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Bascetta Arturo (Libri  su Unilibro.itLibri di Bascetta Arturo su Unilibro.it)

2022

Bascetta Arturo Title : Civitate tremiti. Vol. 2: Città scomparse del Medioevo. La città di Termoli prima di Termoli, sede di Contea di Roberto Loritello con l'Isola Vaticana del Pantano, da Sant'Agata al Rio Triolo di Lucera
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

L'ubicazione delle antiche città altomedievali da tempo è oggetto di studi senza però avvicinarsi a quella che potrebbe essere definita come la «verità storica». Spesso si è considerato il Medioevo come un periodo dalla bassa se non nulla mobilità, correndo il rischio di allontanarsi dall'unico percorso che uno storico dovrebbe compiere, l'analisi attenta e scrupolosa delle fonti. Bisogna sempre partire dai toponimi, senza però collegarli fra essi, quando risultano simili ma non coincidenti. Con il cambiare dei centri di gestione del potere, e con le continue diatribe tra sovrani, inoltre, all'arduo compito di seguire il filo di una matassa ingarbugliata, si aggiunge anche la difficoltà nel dover «rettificare» se non le considerazioni, quanto le macchinazioni, a volte divenute «vangelo», di chi spesso si è spinto in avanti per il gusto di dare una longevità storica a questa o a quella città, risultata poi omonima di un'altra, sebbene in altra provincia. Ciò accade nella frettolosa analisi che ha lo spiacevole pregio di condurre fuori strada il lettore. Così è successo per i paesi dell'antico Principato di Baruletto, o Andria che dir si voglia, che ha originato una Capitanata sempre più molisana e sempre meno pugliese, i cui confini giungevano ora a San Bartolomeo in Galdo, ora a Castelpagano. Di certo il perimetro inglobò il Porto fluviale di Termoli, quello appartenuto al patrimonio di San Pietro, di cui si parla nei documenti degli Archivi Segreti Vaticani, così l'antica Tremiti, che per troppi anni è stata confusa con le sue isole, ma che in realtà era sulla terraferma e
€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Marie De Châtillon. La vedova del Duca Luigi II d'Angiò che sfidò Re Carlo III Durazzo
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Maria di Blois, nata nella metà del 1300 (fine 1345 -12 novembre 1404) e nota in Francia anche come Maria di Châtillon, sposò il Duca d'Angiò e Touraine, Conte del Maine e di Provenza, titoli che quindi assunse da consorte. Divenne Regina di Napoli quando il marito Luigi (1339-1384) fu incoronato come Luigi II Re, seguìto a Luigi di Taranto (consorte della Regina Giovanna I). Dapprima titolare papalino del vicariato divino di Gerusalemme, e poi titolare del Regno della Sicilia del mare Superiore. Figlia postuma di Carlo di Blois, Duca di Bretagna, e di Jeanne de Penthièvre, Maria crebbe in Bretagna, dando seguito alle vanità paterne di avvicinare la sua famiglia alla casa reale di Francia. Il defunto Blois non era nuovo a intrighi di palazzo, avendo già negoziato il matrimonio dell'altra figlia Margherita, nel marzo del 1352, con Charles de la Cerda, Contestabile di Francia, poi assassinato l'8 gennaio 1354. Un lutto che lo toccò nel profondo, ma non indebolì le sue aspirazioni, quelle di negoziare un matrimonio, stavolta per Maria, direttamente con il figlio del Re. Carlo di Blois aveva trovato la soluzione giusta per avvicinare la sua famiglia al sangue blu della Casa di Francia e il destino, a lui avverso, sembrò sorridere alla giovane erede, visto che diventerà una buona moglie, una grande madre e una pregevole sovrana. Il matrimonio di Maria avvenne il 9 luglio 1360, a 15 anni compiuti, molto atteso dalla promessa dello sposo, ormai ventunenne. La bella di casa Blois diventava reale impalmando Luigi I, futuro Duca d'Angiò (1339-1384), figlio del Re Giovanni II e di Bon
€ 35,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Ludovico Reuccio fantasma. Il baliato di Luigi II D'Angiò Incoronato a III re di Napoli. 1386-1389
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

I primi dieci anni di matrimonio di Maria e Luigi furono dedicati alla costruzione di una famiglia su basi solide. Il grande amore che ne scaturì faceva trascorrere il tempo in una visione della vita all'ombra del castello, senza alcuna partecipazione attiva a Corte. Due lustri che furono di rodaggio alla felicità della famiglia più che a quella delle popolazioni del Ducato. Finalmente Maria restò incinta e si intravide un erede. Erano trascorsi dieci anni di matrimonio quando dalla coppia della maison de France nacque il primo dei tre reali venuti al mondo. In realtà fu una femmina, Marie (1370-1383), che non potrà ricevere nessuna felicitazione, perché, ancor prima di qualsivoglia matrimonio, fu sopraffatta dalla morte, sopraggiunta in tenera età, avendo chiuso gli occhi a soli 13 anni. Ma ecco che dopo 17 anni di matrimonio arrivò l'atteso Luigi II (1377-1417) Duca d'Angiò, titolo sul groppone unito a quelli di Napoli e Provenza, seguito, tre anni dopo, da Carlo del Maine (1380-1404), poi Principe di Taranto, morto a 24 anni. Fu allora che i duchi d'Angiò cominciarono a concentrarsi sui propri stati, a cominciare dalla Provenza, ad essi assegnata dalla Casa reale, entrando nelle grazie dell'antipapa, che lo scisma religioso aveva stabilito in Francia. Già nell'aprile del 1379, dopo aver creato una corte autonoma ad Avignone, l'antipapa cominciò a stimolare Luigi d'Angiò, spronandolo a combattere dalla sua parte. Le promesse erano allettanti e l'investitura a generale papalino in cambio del «Regno di Adria», l'equivalente del Regno di Puglia, apparve la vera alternativa a
€ 35,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Sibilla, la sposa di re Tancredi di Lecce: Sibilla dei Medania di Acerra
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE


