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2025 |
![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Marco Beneventano fu un astronomo di fama. Egli polemizza con gli avversari del nominalismo, dottrina filosofica, una delle correnti più importanti della Scolastica, la quale sosteneva che i concetti, in filosofia chiamati universali, non posseggono una loro propria esistenza prima o scollegata dalle cose, né esistono al di fuori o nelle cose ma vengono concepiti solo come nomi. Dopo il 1500 lo ritroviamo a Venezia su invito del patrizio Giovanni Badoer, suo compagno di studi. Da qui, dopo qualche tempo, si trasferì a Roma, al seguito del cardinale Pietro Isvalies, (Messina, 1450 circa - Cesena, 1511), elevato al grado di principe della Chiesa nel 1500 dal papa Alessandro VI. (Filippo Crucitti, s. v. Isvalies in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 62, 2004). A Roma, si dedicò - in collaborazione con Giovanni Cotta - a studi geografici e astronomici. Tali conoscenze si riversarono nell'edizione romana del 1507 della Geographia di Tolomeo, per la quale elaborò, insieme con Cotta, gli ampi Schemata. Dopo la morte del cardinale Isvalies nel settembre 1511, Marco fece ritorno a Napoli, presso il cui Studio (cioè l'università) ottenne la cattedra di logica, e in seguito, tra il 1513 e il 1514, anche quella di geometria. Di vasta competenza astronomica e astrologica, Marco sostenne una polemica che lo oppose, tra il 1520 e il 1521, ad Albert Pigghe, docente di astronomia a Parigi. La controversia prese avvio nel 1520, quando Pigghe pubblicò in forma anonima il De aequinoctiorum solsticiorumque inventione, suscitando la reazione del Beneventano, che rispose con l'Apologeticu € 44,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio; Darcio Giovanni; De Gaetano M. (cur.) Publisher: ABE Di lui sappiamo quello che ha scritto nella sua opera Canes, pubblicata a Parigi nel 1543. Darcio era nato a Venosa, difficile stabilire l'anno; nella sua città si dedicò all'insegnamento, poi si trasferì in Francia al seguito del vescovo Andreas Richer. Di lui non sappiamo altro. Può sembrare un'impresa folle, come quella di cui parla Michel Onfray a proposito della biografia di Lucrezio: «Bernard Combeaud [amico del filosofo che aveva tradotto il De Rerum Natura] nutriva il progetto egualmente folle di scrivere una biografia di Lucrezio. Noi sappiamo che della vita di questo poeta non sappiamo nulla. Bernard però sosteneva che la frequentazione intima del testo gli aveva permesso di intravedere l'uomo e si proponeva quindi di raccontarne a suo modo la vita» (M.Onfray, Vivere secondo Lucrezio, Parigi 2021, tr. It. Milano 2023 p.12). Giovanni Darcio manifesta nella sua opera una conoscenza profonda dei cani, dell'arte di allevarli e di addestrarli, acquisita con l'esperienza diretta, come afferma in due punti nel testo (comperta loquor, cioè, io parlo con cognizione di causa). Dai suoi versi, perciò, traspaiono, come in controluce, i tratti della sua personalità. Non saprei dire quanta fede possa avere questa biografia di Giovanni Darcio, scritta alla maniera degli autori delle novelle storiche nei secoli XVII-XIX. Sul fondo di qualche verità ho tessuto una tela di parecchi avvenimenti, contemporanei e di certo patrimonio della sua cultura letteraria e della sua esperienza. Ad ogni modo potrà risultare di gradimento a chi legge vedere che le cose, che mi fingo narrate in pr € 25,00
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2024 |
![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio; Delolme François Publisher: ABE Questo libro è particolare, fin dalle sue prime pagine. Nella prefazione, l'autore del XVII sec., che conosciamo solo con le iniziali L.L.B., si rivolge a un importante personaggio della nobiltà, la Marchesa di Montfort, e le offre il suo romanzo come una sorta di consolazione. Il suo amato marito è appena morto dopo una lunga malattia. All'inizio si possono riconoscere i segni caratteristici del romanzo cavalleresco. Questa colorazione medievale trova il suo punto d'origine nei riferimenti alla storia reale: Rogerio è esistito veramente. Nacque nell'XI secolo in Normandia, aiutò il fratello a prendere possesso della Calabria, conquistò addirittura tutta la Sicilia a scapito degli Arabi. La scelta del luogo però non è casuale: è di grande importanza. La Calabria non è ovunque. Evoca l'altrove e l'esotismo. Questa regione , infatti, racchiude come in un modellino tutti gli antagonismi del Mediterraneo. Nell'incontro di Rogerio e Marianna la futura sua sposa, che è un po' il succo del libro, la questione fondamentale è 'chi sono io per te e chi sei tu per me'. Quest'opera richiama un certo tipo di racconti edificanti: una principessa non conosce le sue origini, vive in un convento, incontra un principe, riacquista il suo vero status. Più tardi, suo marito viene fatto prigioniero. Attraversa molteplici peripezie per trovarlo e salvarlo. Un racconto appassionante su un tema: il ruolo svolto dalla donna, la sua capacità di far sentire la sua presenza in una società, che oggi si definirebbe tout court patriarcale. € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Mi accingo a scrivere la biografia di Giovanni Darcio, poeta venosino vissuto nel XVI secolo. Di lui sappiamo quello che ha scritto nella sua opera Canes, pubblicata a Parigi nel 1543. Era nato a Venosa, difficile stabilire l'anno; nella sua città si dedicò all'insegnamento, poi si trasferì in Francia al seguito del vescovo Andreas Richer. Di lui non sappiamo altro. Può sembrare un'impresa folle, come quella di cui parla Michel Onfray a proposito della biografia di Lucrezio: «Bernard Combeaud [amico del filosofo che aveva tradotto il De Rerum Natura] nutriva il progetto egualmente folle di scrivere una biografia di Lucrezio. Noi sappiamo che della vita di questo poeta non