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2025 |
![]() ![]() Author: Cutolo Francesco Publisher: Pacini Editore Nelle memorie, nelle lettere e nei diari dei combattenti italiani, il nemico emerge come una figura onnipresente, ma al contempo invisibile e intangibile. Infatti, i militari condividono il medesimo fronte con l'avversario, il quale rimane spesso al di fuori dell'orizzonte visivo. Verso il nemico, i soldati adottano pratiche e mentalità prismatiche e mutevoli, ma non necessariamente ostili e alla ricerca dello scontro. Nei lunghi tempi della guerra di trincea, anzi, si fa largo in molti uomini la convinzione di fronteggiare un simile, inserito a sua volta in un sistema coercitivo e obbligato a lottare per obiettivi che non comprende. «Uomini e soldati come noi, fatti come noi, in uniforme come noi», con queste parole l'ufficiale Emilio Lussu, in "Un anno sull'Altipiano", tratteggia gli occupanti della trincea nemica, da lui scrutata in lontananza. Attraverso lo studio di un corpus di testimonianze scritte di combattenti, il volume delinea il rapporto tra i soldati italiani e il nemico, considerandolo nelle sue diverse declinazioni (la violenza, l'odio, la solidarietà, la fraternizzazione, ecc.) e tenendo conto di quei fattori - la propaganda, il contesto bellico, l'estrazione socioculturale dei testimoni - che hanno condizionato gli individui esaminati. Un tema cruciale per comprendere l'esperienza bellica, che restituisce elementi per ricostruire e verificare questioni quali gli atteggiamenti dei soldati verso il conflitto, le pratiche della lotta di trincea, le dinamiche di adesione alla guerra e i processi di mobilitazione culturale. € 30,00
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2020 |
![]() ![]() Author: Cutolo Francesco Publisher: I.S.R.Pt Editore «Si muore senza medici, senza preti, senza suono di campane, senza visita di parenti per paura di infettazione. Speriamo che cessi altrimenti quando vieni a casa non troverai più nessuno abitante», sono le parole utilizzate da un contadino molisano per descrivere l'infierire della "spagnola". Sono scene drammatiche che si ripetono in altre parti d'Italia, d'Europa e del globo. «Mai dalla "Morte nera" una tale piaga aveva invaso il mondo», scriverà il «New York Times». La pandemia del 1918-1919 ha effetti devastanti sulla popolazione mondiale, già provata dalla Grande Guerra. La quotidianità di donne e uomini viene sconvolta. I morti nel mondo sono 100.000.000, secondo alcune stime, in gran parte ventenni e trentenni. Eppure, l'influenza ha lasciato flebili tracce nella memoria pubblica. «Le cifre della "spagnola" sono incomparabilmente superiori», ha scritto Bianchi nel saggio introduttivo, alle statistiche di altre tragedie novecentesche «mentre le pagine dedicate all'umanità colpita dalla pandemia di un secolo fa restano nettamente inferiori. La quantità è anche qualità. Quella lunga «fila di zeri» attende giustizia in sede storica. Il libro di Francesco Cutolo serve anche a questo». L'autore ricostruisce la storia della "grande pandemia del Novecento" soffermandosi su aspetti sociali, culturali ed economici. Legando assieme più piani: la dimensione globale della malattia, le conseguenze dell'influenza a livello nazionale, l'impatto della "spagnola" in un territorio locale come quello di Pistoia. € 15,00
Scontato: € 14,25
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