€ 35,00

Bascetta Arturo Title : La divisio ducatus e il catepanato Italia. I Bizantini padroni del Principato di Benevento Nova
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

L'originario litorale di un corno e un'isola sono l'Italia dell'Esperia. L'Urbe Latina, detta anche solo Urbe dagli scrittori latini, è confusa spesso dai con un'altra capitale, che è Urbe Roma, dagli stessi scrittori romani. In un discorso così semplicistico in verità le difficoltà aumentano nella ricerca dei luoghi dell'antico Latum dell'Atense di Teate, ma Bascetta, in questa nuova collana sui luoghi originari dell'Italia prima dei Normanni, ci presenta un'Apulia inattesa, inaspettata. Senza arenarci abbandoniamo dunque momentaneamente Plinio per dedicarci a Servio, lo storico del poeta Virgilio. Servio, chiaro fin da subito, riapre egli stesso la questione del doppio Lazio: Latium duplex est. E questo ancora ai suoi tempi. Infatti, a suo stesso dire, si aveva un Latium a Tiberi, presso Fundi, e l'altro presso il Velturnu, definito Vecchio Latio, fra cave e monti, in origine abitate dai Casci (Osci), aggiungendo che il Latio dell'agro di Lauro dove fosse sbarcato di Enea fu quello abitato dai Latini. E Bascetta, in questa collana aggiornata, ridisegna la geografia storica da zero, partendo dal Promontorio detto Iapygia, che scorre per l'Italia lunghissimo nel mare, per risalirlo e giungere subito all'Esperia, sul confine del L'Atense latino dell'Atinate, l'Universo di Enea scomparso, perché distrutto dalle fiamme eruttate dalla stella. L'Esperia era proprio un litorale, il futuro agro Troiano, quello inghiottito dalla lava che generò l'orto del male oro...
€ 25,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Il principato dei «giudei» a Barola del Monte Sacro. La Trinità di Cava dell'Episcopio di San Marco d'Eca capitale mariana alla Ripalonga di Vieste
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Le monache di Santa Sofia, partite dal lago dei Beneventani per la pesca delle anguille, si trasformarono nel più imponente monastero del Gargano dell'anno Mille. Esse spadroneggiarono e ripopolarono le coste di Rodi, ripartendo da «Harola», forti dell'amicizia con Roberto il Guiscardo che per loro fondò Castelnuovo del Ducato di Puglia, scippando il Vetere a Bisanzio. Le monache di Amato, abate del monastero sofiano costruito alla Ripalonga di Vieste, divennero così potenti da gestire da sole la colonia dei deportati mariani che adoravano i santi martiri nell'Episcopio del vescovo greco S. Marco d'Eca. Gli Altavilla gettavano così le basi alla nascita della Civitate del Monte Sant'Angelo, dove si impose il Papa dopo il terremoto del 1085. La corte vaticana riuscì a stroncare sul nascere la nuova capitale del Principato di Puglia, di cui s'era fatto padrone Ruggero Borsa alla morte del padre Guiscardo, donatore del Castelnuovo di San Giacomo, fulcro di «Barola» del Monte Sacro. Il libro ripercorre le tappe salienti di questo breve viaggio che porterà alla successiva fondazione di «Baroletta» e di Troia, quando le monache si trasferirono presso S. Stefano protomartire sulla Via Tarantina di Barletta, e i mariani furono deportati nella nuova Civitate Troiana, guardati a vista dai Beneventani che vi fondarono Bovino. Qui, dopo il successivo terremoto del 1088, saranno tumulate le spoglie del santo ecano dei giudei che adoravano i martiri di Cristo, a suo tempo uccisi dai consoli romani a Urrita di Teate. Proprio fra quei ruderi ne rinvennero il corpo, nel luogo del Mercato del
€ 29,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Maria d'Ungheria: Maria degli àrpàd-hàzi, la cumana di Budapest e Re Carlo II «lo Zoppo». Vol. 1
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Spesso la storia è andata diversamente da come ce l'hanno raccontata. Anche la Regina Maria, da sciamana a fondatrice di chiese latine, ebbe una vita tribolata, con 9 maschi da incoronare e qualche femmina da cedere ai regni avversari. Bastò seguire l'esempio del marito, Carlo II lo Zoppo, e presto i giovani principi, nati nella corte di Nocera, avrebbero avuto un sogno da realizzare, come quello del suo matrimonio, cominciato a 14 anni e continuato nel Palazzo reale di Napoli. Fra baby-regnanti e dolci principesse da far sposare ai Catalani, nacquero così due partiti diversi, che saranno poi la spina nel fianco del reame angioino negli anni a venire: quello ungherese e quello aragonese. Perfino la morte dei primi figli fu occasione di scambio politico per il marito, che costrinse Ludovico Duca di Durazzo a ritirarsi dall'eredità ungherese, in cambio di un posto in paradiso. Anzi, dopo la sua dipartita, meritò anche l'appellativo di san Luigi, favorito dai provenzali, per aver lasciato il posto di Re a Roberto e alla bella Sancia. Le vicende storiche, trattate in questa prima parte della storia della Regina di Buda, furono molteplici e la Maria quasi non ebbe tempo per stare dietro a tutti, divenendo vicaria del regno, ora attenta alle vicende provenzali, ora a quelle siciliane, conclusesi con svariati matrimoni di interesse, avendo a disposizione la mano di altre figlie femmine, con le quali recuperò perfino Ischia, Procida e Capri. L'incoronazione avvenuta a Rieti, la vita di corte e l'eredità ungherese, fanno di questa donna una sovrana piena di vita, ma tutta dedita all
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : Carlo V, l'amore e Napoli: Carlo d'Asburgo, le donne poco conosciute dell'Imperatore
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

