Può darsi un fondamento teologico del diritto? È auspicabile o addirittura necessario un fondamento teologico del diritto (e dei diritti)? Nel corso del tempo, si sono date a queste domande differenti risposte, sia istituzionali che teoretiche, sia affermative che negative. La continua rinascita del diritto naturale (come, solo per limitarsi al Novecento, hanno via via testimoniato molti autori), anche quando non a fondamento teologico (ma comunque organizzato intorno a un fondamento sottratto alla disponibilità da parte del diritto positivo), sembra mettere in evidenza un bisogno insopprimibile di certezza del fondamento, che può essere ovviamente tacciato di ingenuità o arcaismo o primitivismo, demolito o semplicemente irriso, esattamente come è accaduto e accade al pensiero intorno a Dio, ma, alla fine, non eluso. Il saggio ha un forte profilo diacronico, spaziando dalla filosofia del diritto dello stoicismo greco e romano al Novecento, passando per le tappe fondamentali della tarda antichità cristiana, della Scolastica medievale, della Riforma protestante, della seconda Scolastica, del neo-tomismo, cercando di mettere in rilievo l'apporto di tre grandi tradizioni, e altrettante correnti di pensiero, tuttora vive e feconde: quella cristiana cattolica, quella cristiana riformata e quella ebraica. La trattazione ha dunque riguardo in misura largamente prevalente alle dottrine e ai sistemi giuridici occidentali, con le uniche eccezioni costituite dal diritto islamico e dai diritti arcaici, nei quali è imprescindibile il legame fra religione e legge.

Ricordi che si sommano per definire la vita: ed è poesia. Le metamorfosi della natura e l'alternanza delle stagioni che passano si sovrappongono come velina alle fasi delle età della vita; così come il manifestarsi dei fenomeni naturali e della conoscenza dei luoghi si sovrappongono alle esperienze vissute e filtrate dalla sensibilità dell'autore, in un continuo vorticare dell'essere universale che si eternizza sino ad apparire fissità immutabile e imperitura. "Mai lasciare impassibili scrivendo." Questa è la filosofia principale del poeta, che racconta lettera dopo lettera ai lettori, affinché ne siano fruitori, come i suoi lavori possano intristire, talvolta dare energia, altre volte donare calma e riflessibilità senza mai lasciare impassibili. Così, verso dopo verso, si passa da colore a colore di un arcobaleno infinito di vibrazioni e se succede è una poesia ben riuscita.

Se cinque naufraghi su un'isola deserta avessero cibo solo per quattro di essi e votassero per escludere uno di loro dal cibo, la votazione sarebbe democratica? Quali dovrebbero essere i requisiti di una democrazia? Perché la Costituzione italiana non è stata ancora interamente applicata, benché sia ancor oggi uno dei migliori documenti democratici al mondo?

La presente silloge di poesie, di cui alcune scritte in vernacolo della Sicilia Occidentale, è un invito al raccoglimento interiore, alla contemplazione del manifestarsi delle cose, alla percezione del palpitare dello spirito del mondo. Il tema dominante delle poesie è essenzialmente l'amore che deriva dal ricordo di esperienze personali, rielaborazioni del sentire nelle immagini dei luoghi, degli ambienti, delle stagioni naturali e delle età, della natura. Si scorge in esse un profondo desiderio di essere e di partecipare alla vita, dove la gioia ed il dolore assumono carattere di assolutezza e dove la luce è nella contemplazione esistenziale. Trance poetico in versi dal linguaggio puro e fluido, capace di penetrare nella semplicità del vivere, per cogliere in essa l'aulico che vi pulsa celato e profondo. Ed è in ciò che si ravvisa una doppia lettura: immediata e di getto per la purezza delle immagini, dei colori, dei suoni, degli odori che calano nella partecipazione sensibile del vivere, ed ermetica e profonda nella metafora, che traduce la disarmante quotidianità in essenza spirituale e partecipazione estetica all'equilibrio delle cose.

Sessanta racconti a lieto fine, fantastici e a tratti piccanti, in cui predominano i sentimenti dell'amore di coppia e della famiglia ed i cui protagonisti interagiscono con angeli, esseri spirituali, fantasmi, anime dell'aldilà.

Milano è stata sede del Tribunale dell'Inquisizione e del Sant'Uffizio presso il complesso conventuale di Sant'Eustorgio tra l'antica Porta Ticinese e Piazza Vetra, luogo dall'oscura fama per essere stato teatro di esecuzioni capitali. Al convento di Sant'Eustorgio vive la comunità dell'Ordine dei Padri Predicatori. L'Inquisitore Generale è coadiuvato dai Crocesignati, un piccolo esercito di quaranta cavalieri. Siamo nel 1496 sotto gli Sforza con Ludovico il Moro. In una brutta sera d'inverno al convento viene trovato morto il Vicario Inquisitore. L'evento costringe la comunità a far luce sui rapporti tra confratelli, e Padre Fronimo Verri sarà incaricato di indagare per sbrogliare l'intricata vicenda che coinvolge i conventuali. Affronterà pericoli e nemici, ma anche situazioni del passato che metteranno a dura prova il suo carattere deciso e impetuoso e la fede in Dio.

