Nella Trieste tra le due guerre si sviluppa un fitto intreccio di spionaggi attorno ai segreti sulla produzione del vino Prosecco, che per le sue eccezionali qualità metteva in pericolo il monopolio degli Champagne francesi, e che sfociano nel tragico epilogo di un assassinio a sangue freddo. A questo si aggiungono episodi di malavita che mettono in discussione l'immagine di 'Trieste, città tranquilla'. Il tutto si svolge su uno sfondo di amori e tradimenti che dimostrano la volubilità e la debolezza della natura umana. Mentre il commissario Lo Russo conduce con dedizione e senso del dovere serrate indagini, una serie di fortuite circostanze gli permettono di risolvere un caso altrimenti destinato a rimanere un mistero, ed il segreto del Prosecco viene finalmente rivelato.

Queste storielle semiserie vogliono essere un omaggio alla città del cuore ed al suo passato.

Il Tenente Guido Bognolo, della riserva del Genio Aeronautico Ruolo Chimici, molto modestamente introduce il suo saggio sul Volo su Vienna, sottolineando il fatto di non essere uno storico, ma di amare il volo ed ammirare il coraggio e l'inventiva di una tale impresa. Ed è proprio questo approccio umano, con cui il Tenente Bognolo si accosta a ricordare un'impresa che ancora oggi desta ammirazione e rispetto, a rendere il suo saggio intenso ed appassionato. Innumerevoli sono le imprese coraggiose di soldati, aviatori, marinai durante i tanti conflitti, ma questa ha un sapore diverso. Non è un'azione bellica tout court, è un'Impresa, con la 'I' maiuscola, partorita da una mente geniale, folle, imprevedibile. Tanto imprevedibile che gli stessi nemici non ci credettero nemmeno quando videro lo stormo di aerei sorvolare il loro territorio, fino a Vienna, volteggiare, lanciare i manifestini e poi tornare indietro, nuovamente sorvolando le artiglierie nemiche fino a casa; senza ferire nessuno, soltanto dimostrando che il coraggio, l'audacia e la preparazione possono tutto.