sappiamo nulla. Bernard però sosteneva che la frequentazione intima del testo gli aveva permesso di intravedere l'uomo e si proponeva quindi di raccontarne a suo modo la vita» (M.Onfray, Vivere secondo Lucrezio, Parigi 2021, tr. It. Milano 2023 p.12). Giovanni Darcio manifesta nella sua opera una conoscenza profonda dei cani, dell'arte di allevarli e di addestrarli, acquisita con l'esperienza diretta, come afferma in due punti nel testo (comperta loquor, cioè, io parlo con cognizione di causa). Dai suoi versi, perciò, traspaiono, come in controluce, i tratti della sua personalità. Non saprei dire quanta fede possa avere questa biografia di Giovanni Darcio, scritta alla maniera degli autori delle novelle storiche nei secoli XVII-XIX. Sul fondo di qualche verità ho tessuto una tela di parecchi avvenimenti, contemporanei e di certo patrimonio della sua cultura letteraria e della sua esperienza. Ad ogni modo p € 55,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE «Per riprendere l'introduzione suggerita dal Preside Virgilio Iandiorio, autore di questo testo sulla storia della nostra Pannarano, il titolo del libro, dice già, gentile Lettrice e gentile Lettore, che esso è una raccolta di argomenti attinenti alla storia del nostro paese, senza iniziare dalle origini remote, vere o fantastiche che siano, per finire ai nostri giorni. «La sequenza di eventi cronologicamente esposti cede il posto a singoli aspetti della storia di Pannarano», come scrive l'autore, «quali tra di essi siano più o meno interessanti è una valutazione affidata alla vostra discrezione di lettrici e lettori curiosi e attenti». Vale la regola, per chi ha voglia di leggere solamente almeno solo un capitolo che dal titolo gli potrà sembrare più interessante, valga il suggerimento che Alessandro Manzoni dà ai lettori de i Promessi Sposi, prima di parlare del Cardinale Federigo Borromeo: «Intorno a questo personaggio bisogna assolutamente che noi spendiamo quattro parole: chi non si curasse di sentirle, e avesse però voglia d'andare avanti nella storia [di Renzo e Lucia], salti addirittura al capitolo seguente». Ecco perché noi, seguendo il monito dell'autore, diciamo che «un romanzo va letto in sequenza, per non parlare di quelli gialli dove tutto si dipana come un gomitolo di lana; ma queste pagine di storia di Pannarano, sono dei riquadri, come in un polittico, dove cogliere l'unità dell'insieme è un compito affidato a ogni singolo spettatore/lettore, che sa collegare le parti più interessanti e quelle meno, le più piacevoli e quelle ininfluenti, naturalmente a seco € 20,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE La ABE è ben felice di dare seguito alla collana con quest'opera del preside Virgilio Iandiorio che ci riporta nella provincia di Barletta e Trani ai primi del 1600. Lo fa attraverso le notizie tratte da Spinazzola, patria di papa Innocenzo XII, e alle vicissitudini di questo pontefice, che divenne il papa più chiacchierato del suo tempo. Questa premessa al volume su «Spinazzola e il suo papa Innocenzo XII» vuole essere una nota introduttiva al lavoro di Iandiorio, sebbene egli stesso ne faccia considerazioni preliminari a soddisfazione, come di prassi, nei sui «quattro passi nel tempo», nei paesi del fu Regno di Napoli. Non per questo egli tralascia le giuste notizie storico-geografiche sulla Spinazzola che fu, patria del pontefice, gettando un occhio alla famiglia Pignatelli, partendo dalla Francia. E' una dettagliata biografia che parte dalla formazione culturale e religiosa del prelato, la cui canonizzazione avviene in S. Margherita di Scozia. Pignatelli si identifica subito nei primi provvedimenti contro il nepotismo dei pontefici, al motto che «i poveri vengono prima di tutti». Da qui l'abolizione di franchigie, le opere di bonifica e una sfilza di approvazioni per i nuovi beati, secondo i Tribunali ordinari, e di nuove canonizzazioni che fanno di questo papa un pontefice di politica internazionale. Lo si vede anche dai rapporti intrapresi con i principi, fornendo aiuti per la guerra ai Turchi, nel redarguire gli ambasciatori, e dalle stesse relazioni internazionali, che tratta alla stregua delle controversie interne al cattolicesimo. Il libro spazia sui rapporti dura € 21,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE 'Il rapporto che si stabilisce con la città, o il paese, d'origine non è sempre scontato. Si va via da esso e poi si ha voglia di ritornarvi. Il rimanere stabilmente in un posto, a volte assume il sapore di un domicilio forzato; per cui si ha voglia di andare via. Il luogo di nascita, di residenza o di domicilio è parte di noi, ne siamo formati e ne riceviamo le impronte. Quando un luogo è magnificato da quelli che non vi sono nati o che non ci vivono stabilmente, la lode acquista un valore doppio. Perché, si presume, fatta senza motivi affettivi (un figlio che ami i genitori è la regola), senza altri interessi velati o palesi, la lode di un estraneo, di un forestiero, è più significativa e importante di quella di un abitante. Ho suddiviso questo lavoro in due parti: 1) la lode della città di Atripalda, fatta dall'avvocato Eliseo Danza nella prima metà del XVII secolo; 2) le lettere di Nicolò Franco indirizzate, nella prima metà del XVI sec., a Costantino Castriota, marchese di Atripalda, a testimonianza degli interessi culturali che coinvolgono non solo quella nobile famiglia, ma anche la città. Nell'una e nell'altra parte, l'attenzione è rivolta alla città sul fiume Sabato. La sorte non fu benevola con i Castriota di Atripalda, perché nello spazio di mezzo secolo finirono tutti i discendenti. Le lettere di Nicolò Franco, ci restituiscono un personaggio che fece parlare di sé nella difesa di Malta dai Turchi; non solo, ma anche per i suoi interessi letterari testimoniati dalle sue pubblicazioni. Cinque secoli fa, il poeta e scrittore beneventano Nicolò Franco, per intinger € 49,00
