Quando Celeste scopre che Nathan, il marito, ha una storia con una donna più giovane, lei smette di esistere. Perché da anni Celeste vive di luce riflessa: sopravvive solo grazie all'amore di Nathan, al suo sguardo puntato su di lei, inebriata dalla bellezza del suo uomo e dal suo benessere economico, fatto di auto costose, serate mondane, ville e qualche vizio alla base della loro passione. Un paradiso privato che di colpo le crolla addosso precipitandola in uno stato di paranoia, abiezione e annichilimento. Fino a quando Celeste decide di diventare la protagonista della propria tragedia e di riprendersi ciò che è suo: e per farlo non guarderà in faccia a nessuno, compiendo atti che né lei né i lettori avrebbero mai immaginato. Storia di una rinascita che è allo stesso tempo una discesa nell'abisso e una meditazione sul potere che abbiamo sugli altri, Paradiso privato è costruito attorno a una domanda fondamentale, che ci riguarda tutti: fin dove siamo disposti a spingerci per riprendere quello che è nostro? Mariangela Ballardini, al suo secondo romanzo, dà voce a una storia di vendetta che è il ritratto, spietato eppure anche divertente, delle ossessioni della nostra epoca.

Una ragazza insicura, di modesta provenienza ma grandi ambizioni, viene ammessa a un prestigioso corso di magistratura, a numero chiuso e molto esclusivo: la sua ultima possibilità per coronare il sogno di diventare giudice. Con imbarazzo e stupore impara a muoversi alla corte del professor ***, il direttore del corso, uomo enigmatico e accentratore, e delle sue devote suddite, uno stuolo di giovani eleganti e disinibite, che ha per unico scopo quello di ingraziarsi il responsabile. La ragazza entra così in un gioco di competizione malsano e totalizzante, senza sapere che la posta diventerà ogni giorno più alta, fino a svelarle i retroscena di un comitato d'affari nazionale capace di vendere i favori sessuali delle corsiste e di "aggiustare" i processi, implicato con la mafia e con il traffico di influenze. Quanto ci si può allontanare da se stesse prima di non riuscire più a riconoscersi? L'aspirante magistrato entrerà in una spirale discendente, un delirio metafisico che finirà per capovolgere tutto quello che sapeva di sé, delle colleghe e della classe dirigente del nostro Paese.