'Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è la lotta contro il razzismo'. (Tahar Ben Jelloun) Viviamo in un mondo nel quale nulla è mai stato fermo, nulla è fermo e tutte le cose si intrecciano. Un mondo nel quale le migrazioni fra le diverse regioni dello stesso paese, fra diversi paesi e fra diversi continenti fanno parte della eterna storia dell'umanità, anche se oggi assumono una dimensione e una valenza come mai è avvenuto in passato. (tratto dalla prefazione del Professor Romano Prodi) In questo libro l'Autore racconta gli aspetti generali dei fenomeni migratori che coinvolgono pressochè il mondo intero e successivamente conduce il lettore nella realtà di un piccolo centro, Novellara. Questa cittadina, se dapprima assiste all'emigrazione di diversi abitanti dei quali vengono narrate le vicissitudini, in tempi più recenti è stata ed è meta di migranti di diversa provenienza. Nel testo sono raccolte alcune esperienze di chi ha vissuto e gestito, di chi vive e gestisce, i flussi migratori in una piccola realtà.

'Questo libro parla di noi, della nostra storia dentro la storia dell'Italia e dell'Europa, dentro la storia dell'umanità. Ariosi ci consegna una sorta di diario quotidiano di quei decenni, dalla prima guerra mondiale all'avvento del fascismo, dalla dittatura al secondo conflitto mondiale, dalla Resistenza all'inizio della vita democratica, alla Costituzione. Un intero ciclo che racconta come abbiamo vissuto, le scelte compiute, il disastro morale e materiale di un regime che ha portato lutti e rovine, e il riscatto di un popolo attraverso il coraggio di chi ha scelto di resistere. Il libro esce in un tempo storico che vede l'Italia, l'Europa e l'Occidente percorse di nuovo dal vento della paura, dell'egoismo, del razzismo. Sappiamo che la conquista della democrazia non è mai per sempre. Possibile che quello che è stato si possa ripetere? Possibile che oggi tornino i fantasmi di quel periodo buio della storia?' (dalla prefazione della senatrice Albertina Soliani, presidente dell'Istituto Alcide Cervi)

In questo libro, da leggere come un romanzo, destinato a lettori semplicemente curiosi, con molte illustrazioni, sono raccontate le principali invenzione e scoperte che si sono succedute nel corso dei secoli, con accenni anche al contesto storico. Per fare il punto, mentre tutto cambia continuamente e la modernità ci propone sfide sempre nuove e imprevedibili. Solo recentemente gli storici hanno cominciato davvero a considerare l'importanza della tecnologia, e della scienza, nella storia. Ormai dovrebbe essere evidente ai più che i tecnici e gli scienziati hanno segnato la storia dell'uomo più dei grandi della Terra, più dei condottieri, più dei pensatori. Con strumenti sempre più sofisticati, dalla selce scheggiata al computer, dalla clava alla bomba atomica. Cambiando significativamente e continuamente, nel bene e nel male, la vita sulla Terra, fino al punto da poterla cancellare. Cosa non da escludere a priori, essendo nel tempo cambiate le armi ma non la propensione a fare la guerra; da quando si poteva uccidere un solo nemico alla volta, guardandolo in faccia, ad oggi, quando si possono cancellare migliaia di uomini, donne e bambini asetticamente, schiacciando un bottone.

In questo libro, abbinato a un museo, si racconta, con anche numerose immagini, di un mondo finito appena ieri. Di quando i contadini della Bassa, come tutti i contadini, lavoravano la terra con poche e semplici attrezzi, sostanzialmente immutati nei secoli, e potevano contare solo sull'energia muscolare propria e degli animali da lavoro. Spaziando dai temi generali a quelli particolari di un mondo piccolo padano, di un tempo senza macchine, e ormai senza testimoni, percepito dai più come un passato remoto. La storia antica, il lavoro dei campi, gli oggetti, le attrezzature, la casa, la famiglia, i rapporti di lavoro, i mestieri del borgo rurale; la saggezza e le conoscenze tramandate oralmente di generazione in generazione; i canti del lavoro e di protesta. Un mondo cancellato dall'avvento della meccanizzazione dell'agricoltura, destinata a rivoluzionare in un breve lasso di tempo gli antichi modi di produzione ed a segnare irreversibilmente la fine di una cultura millenaria fatta di consuetudini e serialità, di profonda conoscenza di un limitato spazio ambientale; profondamente legata alla terra, alle vicende delle stagioni e alla concretezza della fatica quotidiana.

'La necessità di produrre, con rapidità e precisione, grandi, medie e piccole serie di pezzi, di forma anche complessa, leggeri e resistenti, ha determinato una enorme diffusione dei processi di lavorazione a freddo della lamiera. Le parti in lamiera stampata, in particolare, sono oggi tipiche di molte produzioni in grandi serie (automobili, elettrodomestici, ecc.). In questo quadro assumono quindi rilevante importanza lo studio degli stampi, la cui costruzione richiede in genere l'impiego di materiali e tecniche particolari e notevoli capacità progettuali ed operative, e la conoscenza delle macchine per la lavorazione e la deformazione plastica delle lamiere. La progettazione di un ciclo di lavorazione e delle attrezzature per una produzione di particolari in lamiera risulta non di rado complessa, per i molti e diversi fattori da considerare, e richiede spesso il ricorso ai dettami dell'esperienza ed a prove sperimentali di laboratorio e d'officina. Questo volume, ricco anche di tabelle e di dati orientativi, vuole essere insieme uno strumento utile al progettista delle attrezzature ed al progettista dei particolari.'