Vicini di casa, o meglio di balcone. Sì, questo libro deve la sua nascita proprio al fatto che noi due siamo vicini di casa, o meglio ancora, vicini di balcone. Tutto è cominciato un pomeriggio di marzo; erano appena arrivate le rondini in cascina, quando dal balcone, assieme al caffè e alle chiacchiere, ci siamo scambiati poesie e foto. 'Può essere un gioco, ci siamo detti, far dialogare tra loro foto e parole'. E il dialogo è avvenuto. Alle volte è stata la poesia ad ispirarsi alla foto, alle volte la foto che ha cercato di catturare i versi. Ora questo gioco è diventato un libro, ma per noi continua ad essere semplicemente un modo per sentirsi più 'vicini'. Del resto, è proprio di vicinanza, accoglienza e sogno che abbiamo tutti sempre più necessità. E poi il balcone è pur sempre un posto splendido per chiacchierare, sorridere, guardare.
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