La fotografia è un linguaggio universale che, come la medicina, ha il potere di raccontare storie, emozioni e verità profonde. In questo volume sono racchiuse le immagini scattate da medici che, dietro il camice bianco, portano con sé anche un'anima da narratori visivi. Ogni scatto è un frammento di realtà, che racconta non solo la scienza e la tecnica, ma anche l'umanità, la compassione e il legame indissolubile che unisce il medico al suo paziente, il curante al suo curato. Queste fotografie - oggetto della III edizione di World Medical View, la mostra fotografica nata dalla collaborazione tra AMFI (Associazione Medici Fotografi Italiani) e PAM (PhotoArtMedica) - offrono una prospettiva unica: quella di chi, ogni giorno, lavora per salvare e migliorare la vita degli altri, ma riesce anche a cogliere la bellezza e la fragilità del nostro essere. È un viaggio che va oltre la medicina, esplorando l'essenza stessa dell'esistenza umana attraverso l'obiettivo di chi è abituato a guardare con attenzione, precisione e cura.

Lo scopo di un volume-catalogo di una mostra fotografica, ed in particolare di questa che ha la pretesa di rappresentare un tema, quello della pandemia da coronavirus - che ha già prodotto miliardi di foto in tutto il mondo - è di 'estrarre' momenti puntiformi di realtà - appunto centesimi di secondo - dal flusso ininterrotto e ridondante di immagini al quale siamo ormai assuefatti e che spesso guardiamo superficialmente, senza neppure soffermarci per un attimo a riflettere, semplicemente perché non ne abbiamo il tempo e non abbiamo informazioni per guardare 'al di là' di quanto si vuole che noi si veda. Questa pretesa deriva da una posizione doppiamente privilegiata degli Autori delle opere raccolte nel volume: Medici impegnati in prima linea contro la malattia, e quindi portatori dei valori professionali, etici ed umani dell'essere Medico, e Artisti della Fotografia dotati di un bagaglio di sensibilità all'immagine che li porta ad 'interpretare' la realtà piuttosto che a registrarla in maniera pedissequa e piatta. Sono immagini aliene dalle logiche di standardizzazione dei media, che sono capaci di andare oltre il muro ed illuminare un sentiero nel silenzio che vi è 'al di là'.