Ispirato ad una storia vera, il romanzo ha come sfondo la Seconda Guerra mondiale e la sua fase più drammatica: l'occupazione tedesca della penisola e lo stallo degli Alleati lungo la linea Gustav. Narra le vicende di due famiglie sconvolte dalla brutalità del conflitto. Mario, il ragazzo di Cassino che ama osservare il cielo, è costretto dall'incalzare degli avvenimenti a crescere in fretta, affrontando sfide più grandi di lui. Diversa, ma sempre difficile, la vita dei fratellini di Treviso che spesso, anche di notte, svegliati dal lugubre suono della sirena dell'allarme, devono lasciare la loro casa per correre nel rifugio più vicino. Le vicende personali di queste giovani vite si intrecciano con i grandi eventi storici di quel periodo e col bombardamento di Treviso del 7 aprile 1944.

Età di lettura: da 4 anni.

È del 1910, a Torino, la primissima comparsa del rugby nel nostro paese. Il gioco viene quindi lanciato alla fine degli anni Venti, trovando uno sviluppo durante il periodo fascista quando la disciplina si dota di una Federazione e vede esordire la Nazionale azzurra. In un'Italia già conquistata dal calcio e non certo aperta ad uno sport che appariva ai più, come scrisse il noto giornalista Emilio De Martino, 'una zuffa senza bellezza', la palla ovale si afferma grazie alla determinazione e alla smisurata passione di una manciata di pionieri. Questa è la loro storia.

Egle Renata Trincanato, già a partire dagli anni '60 del trascorso secolo, in pubbliche conferenze e su testi, sosteneva che per la difesa, tutela e valorizzazione del territorio urbano e rurale, si dovesse tenere in gran conto di quanto raffigurato sulle tele dai pittori veneti a partire dalla generazione dei Bellini.

Elegante e solare, Rossella ha studiato Belle Arti a Venezia. Nella città dai mille colori, in uno di quei pomeriggi spensierati, conosce Marco e per entrambi è amore a prima vista. Finite le superiori e l'università, condividono una splendida amicizia con Greta, Davide, Lucia e Diego, loro coetanei. È la primavera del 2022: Rossella vive a Soligo tra le colline del Prosecco, mentre Marco abita in centro città a Treviso.

Questo studio storico è in continuità con il precedente volume 'L'artistica chiesa di Nerbon' pubblicato nel 1991: ne amplia la ricerca, approfondendo diversi aspetti, precisando quanto era doveroso modificare e soprattutto estendendo l'elaborazione anche ai decenni più recenti, riferendo sulle trasformazioni più significative, in buona parte positive, verificatesi nel territorio. La località di Nerbon si è sempre identificata prevalentemente con la presenza della sua piccola e artistica chiesa, decorata di un importante ciclo di affreschi tardo-medievali. I luoghi della vita civile e religiosa a disposizione della popolazione locale un tempo erano molto più articolati e vari, come rivelano la presenza storica di un'attività molitoria, l'esistenza di abitazioni civili di apprezzabile consistenza, la realtà di un assetto fondiario costituito da famiglie nobili veneziane e da monasteri lagunari, nonché una rete viaria rilevante; la gamma di questi elementi caratterizzanti ha reso la località un vero e proprio 'colmello', dotato di un'identità propria, di una vitalità specifica, sia nella vita civica, sia in quella ecclesiastica.

In un paesino della Pedemontana veneta, chiamato Monfumo, il sindaco Wolfango, con il diminutivo Fango quando tutto andava bene e Pacio o Paltan quando ce l'avevano con lui, deve dirimere le tante criticità della sua comunità; dai suoi amici assessori veniva chiamto invece Menù: il barbiere Fortunato detto Baffetti, il venditore di vino Giacomo chiamato Sfilatino e il macellaio Piero. Ovviamente a dare conforto alle anime del paese, ma anche alla guida amministrativa della comunità c'è il pievano don Luigi.

