Una storia ambientata nella società d'oggi, per la maggior parte inventata e in piccola parte realmente accaduta a persone diverse. Un viaggio attraverso la vita di due bambine che diventeranno adulte e la cui vita sarà in continuo contatto. Si descrivono quasi dettagliatamente le giornate, mettendo a confronto due famiglie diverse, stili di vita e ambienti. Martina e Giulia ci accompagnano in questo viaggio, tra ricordi, sentimenti, incomprensioni, colpi di scena e tanto realismo.

La storia narra di un tifoso interista che la notte prima della partita sogna il 14° scudetto nerazzurro, atteso da anni, con in campo i giocatori dal cuore Inter di ogni epoca, Zamorano, Ince, Simeone, Materazzi ecc... contro la Juventus in cui militano rivali storici o grandi ex odiati come Poborsky Gattuso, Ronaldo, Seedorf, Pirlo... in una fantastica telecronaca del mitico telecronista di Inter Channel Roberto Scarpini. Ma uno scudetto all'Inter è un Willile Coyote che mangia Bip-bip, un Tommy che mangia Jerry, un Jonathan che si fa Anna...

Esistono due tipi di donne: quelle che si sentono superiori e quelle che si sentono alla pari. Perché l'amore è come una clessidra: quando si riempie il cuore si svuota il cervello. La fedeltà sta all'uomo come la vittoria sta all'Inter. Quando la Beneamata comincerà a vincere, anche io sarò fedele. Non si finisce mai d'imparare, ma ad una certa età cominci a dimenticare qualcosa. Se vuoi fare di un popolo una riserva di schiavi, illusi e babbei, devi dir loro che hai intenzione di liberarli dalla dittatura. Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria. Io credo nel Jason che ha fatto gli uomini, non nel Jason che gli uomini hanno fatto. E complicato staccarsi di dosso un.etichetta scomoda. E mi ritrovo qui E mi ritrovo qui a raccontare, carico di sentimenti inebrianti di passione, cavalcando l'onta della disperazione che a tratti mi consuma. E non bisogna mai avere troppe aspettative. Bisogna comprendere l'antifona. Beato chi non si aspetta nulla, perché non verrà mai deluso. Se solo fossi riuscito a comprendere l'antifona, almeno una volta nella vita.

Così come quando ci viene additato un oggetto ad esempio una stella la nostra attenzione non indugia sul dito che la indica ma va direttamente alla stella, allo stesso modo leggendo la poesia di Fabrizio Uderzo, occorre non soffermarsi sulla lettera o sulla musicalità che l'accompagna, ma andare alla fonte segreta della percezione che sta nel profondo di noi stessi e che ora, risvegliata dalla lettura di quei versi, diviene sorgente di tanti, differenti tocchi di intimo pulsare.

Elle vorrebbe vivere un'esistenza serena, con una famiglia felice, 'come quelle delle pubblicità', come sognava fin da bambina. Ma è difficile da ottenere, impossibile. Forse perché difficile, impossibile è stato tutto all'origine, nel passato della sua famiglia. Ed ecco che il lettore si trova ad affrontare insieme alla protagonista, problemi di ieri come i matrimoni combinati e problemi di oggi come l'usura. Raccontato con la semplicità del linguaggio di un'adolescente, si svolge in un piccolo paese assolato del Sud Sardegna.

La squadra speciale italiana Cobra 111 è incaricata di prendere parte al progetto 'No Training', compiendo, in Alaska, la missione 'Cielo Triste': scortando un prezioso disco ottico fino alle isole Aleutine, i cinque soldati veterani che la compongono devono dimostrare di essere in grado di addestrare sul campo gli altri cinque membri del team, che sono invece delle semplici reclute. Qualora l'esito della loro missione fosse positivo, l'Italia otterrebbe dei preziosi finanziamenti da parte degli Stati Uniti. Giunti in Alaska, gli uomini e le donne che costituiscono i Cobra si trovano inaspettatamente braccati dall'esercito russo, che sembra volersi impadronire a tutti i costi del disco ottico. Ma com'è possibile che la Russia sia venuta a conoscenza del progetto 'No Training'? E come è possibile che i sovietici prevedano ogni singola mossa degli italiani? Incolpevolmente coinvolti in un complotto politico, i Cobra giungono ad un'insospettabile e tremenda verità.

