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2022 |
![]() ![]() Author: Domenichi Lodovico Publisher: Vecchiarelli Le 127 lettere che costituiscono il corpus di questa raccolta comprendono 54 missive del letterato piacentino Lodovico Domenichi (15151564), 10 delle quali si pubblicano ora per la prima volta, e 73 a lui dirette da amici, collaboratori, conoscenti e perfino semplici ammiratori. Varie le tipologie documentate. Se tra le lettere del poligrafo piacentino (come si amava dire una volta, con ingiusta diminutio) prevalgono quelle a carattere privato scritte ad altri letterati, non mancano le lettere inviate a principi e notabili laici ed ecclesiastici, incunaboli di spirituali, polizzini a illustri sconosciuti. È curioso che tra le lettere sopravvissute del Domenichi difensore delle donne non ne compaia alcuna spedita a un destinatario femminile. Tra quelle a lui indirizzate spiccano i nuclei di lettere stampate tra le Lettere dell'Aretino, nel Nuovo libro di Lettere 1544 e soprattutto 1545, nelle varie compilazioni del Doni e in diverse altre raccolte epistolari (Brunetto, Contile, Martelli, Tolomei); tanto che le inedite si riducono a 14 pezzi. La presentazione in un'unica sequenza della partita doppia superstite consente di riaccostare immediatamente i disiecta membra del carteggio riproponendone la coreferenzialità tanto caratteristica del genere epistolare. Innumerevoli le notizie di interesse per la storia letteraria, linguistica, della tipografia e perfino del costume del XVI secolo. € 40,00
Scontato: € 38,00
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2021 |
![]() ![]() Author: Domenichi Lodovico; Gatta M. (cur.); Gatta L. (cur.) Publisher: Biblohaus Il "Dialogo della stampa" di Lodovico Domenichi, che qui si ristampa in anastatica per la prima volta dopo la prima e unica stampa cinquecentesca (Venezia, Gabriele Giolito, 1562), rappresenta un inno alla stampa a caratteri mobili soprattutto di quella veneziana, con protagonista ovviamente Aldo Manuzio, ma è anche un'inedita rivalutazione del lavoro tipografico del figlio Paolo Manuzio e della sua Stamperia del Popolo Romano (1561-1570). Il Dialogo è però soprattutto la testimonianza del lungo affaire che vide Domenichi schierato contro l'antico amico, ora rivale, Anton Francesco Doni che giusto dieci anni prima aveva pubblicato il quasi identico Ragionamento della stampa fatto a i marmi di Fiorenza (Venezia, Francesco Marcolini, 1552), un dialogo con gli stessi tre protagonisti di quello del Domenichi, il quale accusò l'ex amico di plagio. Una lunga querelle che gli studiosi hanno cercato di sbrogliare. Con questi due saggi di Ugo Rozzo, pubblicati nel 2018 e nel 2019 e che rappresentano i suoi ultimi lavori, essendo lo studioso prematuramente scomparso nel 2020, abbiamo finalmente la possibilità di sciogliere il nodo su chi ha plagiato chi, Doni oppure Domenichi. Due saggi di brillante e chiara documentazione, che fanno luce anche su altri aspetti del Dialogo del Domenichi, in rapporto sia al Ragionamento del Doni che al mondo della stampa, al valore dei libri e della lettura. Completa il volume uno scritto bibliologico di Chiara Nicolini, esperta di libri antichi, che si sofferma sull'interessante esemplare postillato, ora in collezione privata, utilizzato per questa r € 15,00
Scontato: € 14,25
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2016 |
![]() ![]() Author: Domenichi Lodovico; Garavelli E. (cur.) Publisher: Vecchiarelli Nella primavera del 1558 Lodovico Domenichi si dedicò al volgarizzamento delle vite di s. Brigida e s. Caterina di Svezia pubblicate qualche anno prima dal vescovo di Uppsala in esilio Olao Magno. Acquistato nel Seicento da Carlo di Tommaso Strozzi, il codice è oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze alla collocazione F.N.II.IV.517. € 25,00
Scontato: € 23,75
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2013 |
![]() ![]() Author: Giovio Paolo; Domenichi Lodovico; Bascetta Arturo Publisher: ABE Attendolo Sforza, anzi, Giacomuccio alias Muzio detto Sforza, della famiglia degli Attendoli, era rimasto per molti anni a fare il caporale a Cotignola e in altri paesi dell'Emilia. Il suo nuovo lavoro, abbandonata la zappa, divenne quello di saccheggiare ed occupare Terre, essendo spesso al soldo di piccole città per sfamare la nutrita figliolanza e la folta parentela al seguito, tutti provenienti dalla natìa Cotignola. L'ascesa del 'caporale' Sforza cominciò dopo l'occupazione di Roma da parte di Re Ladislao nel 1408 e proseguì con quella di Perugia e L'Aquila, città dove fu ripristinato un Viceré degli Abruzzi soggetto a Napoli. Il sovrano, nominatosi Re d'Italia, forte dell'amicizia con Giacomuzio, portò a termine le scorrerie nell'Umbria prima di morire e lasciare il trono alla Regina Giovanna II che elevò lo Sforza al grado di Gran Contestabile del Regno Partenopeo. Nonostante ciò Attendolo passò al servizio del Papa come Gonfaloniere della Chiesa, fino alla morte nel fiume di Pescara. € 16,00
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2004 |
![]() ![]() Author: Domenichi Lodovico; Gigliucci R. (cur.) Publisher: Res € 24,00
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