"Qua la mano? Neanche per sogno. L'epidemia di Covid-19 ha ridefinito, auspicabilmente in maniera non definitiva, il nostro rapporto con le mani, divenute impure. Mani da evitare, mani da igienizzare continuamente, mani come pericolosi tentacoli contaminanti. Al punto che, paradossalmente, distanziarsi ed evitare il contatto umano alla fine del primo ventennio del Duemila era - passato imperfetto - una dimostrazione di solidarietà..." (dalla prefazione di Duccio Canestrini)

La figura della strega si è evoluta nel corso del tempo, trasformandosi da dea a spauracchio ad eroina. Il volume fornisce spunti di riflessione sulla rifunzionalizzazione di questa figura in ambito antropologico, turistico ed erboristico.

Buio. Un suono di corni e campanacci scuote la quiete della notte invernale. Il rogo sta per essere acceso. I giovani si avvicinano alla catasta di legna, su cui sono collocati dei fantocci, simulacri sacrificali. Sono i primi giorni dell'anno, a Premosello ed in tutta l'Ossola si bruciano le vecchie. È la Carcavegia, nelle sue varie forme, antichissimo rito di inizio anno, con lo scopo di propiziare il raccolto...

La crisi dell'uomo post-moderno il suo continuo ricercare nella campagna simbolo di tradizione e radici ormai perdute ed il bisogno di un manto protettivo, di una autorità che ripari dalle avversità ed un castello simbolo di una comunità. Tutti questi elementi e la paura di dimenticare vengono analizzati dall'antropologo Luca Ciurleo sondando a fondo la storia e le memorie orali della gente comune di Vogogna