Il 'Diario di Mannannu' è un romanzo in parte autobiografico, racconta la vita di una ragazza che intorno ai vent'anni s'innamora di 'lui', un coetaneo che dopo una lunga amicizia riuscirà a conquistare e a sposare. Purtroppo o per fortuna, la loro storia non avrà un lieto fine. Mannannu, nome di battesimo Manuela, nonostante avesse pensato per anni di non poter vivere senza 'lui' scopre che in fondo non è affatto così. Capisce che non si muore per amore e questo la spinge ad iniziare una nuova vita senza essere all'ombra di nessuno, riesce a ritrovare tante amicizie perse in passato e ad avere nuovi amori. In seguito a un intervento al ginocchio, mentre faceva riabilitazione in piscina conosce un ragazzo paraplegico di nome Lorenzo, il quale, con il tempo, si rivelerà un amore importante. Lory, così lo chiama Manuela, le fa provare nuove emozioni e dopo tanti anni la fa sentire importante e viva. Lei fa lo stesso con Lory, restituendogli la speranza di poter un giorno camminare fianco a fianco e mano nella mano.

'Raccolta di poesie scompaginate' è come un flusso di coscienza giornaliero, che ha avuto inizio nel 2016. È la semplice riorganizzazione di frasi che l'autrice, volta per volta, ha tempestivamente appuntato nelle note del suo telefono; pensieri che le hanno suggerito di essere significativi. Vi è infatti un'evoluzione sia nel contenuto che nella forma, tenendo presente che le prime in ordine cronologico si incontrano per ultime all'interno dell'opera (data la natura dell'annotazione, le nuove frasi vengono aggiunte nella prima riga disponibile nelle note digitali). Ci sono contraddizioni, concetti ripresi a distanza di tempo, parole piacevoli, voli pindarici, pensieri scritti nello stesso momento e sullo stesso argomento, ma con sfumature diverse. Manifestando anche le sue riflessioni più intime, la scrittrice si augura che il lettore possa in qualche modo riconoscersi nelle brevi frasi, traendo nuovi punti di vista su un mondo che viene dipinto nella sua luce così come nelle sue oscurità.

Questa vita, per ricordarsi in eterno di chi l'ha già trascorsa, ci obbliga, purtroppo, a vincere i nostri dissidi interiori e farne tesoro prezioso; così sceglie di fare Teo labilmente quando ci espone i propri problemi per curarsi. Il nemico da fronteggiare fatica a trovarlo. Sarà forse Chiara, la moglie indolente? Magari Ebe, la madre assente? O Giovanni, lo pseudo amico di lunga data? I personaggi entrano ed escono nelle scene così come nella sua vita e le certezze scarseggiano; l'ultimo appiglio a cui aggrapparsi è l'amore che nutre per Claudia, che sfortuna vuole sia proprio la moglie di Giovanni; sarà l'incontro dei due a far crollare anche l'ultimo tassello e relegarli lontani l'uno dall'altra.

La guerra è cambiata? Bosnia Herzegovina, 1992, la guerra è vicina a una giovanissima coppia di sposi, Rifet e Zehra, insieme al loro figlio appena nato di nome Karim. Scoppia la guerra, Karim ha un problema grave di salute e la madre Zehra cerca di portarlo in ospedale mentre il padre Rifet si deve allontanare dalla famiglia per sorvegliare la zona. La coppia separata forzatamente, cercherà di riunirsi con molte difficoltà. Zehra viene rimbalzata su e giù per la Bosnia con il figlio per le cure, invece Rifet verrà coinvolto in un'esplosione. Zehra conoscerà nei centri di accoglienza tante persone simpatiche e molto strane, ognuna con la propria toccante storia. Una corsa contro il tempo: salvare il bambino e scappare dalla guerra. Alla fine riusciranno a ritrovarsi tutti insieme e sorridere come si faceva un tempo? Una cosa è certa la guerra non cambierà mai.