La raccolta è composta da dodici racconti eterogenei per tema ma accomunati dalla luce che l'autore trasmette al cuore del lettore nel porre l'accento sulla profondità dei sentimenti e sul senso della vita.

Un testo di divulgazione storica e sociale valido per ogni lettore, che unisce documenti antichi a testimonianze dirette e che abilmente maschera con un linguaggio accessibile e diretto l'autorevolezza di un documento imprescindibile per ripercorrere sin dalle sue origini la storia della città di Fiumicino.

Sulle navi degli eroi è una narrazione introspettiva di vicende personali ispirate ai giovani autori dalla lettura dei poemi epici classici. Un doppio filone narrativo caratterizza lo sviluppo dell'opera in cui si alternano brani concepiti collettivamente a brani di realizzazione individuale, inducendo alla riflessione sul senso del viaggio degli eroi posto a confronto con quello degli uomini nel percorso della vita. Opera scritta e illustrata dagli alunni delle classi seconde della secondaria di primo grado dell'Istituto Cesare Arici di Brescia - A. S. 2023 - 2024. Età di lettura: da 12 anni.

"C'è chi tiene le poesie preferite sul comodino: un salvagente per la notte, o per la solitudine. E c'è chi invece sul comodino tiene la penna: una vela per il viaggio, o l'ispirazione, perché le poesie lui le scrive. Uno come Francesco Brancati, che però non si definisce poeta, bensì medico anestesista e rianimatore, e - se si parla di scrivere - redattore di testi scientifici. Se la definizione di un uomo è ciò che fa, Brancati è un medico. Se la definizione di un uomo è ciò che è, Brancati è un poeta." [Ing. Giovanni Nigro]

Tutto è ormai deciso: bisogna andare a vivere in una nuova casa ricevuta in eredità. L'esplorazione del luogo dà origine a una scoperta che va al di là di ogni aspettativa ed è in grado di fare luce sugli antenati di Elia Maggio, la voce narrante. La vita di un ragazzo come tanti si intreccia con la Storia. Romanzo di genere epistolare scritto dai ragazzi delle classi seconde della secondaria di primo grado dell'Istituto Cesare Arici di Brescia.

L'incipit è quello di un romanzo ambientato un secolo e mezzo fa, con una eccezionale nevicata e un matrimonio da celebrarsi ma, nel dipanarsi della vicenda, l'autore ricostruisce un ricco albero genealogico composto da persone realmente vissute, la sua famiglia. Le vicende dei tanti personaggi si svelano al lettore per riportare economia e abitudini di una regione del nostro paese, la Lucania. Tra le tante avventure, piccole gioie, scelte obbligate, errori e successi vissuti dai tanti personaggi viene ricostruito il tessuto sociale di una comunità, animato da coesione d'intenti fra tutti i suoi membri, per trarre il meglio dalla povera economia disponibile, nel rispetto reciproco e delle risorse comuni. Con una pregevole prosa letteraria, scevra da sentimentalismi e costruzioni di fantasia, che rende documento storico questa interessantissima testimonianza biografica, l'autore, a conclusione dell'opera, si apre a una riflessione d'obbligo sul confronto tra passato e presente della Lucania, per le sue mutate condizioni economiche e culturali.

La memoria affettiva riporta in vita i racconti della nonna e, attraverso la sua voce, rivivono momenti di vita che hanno attraversato cento anni di storia e che narrano di tradizioni, economia domestica, aspettative, risorse, credenze ed espedienti, spesso resi più coloriti dai termini in vernacolare bergamasco. Ciò che questi brevi episodi narrativi trasmettono attraverso gesti e abitudini di una collettività coesa per la quotidianità del buon vivere è un senso di leggerezza e serenità che alberga nella psicologia dei suoi attori, consci di adoperarsi per il bene comune.

Romanzo di formazione, che trae spunto da esperienze autobiografiche. La narrazione ripercorre le vicende di un giovane che, dopo avere categoricamente rifiutato lo studio preferendo ad esso il precoce inserimento nel mondo del lavoro, si ricrede sulla scelta compiuta e, mirando al proprio riscatto culturale, supera con ferrea propositività ogni difficoltà che gli si presenti ad ostacolare il cammino verso la meta ambita, la Laurea. L'autore con una prosa fluida e fruibilissima, delinea un processo a doppio filo, quello della crescita evolutiva della personalità del giovane protagonista e quello del contesto sociale in cui la vicenda è di volta in volta ambientata, un'Italia provinciale e in piena ricrescita economica e culturale.