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![]() ![]() Author: Zeppa Teresa; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Lo studio delle lingue straniere è obbligatorio in tutti gli ordini di scuole italiane. A cominciare dalla scuola materna. Naturalmente, la fa da primo attore la lingua inglese. E allora? Se studiassimo anche la storia antica, unendo allo studio dell'antichità anche quello della lingua straniera? Se volessimo studiare il Sannio antico, come avrebbero fatto gli alunni inglesi di qualche secolo fa, non c'è di meglio che prendere come riferimento il Dictionary of Greek and Roman Geography (1854) William Smith. Otterremo un duplice risultato. Studiare la storia della regione Sannio, non dal punto di vista di chi è parte in causa, perché appartenente allo stesso confine geografico, ma con lo sguardo di chi si pone con il distacco , sempre richiesto, a chi si accinge a studiare la storia. Secondo risultato, leggere e studiare la lingua straniera in cui il testo è scritto. Le innovazioni introdotte nella scuola qualche decennio fa, avevano stabilito che nell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado si studiasse una materia in lingua straniera. Nulla di eccezionale se anche dal primo anno si cominci a mettere insieme la storia con la lingua straniera. Per coloro che non sono più alunni, ma lo sono stati, è un modo per rileggere la storia della regione, o meglio come ci vedevano gli inglesi di due secoli fa. Ed è una bella cosa, non vedersi allo specchio ma sentirsi raccontato dagli altri, come gli altri raccontano la nostra storia. Come capitolo introduttivo, una descrizione dell'Italia antica tratta da SKETCH OF ANTIENT GEOGRAPHY, FOR THE USE OF SCHOOLS. BY SAMUEL BUTL € 29,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Ho suddiviso questo lavoro in due parti: 1) la lode della città di Atripalda, fatta dall'avvocato Eliseo Danza nella prima metà del XVII secolo; 2) le lettere di Nicolò Franco indirizzate, nella prima metà del XVI sec., a Costantino Castriota, marchese di Atripalda, a testimonianza degli interessi culturali che coinvolgono non solo quella nobile famiglia, ma anche la città. Nell'una e nell'altra parte, l'attenzione è rivolta alla città sul fiume Sabato. La sorte non fu benevola con i Castriota di Atripalda, perché nello spazio di mezzo secolo finirono tutti i discendenti. Le lettere di Nicolò Franco, ci restituiscono un personaggio che fece parlare di sé nella difesa di Malta dai Turchi; non solo, ma anche per i suoi interessi letterari testimoniati dalle sue pubblicazioni. Cinque secoli fa, il poeta e scrittore beneventano Nicolò Franco, per intingere la sua penna nella satira contro famiglie potenti del suo tempo, finì non in tribunale ma sulla forca a Roma per oltraggiose offese. Nel suo Epistolario, raccolta di lettere su vari argomenti indirizzate a personaggi noti e meno noti, un genere letterario molto in voga nel secolo XVI, l'autore beneventano ne scrive una indirizzata alla Lucerna, la lampada ad olio, con la preghiera di illuminare la sua esistenza con la luce della sapienza e della verità:' Deh cara lucerna mia, se iniquo vento non spiri mai contrario a la tua luce, e se con la vista ci sia concesso da i fati sormontare al cielo, al pari del più rilucente occhio, che tiene il giorno'. Ma dove leggeva Scipione Bella Bona la perorazione di Eliseo Danza pro Atripal € 25,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE In questi ultimi anni, l'interesse per Nicolò Franco, poeta e scrittore beneventano del XVI secolo, è andato crescendo per una serie di motivazioni. La sua vicenda umana, la condanna per oltraggio e la conseguente esecuzione capitale sono state oggetto di studio e di ricerche. Come si sa, Nicolò Franco, nato a Benevento nel 1515, dopo aver frequentato gli ambienti culturali di diverse città tra cui Napoli, Venezia, Mantova, Monferrato, Roma, finì i suoi giorni sul patibolo l'11 marzo 1570 in seguito a sentenza del Sant'Uffizio, per aver scritto pamphlet contro famiglie allora in auge nella Chiesa. I suoi libri,1 che per essere stati pubblicati quando fiorivano in Italia grandi poeti e scrittori, sono stati letti badando più agli accostamenti e ai confronti con essi, oggi ricevono la giusta attenzione di studiosi e lettori, dando il dovuto rilievo ad uno dei protagonisti della letteratura italiana della prima metà del Cinquecento. Per Eleonora Impieri è 'Nicolò Franco un uomo di pensiero aperto alle novità intellettuali del suo tempo, degno esponente di una cultura alternativa in grado di ipotizzare e presagire l'immagine di una società felice. Non si tratta di una pura e semplice utopia, bensì di un sogno continuamente riproposto da un moralista non certo privo di contraddizioni e alieno ai compromessi, ma pur sempre vero e autentico in ogni sua dissacrante invettiva sorta dalla sua travagliata esistenza'. Delle opere di Nicolò Franco l'Epistolario ha catturato il mio interesse, in particolare, per le sue annotazioni su personaggi e paesi della sua città, Benevento e Provin € 44,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio; Zeppa Teresa Publisher: ABE Come si presentava la città di Benevento nei secoli XVIII-XIX agli occhi dei viaggiatori inglesi venuti a visitarla, lo lasciamo raccontare a tre di loro: Kettel Craven (1779-1851), che vi era giunto alla fine del secondo decennio del l'Ottocento, Henry Swinburne (1743-1803) nel 1785, scrittore e vedutista, che ha lasciato una quantità di diari e disegni dei suoi viaggi in Italia, e, ancor prima, il vescovo anglicano di origine irlandese George Berkeley (1685-1753), che, nella sua seconda visita in Italia, 1716-1720, vi si trattenne per qualche giorno. Questo volume, il terzo della collana, come i prossimi altri due, sono dedicati ai viaggiatori nelle Terre Beneventane. Abbiamo