Claudio sta per morire. È un dato di fatto e l'ha accettato, scegliendo di trascorrere il periodo che gli rimane nella pace della campagna, con la sola compagnia dei suoi amati girasoli. L'equilibrio che ha trovato viene destabilizzato da una visita inaspettata e dall'inusuale dono di una scatola di legno. Ma da chi proviene? Che cosa contiene? Il suo personale "scrigno del tesoro" lo porterà a rivivere momenti preziosi del passato, guidandolo in un viaggio interiore emotivo e coinvolgente.

I racconti di Greta Ghiselli, autrice rodigina che ha esordito su carta stampata a ventuno anni, hanno la capacità di aggredire le coscienze come una fotografia di Oliviero Toscani. Il lato emotivo del lettore verrà inevitabilmente toccato. Forse lesionato o forse accarezzato, ma certamente aperto da quelle voci compassionevoli e spietate che Greta mette qui in scena.

Tentò di ricordare una delle preghiere che aveva imparato al campo. Padre nostro, che sei nei Cieli, non conosceva tutte le parole: capitava spesso che alcune pagine dei libri fossero rovinate dall'umidità e dal tempo, e non era stato possibile ricostruire interamente la preghiera. Come in Cielo e così, il nostro pane quotidiano. Quanto avrebbe voluto poter colmare quelle lacune, non riusciva a capirne il significato, senza le parole mancanti. In un luogo così lontano, un uomo gridò con rabbia: "Uccidetelo!" Ma questo non riguardava Roberto, non più, non ora che era già proiettato verso un posto migliore. "Avrei voluto vedere la mia Lisey diventare una donna", pensò. Non volevo uccidere Steve. Poi il boato di una pistola oscurò il suo mondo.