Cagliari, 1984. Leonardo Castelli è un giovane neo-laureato che insegue il sogno di diventare psicologo. Nel frattempo esordisce come conduttore radiofonico riuscendo così a procurarsi una modesta abitazione. Tornato a Tredomus nella casa dei suoi familiari, la sua attenzione è catturata da una barra metallica, la stessa sulla quale si infransero i suoi sogni calcistici. Con non poche difficoltà riesce a farsi spiegare da suo nonno la natura di quel maledetto oggetto venendo a conoscenza che apparteneva a un vecchio rifugio antiaereo costruito dalla sua famiglia nella seconda guerra mondiale. Sconvolto da tale scoperta e sopraffatto dalla curiosità, nel bel mezzo della notte, decide di andare a fare un sopralluogo. A fatica riesce ad aprire la porta del rifugio, che evidentemente era rimasto chiuso per tantissimi anni. Non sa che questa visita lo metterà di fronte ad un'angosciosa verità riguardo la sua famiglia...

Le domande sono sempre le stesse, quelle della banalità: Chi sono? Da dove vengo? Giorno per giorno si formulano e riformulano sotto forma di apatia o di lavoro frenetico o poesia. Si cambia giorno dopo giorno, anche se in realtà è tutto un unico momento che si espande, o si ritrae, e gli elementi delle stagioni i sensi li percepisce in maniera differente, allucinata, per fuggire: perché in realtà tutto ciò che facciamo è un fuggire inseguendo ogni cosa tranne noi stessi. Chi ha il coraggio di immergersi nel fango della propria incoscienza, creare forme dall'informe?

Quattro ragazzi, quattro vite, una storia che si sviluppa in una realtà caotica priva di punti di riferimento; a fare da cornice una natura dai contorni sfumati, quasi come le pennellate di un quadro impressionista, in un chiaroscuro di emozioni contrastanti. L'amicizia e l'amore come unico disperato tentativo di non affondare. Tuttavia nulla sembra colmare la solitudine profonda dei protagonisti, che si illudono di trovare un modo di combatterla attraverso una vita al limite, sino ad arrivare all'autodistruzione. Eppure, quando ogni speranza sembra preclusa, ecco uno spiraglio, una possibilità inattesa di salvezza nella nuova consapevolezza di essere parte di un disegno...

Rossana Mura nasce nel 1977 ad Oristano. Cresce a Pulilatino (OR) ultima di tre figli, nel 2002 consegue la laurea in filosofia. Scrivere, leggere e viaggiare sono le sue passioni. Questo è il suo esordio letterario.

Elisabetta Dessì nasce a Cagliari il 9 Novembre 1983, è attualmente iscritta alla Facoltà di scienze e tecniche psicologiche di Cagliari. In passato ha preso parte ad antologie poetiche, e partecipato a differenti concorsi di poesia con relativa pubblicazione. Tra le sue pubblicazioni anche l'articolo sul cantante Cesare Cremonini, comprensivo del testo poetico 'Tu hai me' sul sito roxyweb.it da parte di Red Ronnie, e il testo poetico dedicato all'ex condannato a morte Madison Hobley sulla rivista di cultura e spettacolo 'GodotNews'.

Ogni giorno torna a casa, stanco di un'ennesima avventura strampalata. Tenta di cambiare le cose, non è facile aver sempre la merda fino al collo. E stufo, di se stesso e della società che gli sta attorno e a cui da tempo si è arreso. Fallisce, si consola, ritenta, finché... Sarà proprio vero che 'Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior'?