La storia dei Chiades è colta dallo sguardo poetico dell'autore, che ad essa appartiene, a partire dal Settecento. La paziente cucitura nel tempo di frammenti di vite vissute dai propri antenati delinea un ricamo sottile che si staglia nel tessuto di una vasta area storico-geografica di natura mitteleuropea. Essa è contrassegnata dalle tormentate vicende della dinastia asburgica e delle due guerre mondiali, dalla dirompente presenza del filosofo Michelstaedter e dall'austero troneggiare del castello di Gorizia, città snodo vibrante e vitale.

L'occasione dei 100 anni della Consacrazione della Chiesa di San Marco Evangelista in Fagarè della Battaglia offre lo spunto per andare a rispolverare le radici di questa splendida comunità fiera di appartenere alle genti del Piave, segnata profondamente anche da eventi tristi, martoriata da due guerre, ma sempre capace di risollevarsi con forza e coraggio. La Chiesa parrocchiale con tutte le trasformazioni subite nel tempo, con le sue forme, i suoi colori, le sue opere d'arte narra di una comunità capace di costruire un luogo dove riunirsi per alzare gli occhi al Cielo per poi uscire più forte e motivata per aiutare gli altri. E a pochi passi dalla chiesa un altro luogo particolarmente caro alla gente di Fagarè: il Sacrario che accoglie le spoglie di 19.548 Caduti. Percorso di una comunità religiosa e vicende storiche si intersecano e si contaminano in quello che è il cammino dell'uomo. Non si tratta quindi di una semplice cronaca fondata su date, nomi ed eventi, ma piuttosto di una riflessione sulle proprie radici perché nulla vada perduto di quella testimonianza di fede, di cultura, di fratellanza e di carità ai fini della crescita e dello sviluppo dell'intera famiglia umana.

Il racconto contenuto in questo libro è reale, non potrebbe esserlo di più, 54 anni di vita vissuta insieme da Anna e Fabio. Vita intessuta con la volontà di costruire un rapporto che fosse vero, autentico, fino dagli esordi, come amici. La volontà di conservare la propria unicità e di procedere nella personale realizzazione, unito al desiderio di conoscere l'altro e di fondersi con esso, hanno prodotto un rapporto di libero e reciproco dono, sostenuto dalla consapevolezza che il rapporto di coppia necessita dell'apporto di entrambi i soggetti e che ognuno deve metterci del suo per alimentare il sacro fuoco. Le diverse esperienze narrate nel libro evidenziano come ogni scelta fatta e ogni decisione presa siano passate attraverso il filtro del dialogo e dell'ascolto reciproco, della discussione e della capacità di 'mettersi nei panni dell'altro', quindi dell'empatia. Un amore lento, ponderato, sostenuto dall'impegno a migliorare se stessi e sorretto dal desiderio di vedere l'altro realizzato e felice. Un amore forte e duraturo, capace di affrontare e di superare tutte le avversità che la vita ti presenta. Un amore cresciuto e rinforzato nel tempo. Un amore senza tempo.

Il bancario Ninì ha notato la presenza di nominativi che, nello scambievole e alternato ruolo di debitore e/o creditore, si procuravano con delle operazioni di sconto una reciproca, fittizia disponibilità, senza garanzie. Ma ha pure rilevato il mancato rispetto delle norme restrittive in tema di aperture di credito a favore di amministratori, dirigenti di aziende di credito e loro famigliari. Il giornalista Bibì da anni sogna di potersi affidare per una grande inchiesta alla regola delle cinque W, come i grandi giornalisti di tradizione anglosassone. Ma dalle nostre parti - si chiede - c'è ancora qualcuno che vi si attiene? Di questi tempi, per troppi colleghi, è più facile seguire la sesta regola: Qui prodest? La nostra storia - Bibì parla a voce alta, come stesse rivolgendosi all'anonimo Ninì - è la storia di uomini modesti, ma non piccoli, che almeno una volta nella vita si ribellano, o vorrebbero almeno avere l'occasione per farlo.