Ambientato a Torre de' Passeri, un piccolo comune della provincia di Pescara, Codice Gutenberg è un romanzo corale che, nel narrare le vicende di una famiglia imperniata sulla figura della protagonista, la duchessa Lorenza Antonacci, eroina e antieroina allo stesso tempo, ripercorre un secolo di storia e quattro generazioni in successione. La complessa vicenda, che trae spunto da un ambizioso progetto telematico per la realizzazione di una biblioteca universale, si caratterizza per i diversi filoni di genere letterario che reca con sé, spaziando tra spy story, storico, sentimentale, giallo. La penna dell'autore riesce magistralmente ad alternare più linguaggi espressivi e stilistici per caratterizzare la psicologia dei diversi attori e il loro status sociale. Ricco di citazioni di opere e autori, il romanzo appare come una grande allegoria per la celebrazione della letteratura mondiale.

Oltre cento pensieri e poesie che si accompagnano ad elaborazioni di immagini fotografiche che l'autrice ha prodotto per trasmettere la propria percezione sensibile su accadimenti oggettivi ed esperienze personali, svelando di sé le turbolenze dell'anima e il loro dissociarsi dalla contingenza per combinare come in espressione subconscia la realtà che si manifesta all'io. Il risultato è una surrealtà fotografica che si associa a testi ispirati a eventi passati e presenti attraverso il divenire nel confronto esistenziale.

Dodici narrazioni di tono ironico e umoristico su vizi e virtù della società contemporanea fotografati attraverso un obiettivo particolarissimo, capace di combinare pensiero e immaginazione in piena libertà d'espressione, con un risultato surrealistico che libera l'osservatore da condizionamenti dettati da mode e cliché sociali. Lo stile letterario dell'autore si distingue per il frequente utilizzo di figure retoriche, quali il calembour, il bisticcio, la paronomasia e l'annominazione che, nel sorprendere il lettore, lo rende consapevole e complice del messaggio ricevuto.

"Acrobata sul confine" è uno zibaldone neofuturista che raccoglie riflessioni esistenziali suscitate dall'osservazione estetica della natura nella sua dimensione di opera d'arte e trasposte in composizioni libere da regole logiche in cui si mescolano luci, colori, suoni, sapori, profumi, gusti ed esperienze tattili, conducendo il pensiero per fioriti sentieri di speranza e bellezza. Efficaci le scelte lessicali per descrivere le immagini e le sensazioni riportate dall'autore in quest'opera, scrigno di preziosismi letterari, aperta nei suoi correlativi predeterminati a lettori attenti ed esigenti, capaci di penetrare le parole lette e trasformarle in sentimento e partecipazione cosmica.

"L'artista dei sogni" è un romanzo ambientato a Capri e narra le vicende intrecciate di due famiglie, entrambe con delle problematiche irrisolte a causa di pregiudizi sociali e complessi individuali. La storia, che si dipana nel tempo dagli anni quaranta all'epoca attuale ripercorrendo eventi che hanno segnato il ventesimo secolo, è narrata dal protagonista con una particolare attenzione all'aspetto psicologico dei personaggi.

Omaggio a Fiumicino, comune romano dal vasto territorio composto da quattordici diverse località, situato presso la strategica foce del Tevere e storico sbocco al mare della capitale, questo libro ripercorre la travagliata storia delle opere che nel corso dei secoli sono state apportate per rendere sicuro il territorio, il porto commerciale e peschereccio, e il benessere dei suoi abitanti. Fiumicino, il suo mare, il suo fiume, la sua marineria è anche un invito alla riflessione, affinché la popolazione e gli amministratori dello stesso non dimentichino il privilegio di abitarlo e condurlo e si adoperino per il massimo sviluppo delle sue straordinarie potenzialità.

Il saggio ripercorre la teologia filosofica del pensiero occidentale, come ha scritto Hans Küng, la "problematica storica di Dio a prescindere da rivelazioni, libri sacri, mitologie. Una ricerca intorno agli argomenti usati, nel corso dei secoli, per determinare i rapporti tra fede e ragione; affermare l'esistenza di Dio, o comunque dell'Essere; la sua natura o essenza e i suoi attributi; le sue relazioni con il mondo, fin dalla "creazione"; oppure per negarlo, per "smascherarne" l'illusorietà e il vuoto. Dalla filosofia antica e tardo-antica a quella medievale, dagli esordi del pensiero moderno al Novecento, nel saggio sono esaminate figure e correnti che molti pur autorevoli testi in materia non trattano, quali Freud, i teologi della "morte di Dio", Edith Stein, Simone Weil. A questo impianto, sono aggiunte due Appendici che riguardano altrettanti importanti temi che fanno parte a pieno titolo della teologia filosofica: la teodicea, cioè il problema della presenza del male "nonostante Dio"; e la cristologia filosofica, cioè la comprensione della particolare figura di Cristo, sempre secondo la speculazione di natura squisitamente filosofica.

