Tenero e disperato "La Madre Perduta" è un inno alla vita, al lungo percorso delle relazioni tra madri e figlie, nelle storie intersecate a volte più tranquille, a volte sconvolgenti, degli accadimenti nel femminile più sacro e misterioso, della vita e delle sue sfide silenti o a volte palesi. L'autrice ripercorre alcuni eventi salienti della vita, dedicando uno spazio alla fiaba, dove la fiaba accarezza la realtà rimanendo nella fantasia. Un libro delicato, dove salute e malattia, guarigione e speranza si incontrano e si avvicendano nei sentieri tortuosi, a volte eleganti, del lungo, seppur breve, scorrere di momenti misteriosi. Luce e verità accarezzano gli antri e le clessidre dove il lettore può viaggiare nelle pieghe del tempo, nascoste nei ricordi. Uno spaccato sull'Italia di ieri e di oggi, di generazioni che si avvicendano perdendosi e ritrovandosi, dove il tempo non è più tempo e il dolore non è più, come ricordandosi di una delicatezza smarrita che smussa e rotondeggia acque forse agitate e tempestose, come i flutti del Fiora in Toscana, la gentilezza dell'Umbria da portare lontano, in cieli stranieri, l'eternità di Roma che occhieggia sorniona allo scorrere del tempo.

"La madre perduta è un romanzo d'amore, per l'Italia, per la genitorialità nell'eccezione più sentita ed appassionata del legame affettivo intrinseco e avvolgente con la madre. Donatella una scrittrice gentile e premurosa che vive appassionatamente e delicatamente nel ricordo. Un libro gentile per ricordarsi il passato con un lieve volo di farfalla".