Continua, nella Roma del 1750 questa grande e romantica avventura di cappa e spada in cui si alternano i palazzi nobiliari e i sotterranei ricolmi di sante reliquie, i bordelli più sordidi e le feste dorate. Una missione difficile, ma non impossibile per un uomo sulla cui spalla destra il destino ha posato il suo segno. Quello dello scorpione.

Mentre a Roma il pericoloso cardinale Trebaldi si faceva proclamare papa, grazie alla miracolosa scoperta della cosiddetta Croce di San Pietro, lo Scorpione s'imbarcava per Istanbul inseguito da Rochnan e dai suoi monaci guerrieri. Cercando le tracce della vera croce dell'apostolo, lo Scorpione scopre negli archivi ottomani una misteriosa pergamena del IV secolo. Un certo Apostolakis, archeologo e assassino, confessa di aver visto la croce capovolta. Non si troverebbe, però, né a Roma né a Gerusalemme, ma in un sacro luogo a Karabas, in Cappadocia. Intrappolato dalla bella e temibile Ansea Latal, lo Scorpione, però, perde la pergamena e si ritrova nelle carceri ottomane accusato di omicidio.

Dopo aver assassinato l'anziano papa e organizzato una sorta di miracolo, con il ritrovamento della presunta croce di San Pietro nel sottosuolo di Roma, il cardinal Trebaldi riesce finalmente a conquistare il soglio papale. Ristabilisce un ordine ferreo in Vaticano e riporta l'Occidente cristiano sotto il controllo di un'autorità cieca e intollerante. I pochi cardinali che osano opporsi ancora alla sua implacabile volontà devono confrontarsi con i monaci guerrieri di Trebaldi che hanno ormai invaso le strade della Città Eterna. La loro unica speranza è riposta nello "Scorpione", l'unico uomo in grado di ritrovare la vera croce di San Pietro, sepolta in mezzo alle misteriose rovine di una chiesa dei primi secoli.