Pasquale Morra è un avvocato con esperienza professionale ultratrentennale; esordisce in 'narrativa' con un'opera che rispecchia la passione per il lavoro che svolge e la sua 'visione' dello stato della Giustizia ai giorni nostri. Egli, fuori dello schema tipico del 'noir', e così anche del 'giallo', accompagna il lettore durante tutto il percorso necessario allo svolgimento di un processo indiziario per omicidio volontario, che si conclude con esito positivo per l'accusato, seppure in un contesto di situazioni che 'non lasciano ben sperare'; e, queste ultime, rappresentate dai pregiudizi soliti che informano le indagini di polizia giudiziaria e dalla perdita dei valori del 'giusto processo'. Ma, ad onta di ciò, alla fine, si assiste al prevalere del principio di affermazione della responsabilità penale (solo) 'al di là di ogni ragionevole dubbio', segno che non tutto è perduto in termini di civiltà giuridica.

Per la prima volta Pasquale Aliberti si è cimentato con la scrittura in questo romanzo autobiografico che racconta la storia della sua formazione politica e di vita, rivista a partire dal momento della elezione a Sindaco in giovane età, momento spartiacque tra la vita precedente segnata dalla passione politica e la vita da amministratore pubblico, con tutti i momenti di crisi e di gloria che ne sono derivati. La biografia di un giovane del nostro tempo, impegnato in politica in anni difficili, in cui l'antipolitica e la rabbia della gente hanno trasformato ovunque i sindaci in uomini di frontiera, quotidianamente impegnati a fronteggiare il disagio e i bisogni delle persone con strumenti assolutamente inadeguati. La storia di un equilibrio di vita difficile, reso sempre più precario dal tentativo di ascoltare tutti, di far partecipare tutti alla straordinaria impresa di governare il proprio territorio, nella consapevolezza che un uomo pubblico deve sempre 'rimandare a poi' la vita privata e personale. La storia della difficoltà di affermarsi nella vita con la sola forza delle proprie idee, senza padrini, senza sponsor, senza famiglie blasonate alle spalle: la storia di un sogno.