L'entrata in vigore del d.lgs. n. 150 del 2022, adottato in attuazione della legge delega n. 134 del 2021, porta a compimento la 'riforma Cartabia' del processo penale. Si tratta di un'ampia riscrittura del codice del 1988, che incide sul sistema nel suo complesso, ispirata dall'obiettivo del raggiungimento di un risultato di efficienza quantitativa, individuato dallo stesso Ministro della Giustizia proponente nel taglio lineare del 25% della durata media dei processi nell'arco di cinque anni, e realizzata non senza sacrifici dell'efficienza qualitativa. Siamo ben lontani dalle ideologie che, in passato, hanno animato ogni intervento novellistico sul martoriato impianto del processo accusatorio varato più di trent'anni fa. L'efficienza del processo, nelle sue due specie, deve essere inquadrata nelle coordinate costituzionali basate sul fine cognitivo del processo penale, e pone l'interprete dinanzi a scenari inediti, a partire dall'esatta definizione del suo stesso concetto che rimane ambiguo nella natura relazionale. Emerge un insistente tendenza al passaggio a un modello processuale post-accusatorio, che stabilizza gli esperimenti condotti nel periodo dell'emergenza pandemica - dal processo a distanza, agli atti telematici fino alle impugnazioni cartolari pur con il consenso dell'imputato -, si potenzia la funzione di accertamento delle indagini preliminari e dell'udienza preliminare mediante nuove regole di giudizio e nuovi poteri di controllo del giudice sulle indagini e sull'imputazione, ma anche prevedendo inconsueti oneri della difesa e favorendo la desistenza premia

Nella prima parte di questo suo quinto libro, l'autore tratta delle sue radici toscano-sarde. Per le prime, parla della storia della Toscana, (in cui, da oltre 30 anni, egli vive a Montecatini Terme in provincia di Pistoia), illustrando, sommariamente, le 10 Province Toscane, di cui fa un cenno sulle loro bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche e le manifestazioni folcloristiche che, ogni anno, in esse si svolgono. Della Sardegna ricorda la Sagra di Sant'Efisio, la bellezza del cavallo di razza anglo-arabo-sarda, il preferito da Garibaldi, che è un'icona della Sardegna, narrando la sua vita a Caprera. Tratterà dell'attività criminosa svolta dall''Anonima Sequestri' e delle Delegazioni degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia. Descriverà l'accogliente Versilia con la Rassegna il 'Caffè della Versiliana'. La villa a Forte dei Marmi del Presidente ucraino Zelensky e le relative polemiche. L'invasione russa dello Stato Sovrano dell'Ucraina, il folle comportamento di Putin, che, fra l'altro, ha indetto un Referendum (Farsa) in quattro regioni ucraine e se il risultato non sarà quello da lui voluto o ci saranno intromissioni da parte dei Paesi occidentali, minaccia il ricorso all'arma nucleare. La Finlandia e la Svezia che chiedono la loro ammissione alla NATO, dopo tanti di neutralità...

«L'incontro casuale di tre studenti universitari, provenienti dal Nord, Centro e Sud d'Italia, in una camera della Foresteria del Politecnico di Torino. La loro triste e lunga esperienza giovanile passata in Istituti Comunali e Statali. In questo libro, narro le vicende umane di tre giovani studenti universitari, provenienti dal Centro, dal Nord e dal Sud della Penisola, che hanno condiviso, per cinque anni, la Camera n°5 della Foresteria del Politecnico di Torino».

In questo interessante libro, l'autore ha voluto parlare di Bitti (NU) che visitò da ragazzo, il cui ricordo è rimasto scolpito nella mente e custodito gelosamente nel tabernacolo più intimo del suo cuore. In esso parla del giovane pastore buttese Efsio Melis, con tenacia, determinazione ed impegno è assurto ai vertici di un importante quotidiano milanese, dimostrando, specie ai giovani, che, nella vita si possono raggiungere obiettivi insperati. Ha partecipato, con onore, alla Prima Guerra Mondiale, nelle fila della leggendaria Brigata Sassari e di cui ricorda la tremenda realtà ed il continuo terrore della morte. Fa amicizia con due Commilitoni Continentali, che colpiti dai cecchini, gli muoiono fra le braccia. Studiando anche di notte, mentre pascola il gregge, ottiene la Maturità Scientifica e collabora con un giornaletto locale. S'innamora di Alba, una ragazza milanese che frequenta il suo Agriturismo e decide di trasferirsi a Milano. Si iscrive alla Bocconi e tramite il futuro suocero riesce a collaborare con il 'Corriere della Sera'. Facendo il Reportage sulle Regioni Italiane, ha la intuizione di abbinare un inserto al giornale, facendone aumentare la tiratura.

A essere donna potrebbe scattare il desiderio di incarnare colei a cui si rivolge il poeta con i suoi fulminei versi, seppur flessuosi e avvolgenti. A essere uomo si vorrebbe avere il tratto di quelle parole marcato sulla propria lingua nei momenti in cui queste mancano, quando ci si trova davanti al soggetto del proprio desiderio. A essere entrambi si desidererebbe, fortissimamente, farsi cullare da Trasimeno mentre aspetta la sua Agilla in una notte di luna splendente. Prezioso, per questo, l'incedere del poeta capace di guidarci nei labirinti delle nostre fantasie. Senza l'obbligo di posare i piedi per terra. Senza l'ansia di adagiarsi, insieme, in un letto.

