Che silenzio beato mi par d'esser nel creato poi s'ode il suono d'una radio! Che delusione s'è spenta l'illusione per continuare questa finzione!

Languide figure s'annidarono fra quei pertugi sconnessi reminiscenze di vuoti pregressi... Preda di fantasmi nei cuori infelici non più tracce di tempi feriti... M'inoltrai per altri rifugi dove anime mi chiamarono al loro silenzio... Mi son perso in un tempio fatto di preghiera ove l'alba sembra sera perduta la quiete... Sostanze di forme cancellate dai furori d'una causa alquanto sospirosa or si riposa... Michelangelo ne scolpi le forme di quel gesto se ne fece sapienza della coscienza!

"Scrivere di sé non è stato facile ho imparato a mie spese cosa vuol dire quel che vuoi trasmettere del tuo animo che s'espande nel concepire frasi da immettere su fogli da impregnare forse qualcuno si stanca mollando il colpo io che son skorpione ne faccio una ragione del trasmettere concetti magari poco accettati con le rime baciate visto che non so come disquisire al vostro intelletto!" (l'autore)

Il desiderio è sempre quello di scrivere per esser ricordato. Quando il mio giorno sarà passato nel tempo, anche per un sol momento, sarò contento se, chinandoti su queste pagine oscure e sfumate, per poterle "ascoltare''.

"L'enfasi con cui vado a sviscerar le mie diciture alquanto sconnesse, fan parte delle mie tristezze d'amore alle quali ho dedicato tutta la mia prelazione poetica! Se son riuscito sol a trasmettere un fremito, ne son lieto, nel contempo mi son estasiato descrivendo di me quel malcontento che s' è fatto strazio nel mio cuore, con dolore!"

"Se non li senti non sei connesso, connettiti e sen- tirai quei suoni, sentili fan parte del nostro tempo, nel contempo tu non fossi sentito, sentiti! Sentirai un silenzio salvare la tua anima, non perderti quel suono, sarà il perdono alla corte della vita, solo adesso la tieni fra le, dita!"

"Se un giorno seppur lontano, queste pagine potrai scorrere, perderai un po' del tuo tempo prezioso, ritrovandoti un po' a pensare che chi scrive non è poi così presente, ti sentirai nel profondo di questo girotondo chiamato, mondo! Son dettate dalla testa intrigante d'un signore un po' saccente, ma che nel scriver soccombeva alla sua mente!"

"Il desiderio di scrivere s'è imposto su di me, ha sconvolto l'animo in un momento particolare della mia rinascita. Spero d'esser ricordato per quel che ho dato o scritto su queste pagine, nell'ingannare il tempo mi son perso in un fermento universale dell'incedere che tanto m'ha coinvolto, decidi tu se vorrai scorrere questo scritto 'ascoltando' queste parole sconnesse, forse anche un po' dimesse." (L'autore)

Quel che vorrei o desidero è creare qualcosa che resti nel tempo anche quando non sarò più presente, ma nel pensiero della gente che mi ha conosciuto, magari non così terreno, ma più etereo di quel che sembra nel contesto crudo e antipatico del giorno che finisce, ma poi... Rinasce!

Arabesco Perverso è una silloge impetuosa in cui le immagini, evocate con una forza disarmante, quasi gridate, sembrano inseguirsi e generarsi senza sosta. Il tutto assecondato da una sintassi che rifugge la punteggiatura, come a voler mantenere intatto il flusso di coscienza che le ha generate. Il dolore, l'amore, gli abissi e le speranze. Le cadute e le redenzioni di un animo inquieto, affamato di vita. Passione e sensibilità. Tutto quello che serve per rendere degna ogni esistenza. Il midollo dell'esistenza.