Ne L'utopia di un salmone Piernicola esprime la propria visione della realtà; l'intento di buona parte degli scritti è di contribuire nel dare al mondo la visione di una realtà migliore, piena di possibilità, di sogni, di miglioramenti, attraverso le sue riflessioni. Dentro troviamo l'amore per la donna, per la natura, per una follia più sana e positiva, amore per un mondo più umano e rispettoso della vita. La donna è vista come un essere pieno di bellezza e mistero, con le sue doti e paure. Non manca una sensibilizzazione riguardo al tema dell'ambiente, soprattutto attraverso la poesia Metropoli, dove si riflette su quanto l'essere umano, col proprio ingegno, abbia prodotto e incoraggiato nel tempo una civiltà sempre più artificiale e sconnessa dalla natura. Il tema della follia emerge come un inno a se stessi e a ciò che rende straordinario l'uomo l'ordinario. Incoraggia pertanto l'inseguire i propri sogni e ambizioni, e stimola l'uomo a essere se stesso nella sua profondità, nelle sue debolezze, e nella sua bellezza.

Un reparto scout si reca nella Valle dei Mulini di Gragnano per un campeggio. La vita dei campeggiatori è quasi marginale, solo per alcuni di essi non è così: Aurelio, che si trova a vivere una storia d'amore con Anna, una ragazza che vive tra Amalfi e la valle, all'interno di uno dei mulini trasformato in un'abitazione estiva, insieme al padre Keir, ex pilota aviatore della RAF, trovatosi nella valle dopo essersi paracadutato, nel 42, perché il suo aereo, colpito, stava precipitando; Andrea, che durante l'escursione personale incontra Matilde, la quale lo conduce al piacere fisico; Guglielmo, che, insieme ad altri personaggi, fa prendere al romanzo risvolti gialli; lo stesso autore, il protagonista narrante, pedina che indirizzerà alla soluzione di un fondamentale interrogativo. Le vicende narrate sono frutto unicamente dell'immaginazione dell'autore, gli unici personaggi citati realmente esistiti, oltre naturalmente a Vincenzo Patierno, sono il nonno Vincenzo, padre Vincenzo e lo scout Gino, per l'affetto del loro ricordo.

Nell'era delle apparenze, nessuno più ha il coraggio di essere autentico. Nell'era delle apparenze, conta piacere agli altri, anche a costo di smettere di piacere a sé stessi. Nell'era dell'apparenze, le ostentazioni sono all'ordine del giorno, ma la felicità, solo un lontano miraggio. Le catene dell'anima, i pregiudizi e gli stereotipi, soffocano il nostro vero Io, ma solo liberandosene è possibile raggiungere la felicità. Un viaggio mediante il treno dell'essenza, attraverso pillole di vita di alcuni dei più grandi poeti, per trovare la propria luce e splendere come non mai. Da Platone a Nietzsche, da Pirandello a Seneca, ci hanno insegnato che un problema comune attraversa le diverse epoche: la tendenza a vivere per cercare di apparire agli occhi degli altri. Questa sfida sembra particolarmente acuta nel contesto attuale. Quindi, se è vero che facciamo parte di questo mondo, è ancora più vero che non dovremmo permettere che il mondo definisca chi siamo.

La piccola Dolly è in cerca di cibo per sua nonna, a letto per via della fame, lungo le strade di una città fantasma. Quando l'anziana le confessa che non sopravvivrà all'alba di domani, la nipotina le prometterà di andare alla Città Dei Mille Colori, dove desidera trasferirsi con la nonna per una vita migliore, e tornare con del cibo. Nel cammino incontra due bambini che gozzovigliano e che rifiutano di dargli un po' del loro cibo, riferendole di provenire da Civico 24, un'abitazione a cui sua nonna ha sempre raccomandato di non avvicinarsi. Ma la curiosità ha il sopravvento e una volta al portone, incontra un uomo che le promette cibo a patto che aiuti altri bambini a servire un sontuoso banchetto. Imbattendosi in angoli disagianti dell'abitazione, presto Dolly fa una scoperta sconcertante: le prelibatezze servite provengono dalla macellazione dei commensali stessi, a loro insaputa. Dopo aver recuperato vero cibo presso l'anfitrione, col quale sua nonna ha un misterioso legame, trova il portone d'ingresso sigillato. Dolly entrerà in un luogo occulto, dove affronterà una figura sinistra a nascondino, con la speranza di recuperare la chiave e tornare dalla nonna prima dell'alba.

