La storia raccontata da Francesco Murgia inizia alla fine degli anni cinquanta del novecento, in una Nuoro che da qualche anno vede le condizioni lavorative e sociali dei propri abitanti in costante evoluzione. Guerra, fame e miseria sembravano alle spalle, certo non mancavano situazioni di disagio, ma si guardava al futuro con speranza e un pizzico di ottimismo. Alle porte del miracolo economico italiano la città era nel pieno di un incremento demografico che, di lì in poi, avrebbe cambiato in tutti i sensi la sua fisionomia. Dopo la periferia cittadina in direzione Quadrivio (all'epoca la fine del perimetro urbano era situata in via Lamarmora) numerose erano le arie agricole incolte o utilizzate come appezzamenti coltivati o da pascolo. Dopo il Quadrivio, verso sud, i terreni rurali rappresentavano un'ottima zona per l'espansione urbanistica cittadina. La località suddetta prendeva allora (e prende tutt'ora) il nome di Furreddu. L'Autore, con questo lavoro, ha raccolto molti dei ricordi più belli di questo rione. Queste pagine sono un bellissimo gesto d'amore verso il quartiere nel quale è cresciuto e nel quale tuttora vive.