pensato di far precede i brani dei tre viaggiatori inglesi a Benevento, da pagine della guida dell'Italia del Sud di John Murray (1808-1892) discendente di antica famiglia di editori. Il Murray iniziò la pubblicazione di Handbooks (letteralmente 'manuale di istruzioni') dell'Italia meridionale nel 1836. Questa sua attività editoriale riguardava diversi paesi europei. Dai suoi Handbook per viaggiatori nei paesi europei, sono poi derivate le moderne guide turistiche, che nel 1915 assunsero la forma grafica delle Guide Blu, come sono chiamate. Dal 1836 le Guide dell'Italia del Sud sono state aggiornate dal Murray, per questo abbiamo preso come riferimento sia quelle pubblicate prima dell'Unità d'Italia sia quella edita appena qualche anno dopo di essa. In sostanza l'impianto degli handbooks del 1865 rimane quello delle precedenti edizioni, ma i pochi aggiornamenti, che possono passare anche inosservati, € 39,00
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2023 |
![]() ![]() Author: De Rosa Loyse; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE «Non ha dato un titolo al suo libro, ma credo che se l'avesse fatto, Loise De Rosa, avrebbe intitolato il testo alla maniera napoletana di «mo, ve conto». Era il modo antico, dei nostri avi cittadini del Regno di Napoli, di richiamare l'attenzione dei presenti, perché si stava per dire qualcosa di interessante, di importante. In questi ultimi anni è stata riservata maggiore attenzione alle 'cronache' degli scrittori napoletani del XV e XVI secolo. Pochi anni fa De Caprio sottolineava 'il nesso fra contesti, tradizioni culturali e scelte linguistiche delle cronache in volgare'. Grazie a questi contributi, possono essere individuati 'alcuni temi storiografici centrali per quanti, tra Cinque- e Seicento, affidano alla scrittura storica il compito d'illustrare le ragioni della preminenza sociale e politica dei ceti provinciali: il mito delle origini greco-romane e l'attenzione al Sacro, che si declina come interesse per la fondazione eroica delle città, per il culto dei santi protettori, per le istituzioni religiose'. C'è qualcosa di più in questo desiderio di raccontare le vicende a cui si è assistito o di cui rimane ricordo nella tradizione culturale. Nel XV e XVI secolo in tutti i centri abitati del Regno si concordano tra gli abitanti e il feudatario dei regolamenti della vita cittadina, regolarmente sottoscritti davanti a notaio. Sono gli Statuti o i Capitoli Municipali, con cui vengono concordati i criteri di convivenza tra le famiglie, il rispetto dei loro beni materiali e la tutela dell'ambiente. Se si concorda qualcosa, vuol dire che ai contraenti si riconosce la 'pers € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Vengono qui raccolte in un unico volume due momenti dell'attività di scrittore e di poeta di Nicolò Franco. Il primo capitolo è dedicato al soggiorno del Poeta Beneventano a Casale Monferrato, a contatto con un ambiente culturalmente vivace e interessante. In questo primo capitolo, in particolare, ci si sofferma su una delle opere che il Franco scrisse durante il suo soggiorno a Casale Monferrato. Il soggiorno monferrino, durato alcuni anni, consentì al nostro autore di dedicarsi alla stesura del romanzo intitolato Philena, un nome greco attribuito alla donna amata, come, prima di lui, aveva fatto Giovanni Boccaccio, chiamando con nomi greci i protagonisti di alcune sue opere. Con questo romanzo, Philena, il Franco si cimenta con gli autori che avevano trattato, in prosa e in versi, il tema dell'amore, che da passione diventa motivo di riscatto sociale e culturale. Il poeta sembra dirci che la metafora della vita come un sogno, non deve distrarci dalla speranza e dalla ricerca continua del bene, anche quando tutto sembra lasciarci in balia delle onde del mare in tempesta: - Noi siamo veramente sembianze d'onde marine, le quali mentre sospinte sono hora da prosperi, e hora da venti avversi, quando avanti si traggono, e quando indietro si chinano. La qual cosa fa, che durar non può sempre il rigor dei contrari fiati. E perciò veggiamo i mari hora con ispumose montagne alzati, e pur' hora ridutti ne le pianezze piacevolissime, cosi come e rapidi torrenti non sempre torbidissimi correre, e danneggiare i confini loro, ma solere a la limpidezza dei lor christalli, e a la lentezza € 49,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Le storie di amori hanno sempre interessato un pubblico vastissimo, a cominciare dalla storia d'amore di Elena e di Paride, che finì con una guerra tra Greci e Troiani. Che dire dell'amore tra Enea e Didone, anche questo finito tragicamente. I poeti, si sa, attribuiscono al potere della dea Afrodite (o Venere) gli improvvisi innamoramenti. Venendo ai giorni nostri, per spiegarsi questi fenomeni della vita, gli amori appunto, si ricorre a Freud e ai suoi moltissimi seguaci, che cercano di trovare nella psiche delle donne e degli uomini i motivi scatenanti di certe passioni. Le storie che qui appresso vengono riferite, riguardano personaggi vissuti in un particolare periodo della storia del Regno di Napoli, l'età Aragonese, che durò un buon mezzo secolo, la seconda metà del Quattrocento. Le storie d'amore si prestano a interpretazioni diverse e contrastanti, talvolta. Per questo mi voglio limitare a riferire quello che i contemporanei hanno creduto di vedere nelle persone attratte dalla potenza di Venere. Sono valutazioni, impressioni, commenti di contemporanei, proprio come quelli che noi leggiamo sulla stampa o ascoltiamo quotidianamente alle televisioni a proposito di attori, cantanti famosi, ma anche di uomini di governo, magnati e poveri Cristi, presi da innamoramenti e amori. La prima storia riguarda l'amore tra il re Alfonso il Magnanimo e Lucrezia d'Alagno, riferita con le parole dei contemporanei Loise De Rosa, Nicolò della Tuccia, Giovanni