Fiori è la seconda raccolta poetica dell'autrice, parla d'amore e musica e comprende tutte le poesie scritte nell'anno 2022. Il testo della canzone 'Via del Campo' di Fabrizio De André è stato d'ispirazione per una poesia che poi ha dato il titolo all'intera raccolta. Una parte delle liriche racconta i drammatici e dolorosi fatti familiari del 2021 che hanno portato l'autrice a chiedere il supporto di uno psicologo per essere aiutata nell'elaborazione del suo trauma. L'immagine della propria anima descritta dall'autrice è quella di un giardino fiorito che un giorno subisce una tremenda devastazione a causa di un evento tragico, seguito da una scioccante rivelazione che sconvolge la realtà e porta a mettere ogni cosa in discussione. Attraverso la poesia Eva 'canta' tutte le sue emozioni, tutti i suoi pensieri, la poesia è la sua vincente arma creativa, la sua risposta energica e positiva. 'Fiori' rappresenta un pass per l'eternità e la testimonianza di un vissuto e percorso di crescita personale dell'autrice.

L'erba delle streghe è la scoperta dell'amore, e delle sue difficoltà, di due giovani di tanti anni fa: narra come questa difficoltà, intesa come dono completo all'altro, sia dovuta al fatto che l'amore rimane un sentimento meraviglioso quanto pericoloso. Ci si deve avvicinare ad esso con 'timore e tremore', come ci avvicinavamo al Sacro. L'amore diventa infinito, come termine di paragone di tutti gli amori successivi, affrontati con 'il cuore protetto da un filo spinato', come raccontano i cantautori. Non è la storia di uno, ma è la storia di tutti. Amore, amicizia, tradimento hanno storia antica anche nella letteratura. L'Erba delle streghe non ha pretese di grandezza. È una storia semplice di giovani amanti, ma racconta anche il territorio sociale e ideologico che fa da contorno alla loro storia, quando si sentiva prossima una rivoluzione totale che non c'è mai stata. È una storia semplicissima, valida cinquant'anni fa e valida oggi, che forse fa piacere leggere.

Il protagonista del romanzo è Marco Bellini, un ex tuffatore dalla piattaforma che per lo stile del suo gesto atletico, ma anche per il carattere particolarmente schivo, a suo tempo si era guadagnato il soprannome di 'Martin pescatore'. L'uomo, in un racconto che si alterna fra presente e passato, compie una lucida, spietata ricostruzione della propria vita. E narra di quando, poco più che ventenne, incontra Laura, un'intraprendente ragazza facente parte di un'agiata famiglia. Ma l'amore che nasce fra i due giovani si spezza quando, una terribile notte, Marco non riesce a difendere la giovane dalla cieca ferocia di cinque assalitori. Il protagonista, allora, cercherà conforto nella vendetta. Ma sarà tutto vano, in quanto finirà soltanto preda di forti sensi di colpa. E così, prostrato, si chiuderà in sé stesso. Poi l'incontro con la giovane e misurata Anna, tanto distante dallo stereotipo delle odierne trentenni, e con sua figlia Silvia, una bambina davvero unica che fin da subito manifesta una spiccata simpatia nei suoi confronti. Ecco che il destino sembra quindi offrirgli una nuova possibilità...

Si può cambiare città all'improvviso, senza neanche un preavviso? Mafalda, una ragazza dai modi poco signorili, decide di fare il grande passo e parte, lasciando così la sua terra d'origine: 'eredita' un mini-market a forma di esagono, dove si può acquistare un po' di tutto. Proprio in quel locale trascurato da tempo, la ragazza si rimbocca le maniche e trova un modo geniale per dare finalmente un senso alla propria vita. Così inizia il suo viaggio verso il mondo libero e, tra fatiche e sacrifici, trova un equilibrio. La svolta avviene quando riesce a trasformare un sacchetto d'immondizia in un 'lingotto d'oro' e inizia la sua produzione di 'gioielli' raccogliendo i rifiuti nei posti più inimmaginabili della città. L'incontro inaspettato con un cane, dall'animo umano, arricchisce il mondo della vagabonda. Da lui apprende straordinarie lezioni di vita e prova emozioni mai nate in contesti semplici. Dopo una sofferenza insopportabile, per Mafalda quel chiosco di Brooklyn diverrà l'unica vera sua rivincita.