Carlo V d'Asburgo fu un donnaiolo senza riserve. Ebbe figli dalla moglie e fuori dal matrimonio, relazioni dentro e lontano dal palazzo. Fu l'uomo più potente della Terra con una fanciulla in ogni stato pronto a consolarlo. Era figlio di Juana «la Loca» e di Filippo «il Bello», e pertanto dové scontrarsi con nonno Ferdinando «il Cattolico» scommettendo su chi arrivasse prima a Germaine de Foix della casa di Francia, nonna acquisita dalla cui relazione ebbe la piccola Isabel Infanta di Spagna. Da qui gli scontri con il Cattolico contro la figlia, Regina tutrice di Carlo e madre che governava anche Napoli in suo nome. Poi Carlo divenne Re e Imperatore e surclassò tutti, soprassedendo alla malattia della madre e dei parenti, dedicandoli alle amanti in carne e ossa, e quindi lasciando l'Infanta a orfana figlia di primo letto, Isabel, pur avendo un padre imperatore. La presunta relazione di Carlo con la nonna era il miglior segreto di Isabelletta custodito a Corte, frutto del viaggio galeotto fra nonnastra e nipotastro. Ma il fato volle che le braccia imperiali si aprissero alla principessa di Salerno, sposa del fedele generale Sanseverino, Isabella Villamarina. Ed ecco che oltre a Guelfi e Ghibellini, Carlo V dovette fronteggiare anche i Napoletani, che lo videro come l'amato Imperatore alla Incoronazione, dove non mancarono la bella amata partenopea e la Corte del Principato col Tasso padre del poeta. Da qui la corsa a Napoli subito dopo la conquista del litorale africano, con la spedizione del Principe a Tunisi col Conte di Sarno, quando l'Imperatore tornò dall'Africa a Napol
€ 35,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Giovanna IV. La regina Giovanna d'Aragona di Napoli: la vedovella di Somma
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Questo libro svela per la prima volta quale fu la vera Regina degli amori e se fu un'amante reale questa Regina Principessa, rimasta vedova del suo Re e spodestata dagli Spagnoli. Giovanna viaggiò molto, e non solo in Calabria, perché da Teramo a Bari, seguì sempre le orme della madre, alla quale non sopravvisse di molto, all'ombra del suo castagno dei cento cavalli di Sicilia. Fu così pronta per intraprendere l'ennesimo viaggio in Puglia, ma fu cotretta a fermarsi, colpita da una grave malattia che la trattenne nel letto di morte. Il suo viso, ancora bello e lucente, risplendeva per l'ultima volta sulle povere membra, rivestite del saio francescano e sepolte nel sarcofago reale a lei dedicato, nella della chiesa di S.Domenico Maggiore in Napoli. Sono queste le storie della Regina triste di Napoli, il cui dolore sembra ancora gridare la sua statua che invoca il cielo, nella chiesa di Sant'Anna dei Lombardi. E' un dolore visibile, quello urlato sul corpo di Cristo dagli Aragonesi di Napoli, in nome del Rinascimento, rubato dai Francesi e soffocato dagli Spagnoli.
€ 35,00

Bascetta Arturo; Del Bufalo Bruno Title : Eboli nel 1755. 2 collana Principato Citeriore (20° Catasto Onciario del Regno di Napoli)
Author: Bascetta Arturo; Del Bufalo Bruno
Publisher: ABE