Pontano. Va ricordato che nel secolo scorso si interessò alla vicenda Benedetto Croce. Tra queste due storie, può essere interes € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Questa storia riguarda il matrimonio di una discendente degli Aragonesi, Bona Sforza, la pronipote di Ferdinando I, andata sposa al re di Polonia, nella prima metà del XVI secolo, cantata dal poeta Colantonio Carmignano; ma anche oggetto di 'pettegolezzo' come nelle note di Ascanio Silvio Corona. Possiamo definire culture periferiche quelle storie d'amore che andarono sulla bocca dei contemporanei di quegli eventi. Nell'accezione della lingua greca antica: periphéreia indica la circonferenza, la linea circolare e il verbo periphéro significa portare intorno, far girare, ma anche diffondere, far conoscere. Ed è quello che fecero quanti raccontarono quelle storie. L'atteggiamento della società nei confronti delle donne è il riflesso di questa, con le sue tradizioni, la sua mentalità, i suoi pregiudizi. Di volta in volta le donne diventano protagoniste o oggetto, fanno la storia o la subiscono. E gli uomini sono a volte seducenti romantici, a volte possessivi e maniacali. Nella vita di una donna si succedono eventi come l'amore, il matrimonio, le crisi familiari e domestiche, i figli, le separazioni, le volontà ultime. Non solo eventi nella sfera del privato, ma anche rapporti con l'esterno: la donna e la religione, la donna e l'arte, la cultura e l'istruzione, per tanto tempo anche negata, la donna e la realtà sociale, il lavoro e la politica. Spesso risulta difficile sottrarre l'immagine della donna dallo stereotipo e dall'astrattezza e calarla nella realtà viva. La signora, la serva, la contadina, la balia, la maestra, la prostituta, l'operaia non sono tipi, ma persone che € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE E se provassimo a guardare le comunità albanesi che si insediarono ai piedi del Vulture, non dal monte verso il mare Adriatico, ma all'inverso? Voglio dire, abbandonando il punto di vista di chi vede forestieri giungere nella terra che abita, e che hanno abitato i suoi antenati? Probabilmente qualche luogo comune, o, se volete, qualche pregiudizio consolidato nel tempo, non avrebbe più valore assoluto. E le domande che gli storici si sono poste sulle motivazioni che hanno spinto ad emigrare la popolazione albanese dell'altra sponda del 'Mare Superiore' (come veniva indicato in passato l'Adriatico) non possono essere ricondotte solamente alla fuga dalla conquista ottomana della penisola balcanica. «La nazione Albanese merita per ogni riguardo che richiami l'attenzione de' filologi d'Europa, e se lungamente rimase obbliata è di giusto ancora che prenda nella storia quel posto che le è dovuto. Se le lettere possono arricchirsi di utili scoverte, la storia può aggiungere la pagina di un grande popolo. Slanciati sui monti Acrocerauni come avanzi di un gran naufragio son rimasti da più secoli chiusi alle ricerche della scienza. Chi son essi? Donde vengono? - Ecco ciò che la storia non ha potuto mai indagare. In mezzo alle nazioni moderne essa non ha nulla di simile con le altre. Con un'impronta tutta propria d'indole, di costumi, di usi, e fiera di una lingua originaria e primitiva, che non ebbe modelli né fu madre ad alcuna, risuona come una debole rimembranza di tempi perduti. Verrà forse un giorno che questa nazione potrà comparire con splendore nella storia del mondo, e depor € 26,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio; Delolme François Publisher: ABE 'Il giovane Principe di Salerno era ben fatto, aveva molto spirito, conosceva molte lingue, in particolare la Tedesca e la Turca, e riusciva meravigliosamente in tutti gli esercizi atletici. Il Viceré ci prendeva tanto piacere, che quasi non passava giorno che non andasse a vederlo andare a cavallo, e in seguito fu così soddisfatto delle sue buone qualità, che prese la decisione di dargli in sposa Donna Catalina di Haro sua figlia unica, che era un partito dei più ricchi d'Europa, e che già molti principi avevano chiesto in sposa. Nello stesso tempo egli si risolse di dare in moglie la Principessa Giulia a Don Luigi di Guzman6 suo nipote, che era Generale della Cavalleria a Napoli. Il Principe informato di una decisione così vantaggiosa per lui, assicurò il Viceré che avrebbe avuto eterna riconoscenza per la sua bontà. La Principessa, che era una delle più belle donne d'Italia, non fu così docile come suo fratello. Ella aveva una naturale avversione per gli Spagnoli, che simulava con molta pena; ma non nascose più il suo dispiacere, quando apprese che la si destinava ad un Cavaliere di quella Nazione: i suoi genitori presero grandi precauzioni per impedire che il Viceré ne venisse informato, per paura che non cambiasse parere, e che essi non rimanessero privi dei grandi vantaggi che ne verrebbero a tutta la Casata di Salerno, da questo duplice Matrimonio. Si misero in atto tutti gli accorgimenti per persuadere la giovane; le si fece capire molto bene che con la sua resistenza avrebbe rovinato il fratello e tutta la casata. Così senza mutare i suoi sentimenti, ella acconsent € 30,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE 'Un giorno era a cena a casa della sorella maggiore con il marito e un orefice di Roma, parente di suo cognato. Quest'ultimo chiese all'orefice che cosa c'era di nuovo nella città, da quando era partito. 