Luca, un ragazzo della periferia romana, si sveglia legato, nudo e prigioniero in un posto a lui sconosciuto. Scoprirà di essere stato rapito e di essere alla mercè di Christian, suo compagno di scuola, che lo incolpa di avergli rubato la ragazza dei suoi sogni e che racconta di agire grazie all'aiuto di Dario Cubri, noto a tutti come 'Il Ladro di Tempo', un serial killer che aveva terrorizzato la cittadina con dei rapimenti seguiti da omicidi ai danni di alcune ragazze, e che tutti credevano morto. Christian afferma di aver portato Luca proprio in quello che era il posto dove il 'Ladro di Tempo' rinchiudeva le sue vittime e di aver stretto con lui un patto: il killer lo aiuterà a vendicarsi di quelli che reputa i torti subiti e in cambio la sua folle opera omicida potrà riprendere da dove si era interrotta, grazie a Christian. Ma è tutto vero? O è soltanto la fantasia di qualcun altro?

Nella poesia di Rosaria Chiarello non c'è metrica né rima, non esistono regole. Parole che scorrono fluide attraverso l'anima, sinossi di una vita ferma nel cuore e sulla sua pelle, cicatrici che le fanno ancora male. Si legge nella sua poesia il ponte del dolore 'fossilizzato' che realizza in sogni e nella sola fonte ed unico suo fulcro di vita... l'amore. Nuda e senza vergogna, descrive le sue emozioni, sentimenti reali che si inoltrano dentro parole di verità, miseria umana e speranza. La sua poesia evidenzia il superfluo e ciò che manca. Il tutto e il niente. Il ritrovarsi sempre, morte e rinascita di quell'istante oltre la vita stessa.

C'è un bambino nella pancia, ma è ancora senza sesso, senza padre, senza nome: è il figlio di Giulia, che dopo la perdita improvvisa del proprio compagno trova rifugio dal dolore sull'isola di Murano, in una casa ormai senza padrone e piena di storie sepolte dalla polvere. Col trascorrere delle settimane, Giulia impara che niente è mai come sembra e che se in tutte le storie d'amore sono nascosti dei segreti, a volte è necessario superare la paura per venirne a conoscenza senza esserne sopraffatti: per fortuna, accanto a lei, c'è sempre il mare - il mare della laguna come il mare della Puglia, uguale e nello stesso tempo diverso, familiare e sconosciuto proprio come quel figlio che porta in grembo. In un viaggio introspettivo intimo e delicato, attraverso il dolore distillato con pazienza lungo i capitoli brevi ma in grado di tenere il lettore inchiodato al testo nella continua scoperta di una nuova verità, Giulia imparerà a vivere senza perdersi nel rimpianto ma aggrappandosi il più possibile ai propri sogni, fino a trasformarli in nuovi progetti e in meravigliose realtà.

'Dreifach was ist das' è un testo difficilmente riducibile ad una dimensione 'sinottica', sul piano tematico - concettuale, strutturale e formale, perché il 'libretto' (così lo definisce l'Autore) è stato concepito come una stratificazione non omogenea di stati di coscienza, riflessioni, motivi e momenti, che trovano un trait d'union nel 'punto di vista' di chi li ha vissuti - sofferti - meditati: Forse l'unica definizione 'sinottica' possibile 'si legge' nella prefazione (Cfr.): 'Questo mio 'ircocervo' è, in fondo, una sorta di autobiografia concettuale, culturale, filosofica, psicologica e talvolta psicanalitica; pertanto, quasi tutti gli 'eventi' vengono connotati e riferiti con frequenti e puntuali segnali cronologici (in vari casi, ore e minuti!)'.

