Il romanzo si sviluppa intorno alla vita e alle vicende di Eugenio e Giulia, entrambi appartenenti a famiglie di medio alta borghesia, coprendo un'estensione temporale che va dalla fine dell'Ottocento agli anni Sessanta del 1900, tra le città di Genova e di Torino. Si incontreranno, si innamoreranno e metteranno su famiglia, sullo sfondo delle due guerre mondiali nelle quali saranno pesantemente coinvolti con i figli, Emilio e Bruno, attraversando momenti critici che li vedranno costretti ad assumere alcune decisioni molto difficili sul piano esistenziale, etico e morale. Lui timido e riservato, lei esuberante e decisa, combatteranno la battaglia della vita perseguendo ostinatamente l'obiettivo di salvaguardare il buon nome della famiglia, nonostante tutto e tutti, retaggio irrinunciabile che però alla fine verrà perduto, con la nascita delle due uniche nipoti femmine che non potranno perpetuare il cognome illustre della famiglia C. La storia di una famiglia apparentemente normale, che non mancherà tuttavia di offrire colpi di scena, situazioni drammatiche e spunti di forti emozioni, con cambi di velocità narrativa e momenti di intenso approfondimento introspettivo.

Lucia è malata di leucemia e trascorre molti pomeriggi in ospedale, nella sala di chemioterapia, insieme ad altri quattro pazienti. Un po' per scherzo e un po' sul serio, stimolata dagli altri, dopo un accenno involontario a un suo amore giovanile, Lucia inizia a raccontare la storia di quella sua prima fiamma. Grazie al suo stile brillante ed effervescente, Lucia diventa la 'narratrice ufficiale' del gruppo di malati. A quel primo racconto, narrato da Lucia con sapiente dosaggio di effetti e forse di fantasia, si aggiungono quelli degli amori successivi, e a poco a poco quelle storie diventano indispensabili ai 'compagni di viaggio'. Lo scambio di opinioni sull'amore e le confidenze reciproche regalano al gruppo un affiatamento raro e un'allegria inattesa in una stanza di ospedale. Con il passare delle settimane, le scorribande amorose di Lucia diventano un appuntamento irrinunciabile. L'ultima passione di Lucia tocca direttamente la malattia e il presente, poiché l'oncologo a cui lei è indirizzata per una cura sperimentale è una sua fiamma di gioventù. Fra i due scocca di colpo l'antica e mai dimenticata scintilla d'amore, ma il destino è acquattato dietro l'angolo...

Quindici racconti brevi che attraversano, per forma e sostanza, il panorama narrativo della tradizione italiana. Come una miscellanea di verdure e ortaggi, uniti e cotti insieme per formare il famoso contorno misto di origine francese, ratatouille, da cui il titolo della raccolta, si passa dal racconto realistico, a quello psicologico, umoristico, surreale e nostalgico. A volte alcuni di questi generi si fondono, formando perfino tipi di racconto del tutto nuovi. Il lettore non ha tempo di annoiarsi, perché assai velocemente approda ad una nuova storia che non ha nulla in comune con quella appena letta, se non l'immediatezza delle emozioni che vengono stimolate. Non esiste un filo rosso che unisce i racconti: ciascuno di essi ha una propria vita che attinge spunti dalla vecchia tradizione dei narratori, a partire dalle favole della buona notte che noi tutti ricordiamo con nostalgia e un pizzico di malinconia. E se finito un racconto il lettore sarà costretto a interrompere la lettura, nessun problema. Potrà riprendere il libro in mano in un altro momento, dato che una nuova storia sarà ancora lì ad aspettare di essere scoperta.

«Il libro non nasce per caso: quando la vita finalmente ci concede di prendere una pausa, positiva, in fin dei conti, dai molti, troppi, impegni, ecco che abbiamo quel tempo segreto libero per noi, ma amplificato, con la possibilità di poterlo non solo sfruttare ma in fine godere a pieno. È allora che l'autrice decide di dargli valore e poter finalmente sprigionare quello che nel profondo ha sempre forse "dovuto tenere nascosto", perché non era il momento o non c'era sufficiente "spazio", e sappiamo bene come entrambi gli elementi siano fondamentali per la sua crescita rigogliosa, come in questo caso.»