La poesia di Carducci si contrappone al tardo romanticismo, distaccandosi dai modelli di poesia introspettiva e sentimentale e restituendo dignità letteraria alla lingua attraverso uno stile più classico. È poesia che si propone di educare ai valori eterni dell'arte e del pensiero. È poesia eroica, che accompagna l'uomo verso l'infinito non attraverso le libere passioni, ma il rigore e la conoscenza. 'Carducci è l'ultima tempra d'uomo che abbia avuto la nostra poesia,' scrisse il critico letterario Attilio Momigliano, 'l'ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto solo se stesso, ma anche il prossimo'. 'Poesie scelte volume 1' raccoglie le poesie di Giosuè Carducci, da: 'Juvenilia', 'Della canzone di Legnano', 'Levia Gravia', 'Odi Barbare', 'Rime e Ritmi'.

L'opera narra la vicenda del protagonista, che si rifugia in un castello abbandonato e scopre in una stanza una serie di quadri e un esiguo libro che li descrive. La sua attenzione è attratta da un ritratto di forma ovale che raffigura una giovane donna di rara bellezza. Sul volumetto legge che la fanciulla, innamoratasi del pittore, lo sposò, ma presto si rese conto costui era già 'sposato' alla sua arte, che divenne per la giovane una rivale da odiare. Un giorno il pittore decise di dipingere la sua sposa e lo fece con così tanto fervore da non accorgersi che più passavano i giorni e più la fanciulla deperiva e intristiva. Quando il ritratto fu ultimato il pittore ebbe la consapevolezza di aver creato la vita... Ma volgendo lo sguardo alla sua amata un triste epilogo lo sopraffece.

Cardone innamorato della bella Livietta s'indebita pur di conquistarla. Nonostante ciò Livietta lo abbandona quando lui si ritrova in difficoltà per pagare i numerosi debiti. Così Cardone si finge pazzo agli occhi dei creditori per evitare di pagarli, provocando però la morte di crepacuore di un ricco zio che gli lascia in eredità tutti i suoi beni. Alla fine della vicenda la scaltra Livietta, interessata più ai soldi, riesce a riconquistare Cardone.