€ 40,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Elena d'Epiro di Sicilia. Elena Ducas degli Angelo-Comneno
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Il 2 giugno del 1259 giunse nel Regno la fresca sposina del Re Manfredi. Era bella, di persona, e di gentili maniere, nei più verdi anni dell'età sua, «quando passò a marito». Oltre a questi pregi naturali ella portò in dote molte Terre, che nell'Epiro le furono date da Michele suo padre: fatto su cui gli scrittori hanno taciuto, ma che un rescritto ci ha fatto sapere. Con questo matrimonio Manfredi non solo estese l'ampiezza dei Regni del padre, ma con Michele il Despoto acquistò un amico vicino e potente, sia per l'estensione dei suoi stati che per essere questo Principe prode e valente di sua persona». Così l'Anonimo: - Arrivao in Apulia cu octo galere la Zita de lo seniore Re Manfridu fillia de lu Desportu de Epiru, chiamata Alena accompagnata da multi Baruni et damicelle de lu nostru Reami, e de quillo de lo soi palre, et sbarcao in lo portu de Tranu dovi l'inspectava lu seniore Re lu quali quando scisce la zita da la galera l'abbrazzao forti, et la vasao». Lo sposalizio avvenne a Trani e non a Barletta, forse per fare più colpo sul suocero, tale fu la pompa sfoggiata dal Re e dalla corte, le sete di Bari indossate dai cortigiani, e le divise sfoggiate dai cavalieri per non sfigurare con una regina come Elena che amava il lusso in cui era cresciuta. «Dopo che l'appo conducta per tutta la nostra Terra tra l'acclamazione de tutta la genti, la mennò a lu castiellu, dove ze foro grandi feste et suoni, et la sera foro facti tanti alluminere, et tanti falò in tutti li cantuni de la nostra terra, che paria che fosse die. Lu juomo appressa lu seniore Re creao multi cavalieri t
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : Memorandum benevventano: il Risorgimento in Principato Ultra. 1859-1861
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

Dinanzi ai nostri occhi passano piccoli e grandi fatti della stragrande maggioranza dei Comuni dell'ex Principato Ultra, documentati e accurati dalla certosina ricerca da topo di biblioteca che è la più grande virtù dell'Autore. Testimonianze storiche, in verità, spesso trascurate dalla Storia con la "S" maiuscola, le quali hanno un valore inestimabile per tutti coloro a cui sta a cuore conoscere i fatti delle proprie contrade, dei propri villaggi e paesi, dei propri eroi, dei propri briganti, delle imprese dei propri compaesani e delle loro azioni, eroiche o meschine che fossero, che hanno contribuito all'unità d'Italia. Non è una storia minore, come certi astratti e pseudo-storici vanno farfugliando, ma è di fatti storici della provincia di Avellino che si parla, congiunti ai grandi avvenimenti dell'unità d'Italia, pensieri e correnti che sono alla base dell'Europa moderna. Bascetta mette in evidenza il cavallo di Troia all'interno del mondo liberale, che spesso lo spinge verso direzioni non progressiste ma retrive. Vi sono episodi travolgenti e splendidi nella loro ferocia come quello della brigantessa Donna Matilde Rossi, che io ritengo, parafrasando Guido Gozzano, "un fiore sbocciato nel deserto". Arturo Bascetta, in particolare in quest'opera storica più che nelle sue tante altre, vive fino in fondo, come pochi altri, taluni dei problemi più ardui della storia, particolari che sono unici e irripetibili, come i tanti fatti, eventi ed episodi descritti con acume e perizia in questo suo libro a cui auguro una grande diffusione tra i giovani che, non per loro colpa, sanno
€ 49,00
2021

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : L'ultimo viaggio di san Francesco dal re di Francia 1507: Paola Napoli tours
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE


€ 30,00

Bascetta Arturo Title : San Francesco da Paola: mi chiamavano Roberto
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

La fama di beato, attribuita al santone di Paola, in poco tempo divenne di dominio pubblico, sia per i racconti «narrati, e altri infiniti miracoli di questo santissimo Confessore», sia per l'opera medicamentosa, essendo fra' Roberto «ripieno di tante mirabili virtù, quantunque nato nell'ultima parte del Regno di Napoli, humile di nascimento, e pouero dei beni temporali». Una fama che non mancò di interessare i Re di Francia. Così il biografo: - Era sparsa in tanti luochi la fama delle sue opere miracolose; che era anco penetrata nel Regno di Francia; perilché peruenuta all'orecchie di Ludouico XI, Rè Christianissimo gli fè nascer tanto gran desiderio di veder questo santo huomo; che non mai cessò con lettere, e con messi fino a tanto, che lo hebbe seco nel Regno. Imperochè alfine vedendo, che non poteua con le proprie lettere, e imbasciate persuaderli, che à se venesse, come colui che teneua tutte le ricchezze, e grandezze di questo mondo per transitorie, e vane (hauendo per solo oggetto il sommo, e eterno bene) penfaua con la vita umile e rustica che meneva alienarsene. Ma il Re, che in ogni modo desideraua hauerlo in Francia, mandò un suo Imbasciadore in Napoli al Re Ferdinando Primo, per tale effetto; e pregò Sisto IIII Papa, che glielo volesse in virtù di Santa vbbidienza comandare. Le trattative cominciarono nel 1481, sebbene sia scarsa l'attività epistolare. Sappiamo però che Papa Sisto IV, «che al Rè Christianissimo desideraua compiacere, ordinò al santo uomo, che lo douesse compiacere in questo, con far à lui cosa grata». La chiamata in Francia viene raccontata qua
€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Bèatrix de Savoie. Beatrice di Savoia. La Regina del Regno di Sicilia. La marchesa di Saluzzo moglie di Re Manfredi di Svevia
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Re Manfredi, a marzo del 1247, si prese il lusso di nominare Gualtieri d'Ocra arcivescovo di Capua a procuratore imperiale per trattare il matrimonio con Beatrice. Nonostante la giovane età e la discreta figliolanza, Beatrice di Savoia avrebbe partorito un erede anche per la casa siciliana, donando ai fratellastri di Saluzzo la possibilità di godere dello splendore di Costanza II, che per la bellezza dei suoi occhi lasciò a bocca aperta lo stesso Stupor mundi. Manfredi ebbe da Beatrice una figlia tutta sua che riempì di gioia tutta la città di Catania quando nacque l'erede di Sicilia. La sposa sabauda partorì Costanza Costanza nel 1249, allattata a corte dalla giovane regina figlia di Amedeo di Savoia, di cui già godeva, per eredità dotale, di alcuni feudi. Ma ebbe anche una dama per nutrice, chiamata Bella d'Amico, fresca sposa di Laùria, suffeudatario calabrese, anch'ella puerpera, essendo madre del piccolo Ruggiero di Laùria, suo fratello di latte e poi di vita. Bella fece da nutrice e da dama di compagnia, restando per sempre donna di camera della principessa, come una seconda madre.
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : Scartoffie beneventane. Vol. 5: La valle beneventana dei 29 paesi, ex principato ultra della montagna, scippata a Benevento prima del 1600 e unita alla parte ultra di Avellino, staccata dal principato di Salerno, col cubante e i feudi di santa Sofia
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE


