Un misto tra biografia e racconti di viaggio in cui l'autore ripercorre il tragitto che lo ha portato da semplice viaggiatore a professionista del turismo.

Incontri inattesi con Giuliano l'Apostata nasce dal fascino che un personaggio complesso come l'imperatore Giuliano ha esercitato sull'autore attraverso la lettura delle sue opere. Il tentativo di riportarlo in vita con l'immaginazione e di instaurare un dialogo con lui è stato un modo per ripercorrere la sua vita così affascinante, breve, contraddittoria e drammatica, nella quale sono convissuti misticismo, magia, platonismo e cultura. È stato un esercizio di spiegazione e analisi psicoanalitica del personaggio, cresciuto senza padre né madre, educato da un eunuco, ossessionato dal rinnegamento dello zio Costantino, primo imperatore cristiano. L'originalità di questa opera risiede nei colloqui tra Giuliano e un uomo moderno attraverso uno strumento di comunicazione quale Whatsapp...

"Sono Giorgio Gaetano Bottari, consulente assicurativo con una lunga esperienza nei campi delle telecomunicazioni e dell'informatica. Ma prima di questo, sono una persona che coltiva una moltitudine di passioni ed è cresciuta con dei valori che l'hanno portata a dedicarsi al prossimo. Ad avermi trasmesso questi valori e queste passioni è stata la mia famiglia, da sempre unita sotto il segno dell'amore. L'influenza che i miei genitori in particolare hanno avuto su di me è stata tale che ho sempre mantenuto vivi i loro insegnamenti, e anche oggi continuo a farlo sia nel privato, con amici che conosco da anni e altri più recenti, sia in campo professionale: quando un cliente viene da me, faccio sempre in modo di instaurare un legame forte, un contatto che gli faccia capire che non è solo. Se ho deciso di scrivere questo libro è per rendere omaggio alle persone che oggi mi hanno reso la persona che sono, ma sono anche un modo per creare un nuovo legame (o rinsaldarlo se già c'è) con chiunque voglia leggerlo: che tu mi incontri per la prima volta o mi conosca da anni, questo è il Giorgio che si presenta di fronte a te."

Tra realtà, finzioni, sogni, fantasie, ricordi, più o meno autobiografici, si snoda un percorso che, attraverso brevi racconti, intreccia una trama di episodi di vita comune e di quasi normalità, nei quali a volte ci si può riconoscere e interrogare. Può essere una chiave utile per entrare nell'inconscio come i tanti protagonisti dei racconti tentano di fare.

"I ritratti sono raccolti come «micro-storie» in modo, volutamente pregnante, per dire non semplicemente che si tratta di eventi privati salvati da un immeritato oblio, ma, come nei migliori saggi della microstoria già di qualche lustro fa, sono narrazioni di vicende circoscritte e minute che illuminano, più di avvenimenti macroscopici e celebrati, su fenomeni d'interesse generale o addirittura sulla condizione di tutti gli uomini. La pausa grafica, il tratto di unione, serve a fugare il richiamo all'uso corrivo e un po' consunto e a esaltare il tempo vissuto nell'autenticità e i suoi momenti rivelativi. Sono singole e minuscole, ma sono storie vere; sono situazioni banali nelle quali si gioca il nostro esser nati".

Le memorie di Bruno Bottai sono prima di tutto uno strumento utile per cercare di avvicinarsi a quel periodo storico con l'animo privo di quei condizionamenti ideologici che non ci permettono di guardare con il giusto distacco al ventennio fascista. Ma l'opera del nostro autore è anche il racconto di un uomo che ricorda gli anni della giovinezza e l'affetto per un padre certamente non comune. Questi due fattori si fondono regalandoci un racconto storico-privato filtrato prima dagli occhi di un bambino che vede tutti i giorni la storia giocare con lui e poi da quelli di un adolescente che incomincia a percepire la drammaticità della vita. Una storia di famiglia e di un uomo politico, che ha partecipato attivamente, in un periodo difficile e non certo privo di profonde contraddizioni, alla storia del nostro paese.