Il sedicesimo compleanno di Carley Wells si avvicina, e i suoi genitori decidono di farle un regalo molto speciale. Che li renderà ancora più chic agli occhi della piccola e opulenta aristocrazia di Long Island, e darà alla figlia qualcosa a cui appassionarsi (finalmente): un romanzo ispirato da lei, scritto apposta per lei. Le compreranno l'amore per la lettura. Ma l'unica cosa che l'adolescente vorrebbe leggere è un semplice biglietto con un tenero ti amo. Sì, Carley, complessata e complicata ragazzina troppo sola, troppo grassa e troppo sensibile, un amore ce l'ha già e, guarda caso, è proprio un divoratore di libri: Hunter Cay, golden boy ufficiale del ricco sobborgo e suo migliore amico sin dall'infanzia. I due sono diversi come il giorno e la notte. Lui è biondo, bello, intellettuale, affamato di letteratura quanto lei di cibo. Come Carley, ha trovato qualcosa con cui riempire uno spaventoso vuoto esistenziale, qualcosa che gli dà compagni, modelli di vita, storie in cui rifugiarsi. Che lo risucchia. Sordo all'affetto struggente della ragazza, Hunter sta pian piano svanendo in un personaggio dell'adorato Scott Fitzgerald, sprofondato in eccessi di ogni tipo. La passione acerba della teenager si trasforma in un sentimento maturo e coraggioso con l'arrivo di Bree McEnroy, l'oscura autrice di opere astruse e fallimentari prezzolata dai Wells per scrivere il famoso libro. In realtà l'unico interesse di Carley nel progetto è che distragga Hunter dal bere e dia a entrambi qualcosa da condividere. Ma ha sottovalutato il fascino delle parole: così, mentre il comportamento di Hunter si fa sempre più imprevedibile e pericoloso, lei si ritrova, suo malgrado, immersa nel mondo fittizio che Bree sta creando, e incomincia a capire, per la prima volta, il potere delle storie: quelle che leggiamo, quelle in cui vogliamo credere e, soprattutto, quelle che raccontiamo a noi stessi su di noi. Storie abbastanza potenti da distruggere una persona. O da salvarla. Ambientata in un mondo elitario raffigurato con graffiante ironia, Scrivimi d'amore è un'originale, sorprendente opera prima piena di humour e di dolcezza, con due adolescenti indimenticabili.

To Carley Wells, words are the enemy. Her tutor's innumerable SAT flashcards. Her personal trainer's "fifty-seven pounds overweight" assessment. And the endless assignments from her English teacher, Mr. Nagel. When Nagel reports to her parents that she has answered the question "What is your favorite book?" with "Never met one I liked," they decide to fix what he calls her "intellectual impoverishment." They will commission a book to be written just for her - one she'll have to love - that will impress her teacher and the whole town of Fox Glen with their family's devotion to the arts. They will be patrons - the Medicis of Long Island. They will buy their daughter the love of reading.
Impossible though it is for Carley to imagine loving books, she is in love with a young bibliophile who cares about them more than anything. Anything, that is, but a good bottle of scotch. Hunter Cay, Carley's best friend and Fox Glen's resident golden boy, is becoming a stranger to her lately as he drowns himself in F. Scott Fitzgerald, booze, and Vicodin.
When the Wellses move writer Bree McEnroy - author of a failed meta-novel about Odysseus's journey home through the Internet - into their mansion to write Carley's book, Carley's sole interest in the project is to distract Hunter from drinking and give them something to share. But as Hunter's behavior becomes erratic and dangerous, she finds herself increasingly drawn into the fictional world Bree has created, and begins to understand for the first time the power of stories - those we read, those we want to believe in, and most of all, those we tell ourselves about ourselves. Stories powerful enough to destroy a person. Or save her.