€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Un pugnale per Carlo III. L'assassinio del Re di Napoli nell'Ungheria del 1386
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

L'esecutore materiale del delitto, Balázs Forgách, ebbe accesso alla sala del trono. Colpì il sovrano alla testa con la massima forza che avesse, adoperando un coltellaccio tenuto nascosto sotto il mantello. Il pugnale squarciò completamente il cranio, fino all'occhio sinistro del Re, accasciatosi esamine, mentre l'assassino lasciava la stanza con tutta calma. Il crudele esecutore, approfittando della confusione venutasi a creare, riuscì a fuggire dalla scena del crimine, mentre in molti accorrevano nella stanza, urlando di chiamare un dottore. Carlo III subì tre tagli: uno al viso, che gli fece perdere l'occhio sinistro, e due nella parte superiore del cranio. Stando al carteggio della Regina Maria, il bilanciere colpì più volte, ferendosi lo stesso assassino e Naccarella, sopraggiunta nella intrapresa lotta per il disarmo. Re Carlo, sebbene avesse subito la terribile ferita, non cadde, ma si alzò dallo sfortunato posto in cui sedeva e mosse passi lenti e fluttuanti, lasciando lunghe tracce di sangue sul pavimento d'oro e d'argento. Fatti pochi passi fu rinchiuso in una stanza fino alla settima ora della notte, e poi, per volere della Regina Elisabetta, fu trattenuto prigioniero con i pochi rimasti al suo seguito. Nel silenzio di quella notte, i complici delle regine e del palatino, irruppero selvaggiamente nella camera da letto del sovrano ferito. Lo tirarono fuori dalla porta e lo trassero prigioniero nella torre più alta. Carlo III di Napoli non ebbe più modo di profferir parola. Ma non era ancora morto.
€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato; Paolucci Fabio; Barbato A. M. (cur.) Title : Stregonerie beneventane: 1648-1665
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato; Paolucci Fabio; Barbato A. M. (cur.)
Publisher: ABE

Il passaggio dagli Aragonesi agli Spagnoli, almeno nella parte del Principato Ultra fra Apice ed Ariano, avvenne quindi con molta incertezza per via di un'altra lunga parentesi dei Francesi. I notai arianesi, infatti, nell'anno 1502, dicono che il territorio era a loro assoggettato, una volta che i Francesi entrarono anche a Milano. Nel 1502 il notaio aggiunge al titolo di Re di Napoli anche quello di Re di Sicilia, come risulta al f.206, regnante serenissimo umilissimo ut x.mo domini nostro domino Ludovisio dei grazia rege Franchosis Neapolis, Sicilie, Hiberius e Mediolanum Duce. Di Luigi Re di Napoli e Re di Sicilia si parla sempre nell'aprile del 1502, al f.209: Anno Domini Millesimo quinquaginti Secondo regnant serenissimo humilissimo et xmo Domino nostro Domino Ludovisio dei grazia Franchosa e Neapoli Sicilia et hetu reges et mediolanj Duce regno vero regis...
€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Costantia. Costanza dei Claromonte o Chiaromonte di Sicilia. La sposa di De Capua ripudiata da re Ladislao
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

I. Le Calabrie divise fra Napoli, Sicilia e Trinacria II. Del Balzo stacca «Taurento» e Sicilia citra: Principato Teate III. L'eredità di Federico: l'isola di Trinacria IV. Manfredi III: il vicario-viceré di Palermo capitolo i Trattative fra consuoceri - L'ascesa della famiglia Chiaromonte - Il declino della famiglia Durazzo - Le aspettative della Regina madre - Il Consiglio invia gli ambasciatori in Sicilia - Gli onori di Manfredi III che accettò il patto capitolo ii La bella siciliana e l'amore negato - Il Vicario impegna la figlia senza il Sì del Papa - Il monito degli Angioini lanciato al Conte - Le lacrime di Costanza per l'amato garzone - L'ultima notte nelle braccia del fidanzatino capitolo iii Il matrimonio del secolo - La partenza della sposa carica d'oro - Il saluto alla Sicilia e all'amore perduto - Costanza e la sua dote sulla barca del Viceré - La parola data per le nozze decise tre volte - Bonifacio investe Ladislao: ora lo sposalizio capitolo iv I reali a Gaeta: 3 anni di guerra - L'incoronazione a maggio del 1390 - Re a 14 anni coi magni viri delle ex Vicarie - Arriva la sconfitta e Margherita spende tutto - Il nemico é a Napoli: la dote per combatterlo - La guerra s'attenua, ma muore Manfredi - I 4 vicari siciliani allontanano gli Aragonesi - Manfredi muore, Re Martino invade la Sicilia - La riconquista di Ladislao: i Giustizierati capitolo v La regina ripudiata - Costanza perde l'eredità e anche il fratello - Le dicerie sulla madre vedova giunte a Corte - Il papa annulla il matrimonio - Margherita fa ripudiare la sposa dal Re - Enrico ritrova l'amata: si n
€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato; Paolucci Fabio Title : I piatti e le vie del vino. Da mercanti del Greco di Tufo e Consoli di Venezia a Napoli
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato; Paolucci Fabio
Publisher: ABE


