I due americani Dobbs e Curtin sono rimasti senza soldi sulla costa orientale del Messico. Con i loro ultimi pesos acquistano l'attrezzatura per cercare l'oro e si avventurano nella Sierra Madre insieme al vecchio esperto Howard alla ricerca del prezioso metallo. Dopo una faticosa e pericolosa impresa, il loro obiettivo sembra raggiunto. Ora non resta che portare il loro tesoro al sicuro. L'avventura prende allora una nuova perturbante piega...

Durante una sosta nel porto di Anversa, il marinaio americano Gerard Gale perde la sua nave e rimane sprovvisto di tutto, compresi i documenti d'identità, ritrovandosi incastrato negli ingranaggi infernali della burocrazia. Da un giorno all'altro diviene un vagabondo, un clandestino metafisico espulso da una frontiera all'altra in un'Europa degli anni Venti, molto simile a quella del XXI secolo... Per sua grande sfortuna, riesce a salire a bordo di una nave da carico che si rivelerà essere una nave fantasma.

Siamo in Messico, attorno agli anni '10 del Novecento, durante gli ultimi anni della dittatura militare di Porfirio Diaz. Cándido Castro, indiano tsotsil del Chiapas, in seguito a una serie di sfortunati eventi, si ritrova a lavorare come taglialegna nei campi di mogano di una famiglia di latifondisti e sfruttatori dei nativi indiani, i quali vengono persino puniti appesi per le membra se non abbattono le quattro tonnellate giornaliere di legname richieste, e tutto per un mero capitalistico profitto... Nella dimensione via via sempre più corale del romanzo, i dannati del regno del mogano - guidati da Modesta, Celso, il Professore, il Generale e tanti altri -  si ribelleranno per riprendersi la libertà, la terra, la propria vita, al grido rivoluzionario di "Tierra y Libertad"! 

Un patto con la morte in cambio di metà tacchino arrosto. Basta questo apparentemente piccolo privilegio al poverissimo taglialegna Macario per ritrovarsi afferrato in un insolubile intreccio in cui il destino, come nelle più cruente fiabe, annoda la magia, la speranza, la gioia e il sogno all'orrore e alla disperazione, per rianimare la forza mitopoietica del racconto e dar vita ad una potente rivisitazione proletaria della leggenda di Faust. Una favola capace di risvegliare gli arcani e le forse primigenie del mito e al contempo sviscerare con occhio dissacrante l'eterna lotta di potere tra ricchezza e povertà.

"Il tesoro della Sierra Madre" è stato pubblicato per la prima volta in tedesco nel 1927. La vicenda si svolge in Messico e ha come protagonisti Dobbs, Curtin e Howard, tre avventurieri a caccia di fortuna. Partiti alla ricerca dell'oro, dopo molto peregrinare si imbattono in un giacimento che ben presto inizia a dare i suoi frutti. Tuttavia, in breve tempo il duro lavoro indurisce l'animo dei tre uomini, rendendoli avidi, insofferenti e sospettosi.

L'autore di questo libro, la didascalia «B. Traven», altri non è che una congettura. La teoria più accreditata lo ritiene il giornalista e anarchico tedesco Ret Marut, un'altra lo individua nell'attore Otto Feige, ma c'è chi ha sostenuto fosse il suo agente Hal Croves, la sua traduttrice Esperanza López Mateos, il comunista Linn Gale o il fotografo Traven Torsvan. Ciò che si sa è che volle e riuscì a mantenere l'anonimato, che si trasferì in Messico diventando famoso negli Stati Uniti grazie a Humphrey Bogart e alla trasposizione cinematografica del suo "Tesoro della Sierra Madre", e che per i patiti delle biografie aveva inventato una formula: "Se l'uomo non può essere conosciuto attraverso le sue opere, allora o l'uomo non vale niente o non valgono niente le sue opere. Se vogliamo tener fede al suo monito, non ci rimane che far così". Introdotti, curati e illustrati da Vittorio Giacopini, i racconti contenuti in "Coriandoli il giorno dei morti" ci parlano di un occidentale affascinato, immerso e rapito da una cultura spontanea, quella messicana, che è antica e meticcia, assediata e impermeabile all'uomo bianco, deliziosamente volgare, a tratti terribilmente violenta, ma anche attraversata da una saggezza quasi sempre imperscrutabile e a suo modo esilarante. È una cultura dove i binocoli hanno poteri magici, dove i tradimenti vengono ripagati col sangue, rappresentata da banditi armati di machete, indios che assomigliano a imperatori e galeotti che si affidano ai santi. Il lettore in cerca d'autore è avvertito: a forza di cercare Traven, o chi per lui, non potrà far altro

This first English translation of Trozas, the fourth of Traven’s legendary Jungle Novels, brings to completion his epic of the birth of the Mexican Revolution. “A fine and powerful novel...stark in its drama, steamy in its setting, acidic in its irony, relentless in its narrative thrust.”—Alan Ryan, Washington Post.

Regarded by many as B. Traven's finest novel, The Bridge in the Jungle is a tale of a simple, desperately poor people coming together in the face of a death that affects them all. The locale is "huts by the river," a nameless Indian settlement deep in the Mexican bush, too small to appear on any map. A festive gathering that has attracted many Indians from neighboring settlements is about to begin, when death marches silently in. A small boy has disappeared. As the intimation of tragedy spreads among the people gathered in the jungle clearing, they unite, first to find the lost boy and then to console the grieving mother. Traven never allows an iota of sentimentality to enter his story, but the reader finishes The Bridge in the Jungle with renewed faith in the courage and dignity of human beings.

The Rebellion of the Hanged is the fifth of B. Traven's six legendary Jungle Novels which together form an epic of the birth of the Mexican Revolution. Set in the slave-labor mahogany plantations of tropical Mexico in 1910, at the time of the uprising against the rule of Porfirio Diaz and the beginnings of revolution, Rebellion is a powerful and somber tale of the tortures suffered by downtrodden Indians. But here it culminates in a revolt by the long-oppressed workers against the owners and overseers of the camps, and in a treacherous march through the jungles at the height of the rainy season - a human feat of epic proportions.

In the second of his six Jungle Novels, Traven brings his remarkable narrative talents to bear on the coming of age of a young Indian ox-cart driver and the oppressive world in which he must make his way. "B. Traven is coming to be recognized as one of the narrative masters of the twentieth century."-New York Times.

In the third of his six Jungle Novels, set in the great mahogany plantations of southern Mexico in the years before the revolution, Traven traces the beginnings of consciousness which led to rebellion by the Indians who worked in debt-slavery.

Ten of Traven's remarkable short stories, displaying a sampling of his interests and his superb storytelling talents. "Traven is a very great writer....His work must be read."-New York Times Book Review.

The first of Traven's legendary Jungle Novels, Government depicts the political corruption that infected even the smallest villages in Mexico before the revolution. "Readers who ignore the genius of B. Traven do so at their peril." -New York Times Book Review.