La recente elezione di Nicola Zingaretti a segretario del PD sembra aver riacceso in molti militanti, negli iscritti e, più in generale, nell'elettorato di sinistra, la speranza di una rinascita del maggior partito di quella che un tempo era la sinistra italiana. E, di un nuovo inizio, dopo tante sconfitte e tante delusioni, la sinistra italiana ha oggi un disperato bisogno. [...] Zingaretti ha certamente ragione ad ammonire che senza una netta discontinuità con il recente passato non potrà esservi una ripresa politica del PD, ma - ecco la tesi del libro - non ci potrà essere una vera discontinuità se, innanzi tutto a livello culturale, non si saprà mettere in discussione l'egemonia neoliberale che la sinistra italiana ed europea hanno purtroppo colpevolmente subito, non da ieri ma già a partire dagli anni Ottanta.

"Quello che colpisce nel modo in cui i vari mezzi di comunicazione di massa trattano la figura politica di Matteo Renzi è, al di là del giudizio politico, l'ammirazione pressoché unanime della sua forza, quasi che il neo Presidente del Consiglio, proprio come i grandi personaggi destinati a fare la storia, da Napoleone Bonaparte a Giulio Cesare, fosse comunque portatore di un progetto dello Spirito al quale non è possibile resistere per nessun motivo, neppure per validissime ragioni morali. Nel presente opuscolo ci si interroga sulle ragioni di una tale infatuazione collettiva nella convinzione che il successo apparentemente irresistibile dell'ex sindaco di Firenze pone domande a tutta la società italiana, ma, in modo particolare, pone profondi problemi di identità a quello che rimane della sinistra politica del nostro paese".