€ 30,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Margarita. Margherita d'Angiò di Durazzo. Vol. 2: La tutrice di re Ladislao
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Ella era Margherita, Regina vedova di Carlo III Durazzo e madre dell'erede Ladislao. L'altro che le stava seduto accanto, «dall'aria imbarazzata che aveva, dai modi suoi umili e servili, dalla fisonomia, sebbene scaltra, alquanto triviale», non era nobile, né cortigiano. Diceva la Regina: - Anche io e mio figlio siamo padroni di un Regno assai più grande della Sicilia, e ciò non ci toglie di essere affatto privi di danaro, e più poveri di qualunque mai. Margherita, dopo aver tanto patito e cercato «con tutti i mezzi possibili di vantaggiar le sue cose e quelle del suo partito, credette, che molto a ciò poteano contribuir le ricchezze e l'autorità». E non volendo farsi vincere da Manfredi in magnificenza e splendore, «fece trovare preparativi colossali. Convocò tutti i baroni suoi partigiani, i quali vennero con gran lusso d'abiti, d'armi e di gioie insieme alle loro mogli. Ella prese subito posto in una barca coperta di drappo d'oro, insieme al figlio del Principe di Riccia Andrea, al Duca di Sessa, ai Conti di Campobasso e di Loreto, e andò ad incontrare la fidanzata del figlio insieme a tutti i cortigiani. Margherita ci teneva alla Corte. Quando tutti i cavalieri furono fatti prigionieri non esitò a spendere l'intero tesoro della nuora per pagare il riscatto agli Angioni. La salvezza del reame ebbe un costo elevato, tale da dissanguare le casse di un re ancora sen za corona, ma ebbe i papi avversi, ma tutto il popolo dalla sua parte che lo elesse Re di Neapulia per acclamazione del governo dei Magni con la rinascita della Signoria di Napoli. Margherita fu l'artefice di tu
€ 30,00

Bascetta Arturo Title : Arechi II principe di Carlo Magno. Il consolato carolingio della Via Francigena
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

Lo sbarco dei Longobardi sul fiume Aquilone di rimpetto alle Tremiti, il Regno di Milano, il Ducato Foroiuliense a Nuvla Uria, la Marca Samnia di Gisulfo II a Prata Flaminia, la Vicaria Portuense di Re Desiderio a S. Sofia Vetere, il Ducato di Arechi fra Vena Ventara e Vena Acquosa, il Consolato di Carlo Magno a Villa Francisca, il Principato di Arechi a Villa San Giovanni. Arturo Bascetta, in questo volume sulle prime vicende storiche dei Longobardi, traccia un profilo concreto delle fondazioni operate dai Beneventani ante «Divisio Ducatus», facendo emergere la centralità dell'antica Prata Gargano. Un viaggio da Uria antica della Campania a Nuvla Yria dei Salernitani, che nasce e si conclude, dopo mille peripezie, nel Principato Beneventano della Villa Magna dei Franchi. Siamo nel «Loco Sano» più sano che la storia ricordi, nelle mura del Palazzo di San Pietro costruito da Tatone fuori l'Urbe sofiana «erga mare», quartier generale sud di Carlo Magno, padrone del Porto di Siponto e della Via Francigena. Ma siamo anche nella vicina Urbe di San Giovanni, sede del Principato del Pentano fondato da Arechi II, fra le sue cinque corti Lucerine, al du qua del Gargano, nella Marca Vaticana della Serra, dove è appena nata la capitale cattolica del futuro Regno di Puglia, nella Basilica di S. Maria dei Martiri di Teate. Quasi una guida, più che un libro, quest'ultima pubblicazione di Bascetta; seppure sia chiaro, come afferma l'autore, che siamo solo ai «rudimenti».
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : L'età dei comuni a Civitate Beneventana. Il ridimensionamento del Sannio nei confini del 1101
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