'Niente di rilevante, gli rispose il parente, se non che il santo Padre è stato gravemente ammalato: ma questa malattia, fortunatamente, non ha avuto conseguenze. Aspettate: dimenticavo di dirvi che il mese scorso c'è stata un'esecuzione capitale che ha sorpreso tutta la città e ha fornito materia a molti discorsi. E' stato impiccato in effigie, l'autore di una satira crudele contro cinque o sei signori dei più importanti di Roma. Tutti sono andati, in verità, perché essi (questi signori) erano dipinti punto per punto e non c'era una sola calunnia. Ma questi uomini non di meno hanno avuto il credito di fare arrestare il poeta e ottenere dei giudici per istruire il processo. Mentre questi lavoravano con alacrità, il prigioniero, uomo di spirito, ha messo in fallo i giudici e se n'è scappato col carceriere. In tempo. Due giorni più tardi, era appeso nella sua stessa persona'. Questo racconto diede il colpo mortale a Nicolò. Trovò una scusa per andar via subito dopo la cena. Uscì, il pugnale nel cuore. Il tremendo pericolo che aveva corso, gli fece gelare il sangue nelle vene. La vergogna di un trattamento così ignominioso, raddoppiò fino al massimo la sua nera malinconia, e la rese inguaribile. Dopo questa giornata, non volle più mangiare a tavola, e la più giovane delle sorelle da cui alloggiava, usava una specie di violenza per fargli accettare del cibo. Così, ben presto le € 49,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Roberto Maranta nacque a Venosa (PZ) nel 1476, e in questa città lucana morì quasi certamente poco dopo il 1534. Giurisperito molto apprezzato dai contemporanei non solo della sua terra, Roberto Maranta era chiamato dalle varie corti (tribunali) delle città del Regno di Napoli a dare il suo autorevole parere su controversie giudiziarie che erano insorte tra i privati cittadini. Attraverso i suoi 148 pareri quasi vincolanti, raccolti nel libro Consilia sive responsa, edizione postuma del 1591, si può ripercorrere la storia quotidiana della sua città, e di altre del Regno, nella prima metà del XVI secolo. Vita quotidiana fatta di relazioni tra i cittadini, fra le famiglie, e il loro rapporto con le istituzioni locali. Le controversie giudiziarie, con il loro carico di delusioni, ire e talvolta di vendette, ci forniscono elementi sicuri per ricostruire i rapporti sociali nelle comunità del Mezzogiorno di mezzo millennio fa. € 15,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE C'è di tutto negli atti notarili, a partire dai luoghi dei paesi antichi e dai nomi, come quelli di Francesco di Lucia quondam Luca, di Arienzo Vincenzo di Lucia di Gioan Battista, di ArienzoFrancesco di Lucia quondam Luca, di Arienzo, Pietro di Lucia quondam Carmine, di Arienzo, Francesco Falco quondam Domenico, di Durazzano,Domenico di Francesco quondam Antonio, di Durazzano,Saverio Posfumato qu. Andrea, di Durazzano, Tommaso Jaderoso qu. Lorenzo, di Durazzano, Salvatore Telese qu. Filippo, di Durazzano, Carmine Monteforte di Francesco, di Durazzano,Vincenzo di Lucia qu. Pietro di Arienzo, Domenico Pascarella qu. Pasquale di Arienzo,Carlo di Lucia qu. Pietro di Arienzo, Francesco Iglio di Arienzo, Antonio, Salvatore e Tommaso Piscitelli di Arienzo,,Domenico Palazzo qu. Cosmo di Durazzano, Francesco Falco qu. Domenico di Durazzano, Luigi Pascale qu. Francesco di Durazzano, Salvatore Telese qu. Filippo di Durazzano,,Aniello Piscitelli qu. Domenico di Durazzano, Domenico Iglio di Geronimo di Arienzo. ,Andrea Piscitelli qu. Nicola di Durazzano, Giuseppe Suppa qu. Francesco di Durazzano, Giovanni Piscitelli qu. Nicolangelo di Arienzo. Eppoi i fatti di Pannarano e di Rotondi, di Cervinara e della Valle Caudina. Si parte dall'ACQUEDOTTO CAROLINO DEL GARZANO per risalire alle contese demaniali di durazzano, con nomi e luoghi delle parrocchie staccate da s.agata dei Goti che fecero rinascere Durazzano e la sua Forchia. Dagli atti si evince il valore dei LIGUORINI DI AIROLA E dei MERCATI, dove non mancavano gli accertamenti per il VINO AL PIOMBO E sul THè SCIAPO. I notai passano po € 30,00
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![]() ![]() Author: Bellasalma Donato; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Nelle manifestazioni dedicate ai libri, siano essi saloni fiere o meeting, si fanno intervenire personaggi famosi e autori noti, che discutono in pubblico di argomenti attinenti alla lettura e alle materie da essi trattati nelle loro opere. L'interesse per la lettura da parte di un pubblico vasto non deriva soltanto dall'importanza che alcuni argomenti possono avere, ma anche dal modo come vengono presentati. Le narrazioni di natura storiografica sono, in genere, considerate appannaggio degli specialisti o dei cultori di patrie storie. Il problema che mi affascina da sempre è come portare il racconto storico ad un pubblico sempre più vasto, e non esclusivamente a chi si interessa per motivi professionali o per personale passione della storia. La narrazione, la ricostruzione di fatti storici può risultare accattivante e interessante quando si portano anche all'attenzione del lettore non specialista i personaggi e gli eventi come se fossero davanti ai nostri occhi. Un poco come avviene per i film, che parlano attraverso le immagini a tutti gli spettatori, senza distinzione di età, di cultura e di sesso. Nel nostro tempo in cui spesso e volentieri l'ideale si trasforma pericolosamente in ideologia, che si fa violenta contro la tradizione e la storia in ossequio al pensiero unico e a chi lo impersona, il lavoro storiografico ci dice che non si può rinunciare agli ideali, che hanno fatto e fanno la storia; e ci conferma nella convinzione che ogni ricostruzione storica, che cerca onestamente e con la necessaria competenza la verità, è aperta ad interpretazioni diverse. Il senso d € 49,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Questa storia riguarda il matrimonio di una discendente degli Aragonesi, Bona Sforza, la pronipote di Ferdinando I, andata sposa al re di Polonia, nella prima metà del XVI secolo, cantata dal poeta Colantonio Carmignano; ma anche oggetto di 'pettegolezzo' come nelle note di Ascanio Silvio Corona. Possiamo definire culture periferiche quelle storie d'amore che andarono sulla bocca dei contemporanei di quegli eventi. Nell'accezione della lingua greca antica: periphéreia indica la