Drawing in part on interviews with elderly African-American banjo players from the Piedmont, Conway (English, Appalachian State U.) reveals the similarity of pre-blues black banjo lyric patterns, improvisational playing, and the accompanying dance styles to traditional West African music. This fascinating study also discusses the instrument itself and individual songsters. B&w photographs. Annotation copyright Book News, Inc. Portland, Or.

This text is the first to provide a coherent theoretical treatment of the flourishing new field of developmental psychobiology which has arisen in recent years on the crest of exciting advances in evolutionary biology, developmental neuroscience, and dynamic systems theory.Michel and Moore, two of the field's key pioneers and researchers, integrate primary source information from research in both biological and psychological disciplines in a clear account of the frontier of biopsychological investigation and theorizing.Explicitly conceptual and historical, the first three chapters set the stage for a clear understanding of the field and its research, with particular attention to the nature-nurture question. The next three chapters each provide information about a basic subfield in biology (genetics, evolution, embryology) that is particularly relevant for developmental studies of behavior. These are followed by extended treatments of three spheres of inquiry (behavioral embryology, cognitive neuroscience, animal behavior) in terms of how a successful interdisciplinary approach to behavioral development might look. A final chapter comments on some of the unique aspects of development study.From this detailed and clearly organized text, students will achieve a firm grasp of some of science's most fertile questions about the relation between evolution and development, the relation between brain and cognitive development, the value of a natural history approach to animal behavior -- and what it teaches us about humans -- and much more. Each chapter contains material that questions the conventional wisdom held in many subdisciplines of biology and psychology. Throughout, the text challenges students to think creatively as it thoroughly grounds them in the field's approach to such topics as behavioral-genetic analysis, the concept of innateness, molecular genetics and development, neuroembryology, behavioral embryology, maturation, cognition, and ethology.A Bradford Book

La reale dimensione dei sogni lucidi e la capacità dell'individuo di provocarli coscientemente o di agire in essi. Celia Green ci presenta in questo libro un interessante argomento che, come già quello della bilocazione, è trattato con competenza e rigore scientifico, ai fini di determinare la reale dimensione dei sogni lucidi e la capacità dell'individuo di provocarli a volontà o di agire in essi come nella realtà. I sogni lucidi sono quei sogni particolari in cui la persona che sta sognando si rende conto di sognare, e nello stesso tempo riesce a riflettere e a comportarsi come nella vita reale, cercando di influenzare volontariamente il corso del sogno stesso, o abbandonandosi ad esso, tuttavia con la piena coscienza di sognare. Il problema che si pone in queste circostanze è se l'individuo che riesce a riflettere razionalmente durante un sogno lucido sia da considerarsi in stato cosciente o di incoscienza. In base a quali elementi può decidere se si tratti di un sogno o di una esperienza reale? Quali rapporti con la realtà possono avere tali sogni? A questi e ad altri interrogativi risponde il libro della Green, analizzando centinaia di sogni lucidi, particolarmente di soggetti che ne avevano abitualmente e che ne hanno dato fedeli resoconti. La maggior parte delle persone dimentica i propri sogni al risveglio; tuttavia questo non è il caso di tutti. Vi è una vasta letteratura costituita da racconti di sogni lucidi, e l'autrice vi attinge abbondantemente, citando, naturalmente, anche casi non pubblicati e raccolti, in appositi questionari, presso l'Istituto di Ricerche