Il Principato del Regno Longobardo di Pavia fu nella Contea delle Isole Tremiti e fu detto Principato Italia anche dopo il suo fondatore, Arechi II, vicario dei Carolingi a San Giovanni del Monte Gargano. E tale rimase, sotto i Francofoni, sulla medesima via Francigena che conduceva all'Urbe dedicata alla Vergine Maria. Il territorio fu poi compreso nel Giustizierato di Roberto Loritello, che sedette nella Gran Contea di Siponto e affidò Lesina al suo Alarino, sempre in nome dell'Imperatore e del Papa. Quando gli accordi saltarono, il pontefice fece nascere la Marca di Puglia a Urbiriano del Guiscardo, fra i ruderi dell'antica Teate del consolato latino, e l'Imperatore ripristinò il Castellovetere di Troia a Urbiviano, la vicaria Ecana alla Ripalonga delle monache sofiane, fra i ruderi dell'antica Teano Apula canosina. È questa la brillante sintesi dell'ultimo volume di Arturo Bascetta che riporta ogni personaggio, normanno, greco, o bizantino che sia, nel suo legittimo territorio, seguendone spostamenti, espropri, soprusi. Qui nasce un altro viaggio nella ex Longobardia Meridionale che ora possiamo affermare essere stata contesa da due schieramenti, che ne procurano viceregni diversi. Essi furono sedi di due capitali: Civitatense, che era latina, salernitana e papalina; e Troia, che era romana, beneventana e imperiale, vicine fra loro, ma distinte, nel 700 come ancora nel 1101. Padrone di Monte Sant'Angelo, però, fu sempre Borsa, in nome di un solo Regno di Puglia, quello dei pii, martiri e pellegrini della Croce. Per il figlio legittimo del Guiscardo non esistevano né pap
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : L'era della «Recuperazione» nella nuova Amalfi del Duca. Il Decennio dei Salernitani di Palinuro dal 1101 al 1111
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE


€ 35,00

Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Maria di Bretagna, Marie de Blois
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Re Luigi lasciò Arles a mezzanotte del giorno 23, travestito di piquet da cameriere, insieme a otto compagni, vestitz totz de pigetz coma vailetz. Montpellier accenna alla bellezza di questa ragazza tenuta in gran segreto, da essere sconosciuta a tutti, a meno del fratello. Tornò ad Arles il 26 novembre, all'epoca dei Vespri e il 1 dicembre, Yolande d'Aragon, fece il suo ingresso ad Arles attraverso la Porte della Cavalleria, dopo aver dismesso il vestito da viaggio e indossato per ornamento la sua corona di Regina, e onorato le reliquie portate dalla città benedette dall'arcivescovo di Marsiglia. La nuova Regina di Sicilia salì poi su una corriera adorna alla maniera regale, facendo il suo ingresso dalla Porta principale e ricevendo grandi onori dai quattro amministratori della città, che indossavano un baldacchino blu decorato, preceduta dal suo futuro marito, scortato da Carlo di Taranto e dal Conte aragonese di Prade. Il matrimonio reale restò per molti anni impresso nella memoria dei marsigliesi. Maria passò a miglior vita il 7 novembre del 1404, prima che Luigi II tentasse la sua seconda riconquista del Regno di Sicilia. Scrive Francois Arlot che neppuglie ad Arles fu dimenticata, con una bellissima cerimonia funebre, il 21 settembre del 1405. È in Saint Trophime che il suo feretro ebbe un catafalco ricoperto da una tela nera d'oro, fra 100 torce e 400 candele che ardevano tutt'intorno. La messa fu officiata dall'arcivescovo e tutte le chiese della città suonarono il campanello. Ogni amministratore offrì in devozione una torcia, sfilando in silenzio, seguiti dalla gen
€ 35,00

Bascetta Arturo Title : Il trono di Puglia di Rogerio Borsa. Barulo di Civitate distrutta dal sisma del 1088
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

Le complesse vicende del periodo normanno di Rogerius (detto anche Ruggiero, ma non è un Altavilla) cadono, una dopo l'altra, nella nuova collana di ABE, a cominciare da questo volume. Bascetta snocciola, in maniera viscerale, luoghi, fatti e volti che si riprendono la scena dopo la morte di Roberto il Guiscardo dei «Magnifici». A guidare i «Guiscardelli» c'è l'erede Rogerio Borsa, Duca di Puglia, che litiga col fratellastro Boemondo, strappandogli dalle mani la corona di Re, spinto dalla madre salernitana. La Principessa Sichelgaita non vuole lasciare il Regno di Puglia che si sta costruendo sul Gargano per Salerno e avvia una guerra infinita fra i due consanguinei, sposata dal Gran Comes degli Altavilla. Finirà che sarà il terremoto del 1088 a distruggere la costruenda reggia di Borsa, nell'Urbe S. Maria Beroli della Basilica di San Giovanni, capitale dell'antico Principato della Pentapoli di Arechi II. Borsa farà le valige lasciando tutto nelle mani dello Zio Ruggero Altavilla, scelto dal papa a Marchio, cioè a Vicario della Chiesa nella antica sede consolare dei Romani e dei Franchi, che fu S. Maria in Teate. Il trono di Urbiniano di Uniano non nascerà mai, perché si chiamerà Urbiriano di Iriano la vicecapitale di Pavia, il Principato del Regno della Longobardia di Ruggero I della stirpe degli «Altavilla». Lo zio di Borsa gli aveva usurpato di fatto il nascente Regno di Puglia, rispedendolo esiliato a Salerno, espropriandolo del Ducato dove fece nascere la Marca di S. Pietro a Ripalta della Serra. Spinto dall'Imperatore, come accadeva ai tempi di Carlo Magno, fu pronto
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Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Constança de Sicìlia. Costanza di Svevia fu Beatrice di Savoia e Re Manfredi di Puglia
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