Otto è un dolce cagnolino affetto dal problema della pipì incontrollabile, e per questa ragione i suoi amici lo canzonano chiamandolo Otto Pisciotto. Tuttavia, su consiglio dello psicanalista e dopo aver superato i difficili esami per diventare poliziotto, egli riuscirà a trasformare questo suo handicap in una utile risorsa per catturare i banditi. Età di lettura: da 3 anni.

Raccolta di 163 cronache di vita quotidiana tratte dai post pubblicati dall'autore sui social e che abbracciano un arco temporale che va dall'attentato al Bataclan dell'autunno 2015 sino all'aggressione all'Ucraina da parte della Russia della primavera del 2022. Testi su temi molteplici che stimolano alla riflessione sulle dinamiche della società contemporanea, il cui percorso è determinato dalla vorticosità dello sviluppo di politiche ed economie sempre più complesse, e sui comportamenti e scelte degli uomini.

In questo suo terzo lavoro - preceduto da due opere il cui tema è il conflitto tra luci ed ombre della psiche nel confronto esistenziale con il male di vivere - l'autore opera una evoluzione del pensiero che si manifesta in approfondimento filosofico sul senso della vita, giungendo a sottolineare quanto gli aspetti dell'infelicità e del dolore possano mediare una catarsi nell'individuo conducendolo al rasserenamento dell'io in contrapposizione all'etica del male sul bene.

Raccolta di osservazioni e di testi scelti, è il terzo volume antologico di Antonio Placentino che, tra il serio e il faceto, offre al lettore aneddoti di vita vissuta, presente e passata, e personali considerazioni sulla società, sui comportamenti individuali e collettivi degli uomini nella loro quotidianità. La raccolta è inoltre comprensiva di osservazioni sulla letteratura, la scienza, la medicina.

Una autobiografia che diviene romanzo di vita nella ricostruzione dettagliata di quei momenti salienti della quotidianità delle varie età evolutive del protagonista, mostrandolo nel compimento di veri e propri riti di passaggio, e non solo in relazione alle diverse esperienze di vita ma nella crescita individuale e spirituale della sua interiorità.

Tornata a Roma per il funerale della madre, Flaminia conosce Giulio che la coinvolge nella ricerca delle prove di esistenza di un popolo cancellato dalla memoria storica. Le indagini, vissute attraverso straordinarie esperienze, li portano a incontrare antichi e nuovi protagonisti. Il libro è il terzo volume della saga distopica iniziata con i romanzi "Lucrezia.doc" e "Progetto Atlantis".

L'autore raccoglie, attraverso interviste, sette testimonianze di abitanti di Fiumicino che narrano, con ricchezza di particolari, le vicissitudini del periodo della guerra, della gioventù e dell'età adulta nel contesto sociale ed economico della cittadina.

Dapprima la pandemia e poi il lockdown sconvolgono la quotidianità di Chica, una bambina di nove anni che improvvisamente si trova a dover rinunciare alle partite di pallavolo, agli incontri con le amiche, alle uscite con la famiglia, alle visite ai nonni, e a doversi riorganizzare da casa con le lezioni scolastiche in DAD. Un'esperienza che fa emergere la sua precoce maturità, al punto da portarla a comprendere i malesseri adolescenziali della sorella maggiore e a scoprire e risolvere un antico dolore che turba la serenità dei suoi genitori. Descritta con la sensibilità degli occhi e del cuore di una bambina, Quando la scuola finì a marzo è essenzialmente una storia che narra le dinamiche psicologiche che scaturiscono in ambito familiare allorché le abitudini domestiche vengono stravolte da un evento inaspettato.

Questo libro narra due storie che l'autrice ha vissuto sulla propria pelle, una di affido e una di adozione. La sua testimonianza, sia emozionale che burocratica, vuole essere un aiuto a tutte quelle persone che desiderano avvicinarsi ai percorsi dell'affido e dell'adozione, sentendo di poter donare Amore senza vincoli genetici, in particolare a tutte quelle Donne che cercano di diventare Madri. Accanto alle emozioni profonde vissute è stata evidenziata appositamente anche la parte burocratica, noiosa e pesantemente ingombrante, perché è stata proprio quella a far vacillare il progetto genitoriale. Per diventare mamma l'autrice ci ha impiegato sei lunghi anni, ma non ha desistito perché dentro di sé sapeva che quello sarebbe stato il suo destino. Si sentiva diversa, ma abile ad Amare! È divenuta una "Mamma diversamente abile".