824. Nel 1927 il vicedirettore della biblioteca del museo Gianluigi Moffa, amico del gerarca fascista Cesare Maria De Vecchi, rubò questo scettro. Accidentalmente si ruppe facendo venire alla luce il papiro nascosto da 4 millenni. Per la traduzione, qualche anno dopo, il testo venne spedito al dipartimento di egittologia dell'università di Berlino, diretto dal simpatizzante nazista il professor Hermann Grapow. La traduzione che ne seguì interessò molto Heinrich Himmler che costituì una squadra composta dal farmacologo Otto Loewi, Nobel della medicina per aver scoperto la funzione di neurotrasmettitore dell'acetilcolina, dal professore Otmar von Verschuer e dal suo allievo Mengele, per realizzare ciò che era riportato sul papiro. Geremia Nussbaum, un biologo deportato ad Auschwitz che lavorò con il Mengele, a fine guerra andò in Israele con le carte di questo progetto e fondò una ditta farmaceutica. Nel 2015 sua nipote Yehoudith Nussbaum agganciò Pete J Ravasi, direttore del centro trasfusioni del Zuckerberg San Francisco General Hospital e...'