La principessa ebbe il nome della bisnonna, sangue di Ruggero II Altavilla. Si capì subito l'amore dei genitori verso le casate degli avi, immersi nei possedimenti, giunti al ramo svevo, per acquisizione tanto della Puglia, quanto della Sicilia. L'imperatore Federico II, suo nonno, non era ancora morto, prima di Natale del 1250, che lei era già nata, da suo figlio naturale, Re Manfredi, che mantenne la Corona di Sicilia per ben sedici anni. Sia ben chiaro, Principato del Regno fu sempre il Gargano, ma a Beatrice, fresca sposa sabauda, piaceva Catania, e lì nacque l'adorata creatura. Le fu posto nome di Costanza anche per attenuare pene e sofferenze della casata degli Svevi del Principato pugliese, che riuniva il suo Parlamento in quel di Barletta. Costanza fu allattata a corte dalla giovane regina figlia di Amedeo di Savoia, di cui già godeva, per eredità dotale, di alcuni feudi. Ma ebbe anche una dama per nutrice, chiamata Bella d'Amico, fresca sposa di Laùria, suffeudatario calabrese, anch'ella puerpera, essendo madre del piccolo Ruggiero di Laùria, suo fratello di latte e poi di vita. Bella fece da nutrice e da dama di compagnia, restando per sempre donna di camera della principessa, come una seconda madre, specie dopo la morte di Beatrice, avvenuta prima del 2 giugno 1259, data del secondo matrimonio di Manfredi, Principe di Taranto, con Elena Ducas, almeno a dire di Bartolommeo di Neocastro. Alla morte di Federico II, infatti, fu il figlio vedovo Manfredi, pur essendo spurio, a reggere il trono, come recita il testamento. Il patto era di riconsegnarlo all'erede legitti
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Bascetta Arturo Title : L'incendio di Teramo: la città dei greci di Partenope distrutta dai Normanni nel 1155
Author: Bascetta Arturo
Publisher: ABE

La prima notizia sulla diocesi di Teramo appartiene all'anno 1053, sui confini della cattedra aprutina, racchiusi fra il Tronto e il Vomano, dopo una lite col vescovo di Ascoli. Nessuna fonte indica la prima costruzione dello stabile, da molti fatto coincidere con la S. Maria di Palazzo Pompetti, già intitolata a s. Getulio, custode dei resti del Beato vescovo Berardo, senza che nessuno ne accertasse la provenienza. In verità nessuna conferma fa coincidere con Teramo la costruzione di una prima chiesa sotto il titolo di «Ecclesia Sanctae Mariae» ossia «chiesa di Santa Maria» che seppure si trovi nell'anno 897, può essere riferita a qualsiasi luogo dell'antica area dell'Interame. In realtà i confini ufficiali della nuova cattedra teramana precisati da Anastasio IV con una bolla, redatta ad istanza del Vescovo Guidone, cioè Guido I, al quale furono confermate le parrocchie del territorio vescovile del 1053. È da questa data che parte il nostro viaggio nel vero Medioevo, quando fino ad allora si chiamava Abruzzo solo la provincia di Teramo...
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Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Moda, miseria e tasse nel settecento napoletano 1734-1759
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

La gonnella di saia imperiale delle popolane e la preziosa mobilia delle case palazziate. Un contrasto che si fece evidente con la fine degli Asburgo, quando Carlo III prese possesso di Napoli e poi l'abbandonò. Gli autori ripercorrono un viaggio nella nuda e cruda realtà dell'epoca, fatta di nobiltà decaduta e coloni sopraffatti dalla miseria. I feudi, depauperati da avvocati e medici, figli degli ex baroni, divennero ulteriore preda dei propri erari, i quali, lasciando il popolo all'austerità delle feste comandate, presero a sfoggiare i damascati tarlati.
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Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Title : Al tempo dei Caracciolo 1709-1734
Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato
Publisher: ABE

Avellino fu una città vescovile della provincia di Principato Ulteriore del Regno di Napoli, il cui feudo era divenuto di proprietà privata della Casata Caracciolo, ormai padroni di tutto il Principato e di mezza Lucania. Facevano eccezione i luoghi pii dipendenti dalla provincia Diocesana di Benevento o da altri istituti, come nel caso dell'Ospedale di San Tommaso, appartenuto a Montevergine, o del monastero di San Paolo, accosto alla Casina del Principe, dipendente dall'eremo dell'Incoronata di Sant'Angelo a Scala. Ai Principi avellinesi era piaciuto circondarsi di altrettanta nobiltà, fin da quando scelsero di risiedere a Napoli. L'ex metropoli del Regno divenne per loro un motivo in più di sfarzo, ma solo per partire alla conquista del potere e raggiungere i nuovi padroni della dinastia d'Austria. Non fu difficile, ai Caracciolo, spendere e spandere, di padre in figlio, fino a diventare titolari della carica di ministro plenipotenziario del Viceregno di Napoli, sfidando corruzione e nemici, ora sventando attentati, ora commettendoli, ma sempre per amore del bello, del lusso, dello sfarzo, di quel pavoneggiarsi di cui erano pregne le corti locali post-rinascimentali. Non erano poi così lontani i tempi in cui Giambattista Manso, Marchese di Chianche e di Bisaccia diveniva amico di Torquato Tasso, al quale fu dedicato uno dei Dialoghi, quaranta anni prima che i Principi Caracciolo scoprissero il celebre scrittore napoletano Gianbattista Basile, autore de Lo Cunto de li Cunti (libro improntato sugli usi e costumi irpini), nominandolo Governatore di Avellino. Fu allora che c
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