'Azotea di luna. Poesie dal terrazzo sopra il tetto' (e appunto Azotea è il termine spagnolo che indica il terrazzo) è un omaggio alla straordinaria figura di Tina Modotti (vissuta alcuni anni in Messico, e quindi in area ispanofona), fotografa, attrice, rivoluzionaria e tanto altro ancora, ma anche modella del fotografo Edward Weston, che la ritrasse in una fortunata raccolta di nudi artistici. Ad essa è dedicata la poesia d'apertura, dove ritroviamo i tratti principali delle poesie di Giorgio, fatte di sogni, ma anche di carnalità, dove colori e sensazioni (olfattive, tattili, sonore, ... ) si mescolano, dandoci la cifra artistica di un poetare mai banale, ma scarno ed essenziale, capace di voli leggiadri e di conclusioni inaspettate o spiazzanti, che lasciano quel piacere che può dare una poesia mai scolastica o scontata. Un gioco raffinato e misurato, sicuramente autentico, che nasce spontaneo e prende forma con misura, senza eccessi, né di natura linguistica, né retorica, ma che colpisce per la sua non scontata semplicità.

'In questo libro, l'autore, attingendo alla miniera della memoria, ha saputo ricordare con apprezzabile lucidità innumerevoli dettagli della sua vita militare sotto forma di aneddoti dal contenuto allegro, interessante, triste, ironico e sentimentale. Iniziando dall'adolescenza sono affiorati i ricordi dell'iniziale serenità della famiglia, i dolorosi ricordi della guerra, i lutti in famiglia, le difficoltà del dopoguerra, la vita da Cadetto al Collegio Militare di Napoli, all'Accademia Militare di Modena, da Ufficiale alla Scuola d'Applicazione di Torino, al Centro Addestramento Reclute di Avellino, alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta, il servizio di prima nomina al 4°Reggimento Corazzato di Legnano, con l'impegnativo Comando degli Uomini e l'impiego dei mezzi corazzati, la gioiosa spenzieratezza vissuta con i colleghi della Calotta, l'incontro con la donna della sua vita e tantissimi altri episodi legati ai vari incarichi assunti nel prosieguo della carriera. Una vasta messe di memorie, derivanti da una attività intensa, molto varia ed in certi casi frenetica. L'esperienza dei vari corsi frequentati, fra cui quello di Osservatore d'Aereo, di Paracadutista militare, il corso NBC (Nucleare, Biologico, Chimico), di Supporto Tattico Psicologico, di Ufficiale Informatore(Intelligence) etc.'

In questo libro, l'autore ha voluto narrare, forse per primo, una storia fantastica, improbabile ma non impossibile. Si può ritenere, infatti, verosimile che, in qualcuna delle centinaia di miliardi di stelle e pianeti che affollano il Cosmo, possa esserci una qualsiasi forma di vita. È difficile ipotizzare che solo il 'granello di sabbia cosmica' quale è la Terra, possa avere l'esclusiva prerogativa di contenere in sé una Comunità di esseri viventi. È infatti plausibile che esistano nell'Universo altri mondi con Civiltà, Culture e Conoscenze Scientifiche probabilmente più avanzate e sofisticate delle nostre e che aspirino a comunicare ed interagire con pianeti contigui e lontani. L'autore ha voluto fare anche degli interessanti approfondimenti sull'Arma dei Carabinieri, sulla Svizzera, sull'attuale situazione politica in Italia e sulla anomalia dovuta dalla presenza dei due Papi in Vaticano. Il personaggio principale del racconto, involontario protagonista di un evento straordinario, è un giovane siciliano di umili origini e con scarsa scolarizzazione che ha affrontato con coraggio, umiltà e determinazione una situazione (l'immissione della 'materia spaziale' nel suo cervello) che, in modo repentino, gli ha consentito la conoscenza dei più alti livelli dello scibile umano, proiettandolo alla ribalta della scena mediatica mondiale e dandogli fama, potere e ricchezza. Nonostante questa esperienza sovrannaturale, egli ha comunque conservato vive le passioni e le debolezze...

In Endimione, si ritrova quella sobrietà del dire che carica i versi di una grande capacità comunicativa: a confermarci che il significato più profondo e vero è sempre nel non detto.

'Trentotto liriche che scorrono tutte d'un fiato, come un bel disco da riascoltare più di una volta. I toni dolci di un pensiero amoroso dominante sono interrotti da acuti rabbiosi ed autoironici. Una piccola luna garbata, intrigante, è il vezzo che impreziosisce ogni composizione.'

'Vorrei entrare per un momento nel laboratorio poetico di Giorgio Filippi, nella progettazione editoriale da cui viene questo suo nuovo libro di poesia 'Elianto. Poesie del girasole' che è il sesto di una 'serie' tutta riconoscibile come la sua e la riconoscibilità è una dote importante della poesia. Perché il titolo 'Elianto'? Elianto è la versione dotta di girasole, e allora ho pensato che il girasole gira sì la sua testa, ma non verso il sole (come si pensa), ma dalla parte opposta, verso l'ombra. E così è Giorgio, e la sua poesia: che non è, per fortuna, 'solare', e chiama sempre in causa (anche qui) la luna, piuttosto. Sempre perdutamente volti, lui e la sua poesia, a questo corpo di donna in ombra, ai suoi riccioli, alla sua bocca, alla fonte del desiderio, come il Marte lucreziano alla sua Venere: ma non mitizziamo, Giorgio, più schiettamente, dice come un caprone (e così, in fondo, era anche il dio Marte, con tutta la sua prosopopea). Non ha troppi pudori, per fortuna: non deve nascondere nulla. E non è che la poesia - per il fatto di essere poesia - nobiliti questa materia desiderante impudica: no, è il contrario, è il desiderio che fa grande il linguaggio poetico.'