circonferenza, la linea circolare e il verbo periphéro significa portare intorno, far girare, ma anche diffondere, far conoscere. Ed è quello che fecero quanti raccontarono quelle storie. L'atteggiamento della società nei confronti delle donne è il riflesso di questa, con le sue tradizioni, la sua mentalità, i suoi pregiudizi. Di volta in volta le donne diventano protagoniste o oggetto, fanno la storia o la subiscono. E gli uomini sono a volte seducenti romantici, a volte possessivi e maniacali. Nella vita di una donna si succedono eventi come l'amore, il matrimonio, le crisi familiari e domestiche, i figli, le separazioni, le volontà ultime. Non solo eventi nella sfera del privato, ma anche rapporti con l'esterno: la donna e la religione, la donna e l'arte, la cultura e l'istruzione, per tanto tempo anche negata, la donna e la realtà sociale, il lavoro e la politica. Spesso risulta difficile sottrarre l'immagine della donna dallo stereotipo e dall'astrattezza e calarla nella realtà viva. La signora, la serva, la contadina, la balia, la maestra, la prostituta, l'operaia non sono tipi, ma persone che € 44,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE € 44,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE 'Mi sono accinto a raccontare di Carapelle come può fare un archeologo quando inizia uno scavo in un sito dove si presume che ci siano stati degli insediamenti. Si cercano nelle cose ritrovate , gli indizi utili per raccontare delle vicende storiche. Gli indizi, però, non sempre sono numerosi e non sempre molto chiari. Mi sono riproposto di far raccontare a loro, agli indizi, le loro vicende, con le loro parole, non attribuire ad essi le parole che noi vorremmo che dicessero, o i fatti che noi vorremmo sentire raccontare. Non siamo mica in uno studio televisivo, quelli delle inchieste e dei commenti sui fatti di cronaca, dove ognuno se la canta e se la suona come gli pare. Perciò ho cominciato col riportare storie realmente accadute e riferite in atti degni di fede, il racconto di uno storico del XV secolo (Giovanni Pontano) la relazione di un avvocato del XVII secolo (Eliseo Danza) con riferimento ai luoghi della Puglia Piana, dove è ubicata la città di Carapelle che porta lo stesso nome del fiume che scorre vicino. L'attenzione al popolamento delle aree della Puglia Piana, come veniva anche chiamata la Capitanata, ci riporta a momenti della storia antica e soprattutto a quella medievale. Quanta gente abitava questi luoghi? Come vivevano? Domande a cui si può rispondere con la storia di millenni, in cui si sono visti incrementi demografici e depauperamento. Ed è la nostra storia. Venendo a tempi a noi più vicini, arriviamo alle opere di bonifica del territorio (Storia delle bonifiche di Raffaele Ciasca), e all'insediamento nelle aree così recuperate con nuovi abitanti e nu € 26,00
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2022 |
![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE La seconda parte di questa storia del vescovo Corsignani dedicata ai luoghi sacri della città di Venosa e della sua diocesi si conclude con la cronotassi dei suoi vescovi. Pietro Antonio Corsignani, subito dopo di essere stato nominato vescovo da Benedetto XIII, indisse una sinodo diocesana nel 1728. Egli era nato a Celano nella Marsica nel 1678 e si era distinto per i suoi interessi storiografici. E nel tempo che resse questa sede vescovile mise le sue competenze storiografiche per ampliare le conoscenze sull'antichità di una diocesi, quella di Venosa, che vantava origini cristiane antichissime. Egli va alla ricerca dei segni che possano illustrare le vicende della città, quella documentazione epigrafica e documentaria, che lui rimprovera spesse volte mancare all'Ughelli, che aveva scritto una monumentale storia dell'Italia Sacra, diventata un riferimento indiscusso degli studiosi. Il vescovo, però, non trascura nemmeno le devozioni popolari scaturite da fatti eccezionali e diventate patrimonio indiscusso di fede. Molto interessanti sono le notizie che il Corsignani riporta dei vescovi suoi più prossimi predecessori. In particolare quel movimento scaturito a seguito del Concilio di Trento che coinvolse anche le nomine dei nuovi vescovi. A reggere Venosa vengono inviati personaggi di grande valore culturale, provenienti da altre regioni italiane. Interessanti personalità sono il vescovo Scoppa (Stoppa) trasferito dalla città dalmata di Ragusa; come pure il De Laurentiis, a Roma amico della regina Cristina di Svezia. Come si sa, la regina Cristina lasciò il suo regno e, conv € 26,00
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![]() ![]() Author: Beccadelli Antonio; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Virgilio Iandiorio traduce per intero e per la prima volta il libro di Antonio Beccadelli detto Panormita. Traduzione completa dal latino al volgare. € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania veniva pubblicata, alcuni anni fa, la legge regionale n. 14/2004 a favore della minoranza alloglotta e del patrimonio storico, culturale e folcloristico della Comunità albanofona del Comune di Greci in Provincia di Avellino. Ha rappresentato un passo avanti rispetto alla situazione precedente. L'art. 1 della legge recita: 'La Regione Campania tutela il patrimonio linguistico, storico e culturale della comunità albanofona del comune di Greci'. Tutela, però, è un termine giuridico che significa difesa, protezione di un minorenne (vero è che in senso lato equivale a difesa, protezione). Ma in che modo si può tutelare la comunità arbëreshë di Greci? Questo è il problema. Non si tratta, certamente, come per la tutela dell'ambiente, creare un'oasi protetta. E occorre fare attenzione anche all'uso del termine 'identità'. Perché alla domanda 'che cosa?', 'che cosa sei?', quale che sia la risposta (bianco, nero, giallo, cristiano, musulmano), questa non può che dare adito a gerarchie, a distinzioni che, se non sono superflue, possono risultare pericolose, addirittura. La focalizzazione sul 'che cosa?' costruisce gerarchie. Se ci poniamo la domanda 'chi sei? ', l'attenzione viene positivamente spostata sulla persona. E nel nostro caso, volendo quasi personificare il paese, se ci chiediamo 'chi è Greci?' e non 'che cosa è Greci', eviteremo di costruire una gerarchia, tra un loro (da tutelare) e un noi (con la funzione di tutore). Il libro di Leonardo De Martino, che si cerca di illustrare, è la narrazione di 'un'identità che possiamo def € 25,00
