Da quando sono in voga i social, sugli smartphone arriva di tutto, cose futili, pettegolezzi, cose inutili, cattiverie di ogni tipo, un'infinità di foto di momenti di vita, dal piatto che si sta consumando a casa, al pic-nic o al ristorante, senza dimenticare le cose stupide. Il mio telefonino, oltre che da tutto ciò che regolarmente cancello, è sempre stato oggetto di invio di vignette comiche e di barzellette (forse vista la mia passione per fare in estate l'artista di strada come clown insieme a degli amici circensi). Queste non le ho mai cancellate (tranne quelle oscene), ma alla fine il telefonino cominciava a difettare di memoria (un po' come me, vista la mia e sua vetustà). Naturalmente mi spiaceva cancellare tutto, non solo le barzellette, ma anche alcune considerazioni, quindi ho pensato di unire il tutto in una raccolta che ho trasferito su carta, andando in controtendenza rispetto alla moderna tecnologia.

Dieci giorni determinano il numero dei capitoli. Ogni capitolo è il racconto breve di una giornata che la protagonista Silvana, madre dell'autore, avrebbe potuto vivere e non ha mai vissuto. Così si parte dall'infanzia fino ad arrivare all'ultimo capitolo, 'Oggi'. Ogni storia 'regalata' scioglie un nodo caratteriale, rivela sogni e paure. Il tutto è accompagnato da digressioni personali, storie familiari vissute e raccontate per la maggior parte in un unico, specifico background paesaggistico e culturale, la Sardegna.

Una raccolta di aforismi, battute e freddure. Sono pensieri legati all'attualità politica, allo sport ai media.