Il volumetto, che ha la finalitą didattica di fornire alcune nozioni fondamentali necessariamente prodromiche ad una piena comprensione degli istituti del diritto privato romano, traccia un profilo sintetico e, per quanto č possibile, completo dell'ordinamento costituzionale e del sistema delle fonti di Roma antica nel loro evolversi dalle origini fino a Giustiniano ed al suo Corpus Iuris.

"Il mare sa anche ascoltare, "sentire", parole non dette. A volte qualcuno racconta ad esso storie vissute o inventate. Storie raccontate in solitudine con la complicitą della sera. Storie di sere di solitudine. Storie forse come questa".

In questa prima parte della trattazione, dopo aver messo in luce il limite comune alle diverse impostazioni dottrinarie in tema di possesso (da Savigny ai nostri giorni), le quali tutte partono da categorie concettuali estranee alle concezioni dei giuristi romani, l'autore, da un canto ricostruisce su nuove basi il meccanismo acquisitivo dell'antico usus e il suo ampio ambito di operativitą, dall'altro, in relazione alla tutela interdittale del possesso, individua la cerniera del progressivo passaggio dalla tutela delle possessiones dell'ager publicus a quella del possesso delle res privatae e perviene a innovativi risultati sulla formulazione dei vari interdetti possessori.

Si racconta una storia che si crede sia finita, ma non se ne ha la certezza: potrebbe continuare, chissą, su altri piani, o in modi diversi che la nostra percezione non ci permette di cogliere.

Studi massonici fuori dagli schemi, dalle appartenenze, dagli schieramenti. Approfondimenti latomistici di un "uomo libero e di buoni costumi".

Quello che presenta questo testo č un racconto esoterico, ovvero la storia di un percorso iniziatico, tra Conoscenza e operativitą.

Con un linguaggio volutamente "semplice", i concetti base della massoneria tradizionale.