Angela è nata con il marchio del demonio, vivrà tutta la vita nella paura di esserne posseduta. Nella sua dimensione spaziale, il romanzo è ambientato in un paesino di poche anime dedito all'agricoltura che ha alle spalle una storia di fame, morte e di orgoglio, storia di uomini e donne dalla forte tempra sannita che per secoli hanno sudato sulla terra arida e petrosa, ripetendo generazione dopo generazione gli stessi gesti, passando da un padrone all'altro, da un tributo all'altro, da una vita brutale all'altra, virtuosa a modo suo, severa, spesso tragica, basata sul 'tu devi' e sul culto di un Dio intransigente, ligia ai Comandamenti e al rispetto della Chiesa, pur tra riti pagani e superstizione.

L'appellativo don non ha perso nulla del suo peso, quando il bellissimo don Adone Tripaldi Corsi di Tregliano, erede di una casata secolare, nasce intorno al 1870 per portarne l'onere in un'epoca di transizione, in cui lentamente e a tentoni i ceti inferiori cominciano a farsi largo cogliendo le opzioni offerte dalla borghesia in termini di cultura e ricchezza. I fermenti che agitano la scena socioculturale di fine secolo sono pronti ad affiorare e a produrre il cambiamento che annullerà il passato e che renderà le generazioni consce della fragilità dell'uomo davanti alla distruzione di massa della Prima Guerra mondiale.

Un viaggio nel tempo e nelle tradizioni attraverso descrizioni evocative. Un turbine di emozioni in cui s'intrecciano dolore, amore, forza e senso della fatalità. Demetra, la Dea contadina emerge con forza e fa palpitare il cuore affrontando temi lontani nel tempo e ancora attuali come la violenza di genere, la discriminazione verso le diversità, lo stato di sottomissione femminile all'uomo padrone.

Raccolta di poesie e altro (piccola e gradita sorpresa).

In un intreccio di verità, soggettività interpretativa e pura invenzione, nei cinque racconti de 'L'ombra della Morgia' l'autrice presenta personaggi che vivono in un paesino del Molise, Pietracupa. La narrazione volutamente, non segue i sentieri della verità, ma la intreccia al racconto in un gioco in cui il falso diventa vero e il vero assume l'aspetto del falso. I protagonisti dei racconti sono persone immaginarie che vivono vite a limite dello scandalo, in una ambientazione veritiera, per quanto possa essere vero il ricordo.