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![]() ![]() Author: Beccadelli Antonio; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Antonio Beccadelli detto il Panormita (1394-1471) dal nome della sua città natale, Palermo, fu poeta, segretario, biografo, ambasciatore di Alfonso V d'Aragona, e fondatore a Napoli della prima Accademia umanistica, meglio conosciuta come Pontaniana, da Giovanni Pontano che successivamente la diresse. Nel 1455 il Panormita compose il De dictis et factis Alphonsi regis, ove, in quattro libri raccolse a modo di aforismi episodi della vita del Sovrano Aragonese, in cui risaltavano le sue qualità politiche e morali. Per uno di quegli strani casi, ma non rari nel campo delle lettere, quello che era un libro senza ambizioni storiografiche, è finito col fornire elementi storici agli autori successivi. Ad esempio, l'episodio del soldato salvato dall'annegamento nel Volturno , narrato dal Panormita (lib. III n. 43) viene riportato da scrittori successivi, ma come se ne avesse parlato per la prima volta Giovanni Vincenzo Ciarlanti (1600-1653). In questo secondo volume sono contenuti i libri secondo e terzo del De Dictis et factis. Il terzo libro termina con due detti di Alfonso, che sia per la lunghezza sia per la disposizione alla fine di esso, assumono un valore particolare. Il penultimo, sono suggerimenti militari e politici al figlio Ferdinando che sta partendo per la spedizione contro Firenze. L'inimicizia con Cosimo de' Medici fu una costante della politica italiana di Alfonso. Il Panormita conosceva molto bene i rapporti difficili del suo Re con Firenze, presso la cui Signoria era stato mandato in ambasceria nel 1436, senza risultato. L'ultimo, invece, è una riflessione sulla € 35,00
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![]() ![]() Author: De Rosa Loyse; Iandiorio Virgilio Publisher: ABE La narrazione di Loise De Rosa non è da considerare come una cronaca fredda di eventi di cui l'autore è stato spettatore, o anche semplicemente ascoltatore. Egli, infatti, è cantore di un'epopea popolare, che canta di gesta di re e principi e di gente comune, ma secondo uno schema narrativo che si avvicina al cunto. Si comprende bene che in questo modo le storie acquistano una esemplarità vicina al sentire della gente, diventando così un esempio da seguire o da evitare nella vita di tutti i giorni. Le imprese dei re e delle persone comuni così assumono un significato morale e, soprattutto, sono la testimonianza concreta della volontà divina che si manifesta nei modi e nelle forme che vanno oltre le intenzioni dei protagonisti. Spesso egli riassume in una sentenza il significato di una vicenda. Le espressioni latine riportate sono tratte in genere dai testi sacri o liturgici. Ma come accadeva molto spesso, i fedeli che partecipavano ai riti sacri ripetevano in latino le preghiere, ma con gli adattamenti lessicali per la comprensione dei testi da parte della maggioranza di essi, del tutto o in parte analfabeti. Cosa che si verificava anche per la toponomastica locale in latino o di ascendenza latina. Per esempio, le vineae domnichae (vigne dominiche) diventavano nella toponomastica del mio paese le vigne re lo gnecche, che non è un fantomatico personaggio, ma molto probabilmente un ipocoristico, un vezzeggiativo di gno signore. Il nostro autore si cimenta in citazioni latine tratte anche da autori classici e italiani. La trascrizione incerta delle parole latine è dovuta certa € 35,00
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![]() ![]() Author: Iandiorio Virgilio Publisher: ABE Questo ulteriore lavoro del Prof. Virgilio Iandiorio, appassionato studioso di personaggi del nostro territorio, entusiasta ricercatore di nuovi filoni culturali, è una tappa significativa di ricerca con spunti del tutto originali su due grandi venosini, Roberto Maranta e Luigi Tansillo, giurista eccelso il primo, poeta fecondo ed originale il secondo. Questo secondo volume sulle vicende venosine del 500, diviso in due parti, accende i riflettori, con una angolazione innovativa sotto forma dell'intervista, sui due personaggi definiti minori della storia di Venosa ma che hanno invece lasciato una traccia indelebile nello studio e nell'applicazione del diritto e nella poetica nazionale. Un'iniziativa volta ad aprire ad un pubblico sempre piu' vasto la conoscenza di due illustri personaggi che sono stati parte integrante della storia e della cultura non solo nazionale. La Città di Venosa, famosa a livello internazionale per aver dato i natali a Quinto Orazio Flacco, grande poeta della latinità, a Gesualdo da Venosa, principe dei musici, a Giovanni Battista De Luca, grande giurista del 600. Pasquale del Giudice, nato a Venosa nel 1842, docente e preside della facoltà di Giurisprudenza all'Università di Pavia, deve annoverare Luigi Tansillo e Roberto Maranta nel «Pantheon» di coloro che sono parte integrante della sua storia e della sua cultura. Luigi Tansillo era una guardia personale del viceré Pedro di Toledo. Nato nel 1510 a Venosa (morì a Teano nel 1568), era nato da una famiglia della nobiltà di Nola. Entrato alla corte del viceré Toledo, lo seguì in molte spedizioni, divi € 15,00
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