Questa raccolta di racconti nasce dai sogni burrascosi che caratterizzano fin troppe notti dell'autrice: hanno diversa lunghezza, ambientazione, genere, andando ad abbracciare i gusti più disparati. Si alternano vicende brevi a storie più elaborate, monologhi a dialoghi serrati, ambientazioni surreali e vita di tutti i giorni; la suspense e il colpo di scena fanno da padroni, e con essi l'autrice cerca di lasciare il lettore in uno stato inquieto di interdizione e confusione. Ispirati ai lavori surreali di Dino Buzzati, orrorifici di Stephen King, con un pizzico della fantascienza di Philip K. Dick, la loro volontà è quella di inquietare, sconvolgere, a volte far riflettere. Ma questi racconti hanno anche l'obiettivo più caro all'autrice, ciò che ritiene debba essere il fine universale di tutte le opere letterarie: intrattenere.

Una favola da vivere. Una storia d'amore da vedere. Un libro fatto di immagini e parole. Una parabola sull'infinitezza di tutte le cose ambientata nell'arcipelago caraibico delle isole San Blas, che racconta le vicende di una giovane marinaia che vive a bordo di un catamarano e di un uccello dalle ali azzurre del quale lei si innamora in seguito a un incidente. La vita che cresce mentre incombe la morte, con un occhio che guarda alla natura come madre dolce e allo stesso tempo crudele di tutti noi. A fare da sfondo, i cieli e i mari di Panama, tra la navigazione, il volo e la vita degli originali personaggi del posto, animali e umani, che ne popolano le centinaia di isole. Una storia sospesa tra la poesia e il racconto, che va a limare il confine fra i diversi stili, percorsa dalle accattivanti illustrazioni di Eunica Damaris Mangani, per immergersi anche attraverso la pittura nelle profondità di quei luoghi remoti, che vivono dentro quel realismo magico, che fu caro alla letteratura latino americana e che in queste pagine sembra prendere di nuovo fuoco.

Il Piada Truck è come Babbo Natale: leggendario, mitico, metafisico. Di sicuro amato da tutti! Il furgoncino piadinaro più conosciuto e apprezzato d'Italia si mette a nudo per il divertimento di grandi e piccini. Il resto lo fa la simpatia dei titolari: filastrocche, poesiole, storielle in dialetto riccionese, e poi un breve racconto su come sia nata l'avventura. Non vi basta? E allora la parte più succulenta, che parla di tutti voi. Decine di episodi, rigorosamente reali, che hanno reso i clienti involontari comici di giornata. Il compito dei piadinari è stato semplicemente quello di riportare su carta il simpatico cabarettismo di strada che i clienti hanno regalato loro mentre consumavano una piadina o un cassone al furgoncino.

Si può rinascere dalla sofferenza grazie alla consapevolezza di sé. Questa presa di coscienza condurrà Silvia, la protagonista, a non avere più paura di vivere. Silvia, sin da bambina, prova una profonda sofferenza, innescata dai disturbi psichiatrici della madre Lucia e dall'infedeltà coniugale di Ezio, padre assente in famiglia. La nonna materna, Agnese, è l'unica che le dimostra affettività. La morte di Agnese e la scoperta dei tumori di Lucia, di cui lei attribuisce la colpa alla figlia, gettano le basi alle trappole emotive che condizioneranno la vita della protagonista. Silvia si ammala di anoressia e viene ospedalizzata; intraprende un percorso terapeutico che la porta ad allontanarsi dalla famiglia. Dopo aver subito una violenza sessuale, incomincia ad attuare condotte autolesive, sprofondando nella bulimia. Si ricovera in una clinica per amore di Armand, che diventerà suo marito. È per lei l'inizio di un processo di guarigione interiore. Ezio e Lucia sono ormai molto malati: moriranno a distanza di un mese l'uno dall'altra. Durante i loro funerali la protagonista li perdona e finalmente sorride: ha scelto di essere felice.

Questo romanzo racconta la storia di Giovanna che, stanca di affrontare costantemente le stesse situazioni difficili, senza mai giungere a una conclusione, decide di intraprendere un cammino interiore che la porterà indietro nel tempo per cercare le cause del suo attuale disagio. La protagonista ha scoperto attraverso un viaggio nel suo passato 'remoto' quali nodi karmici le impedivano di superare le prove che la vita le poneva di fronte. Giovanna vive in un modesto paesino della Toscana, storia ricca di situazioni molto forti, quali l'abbandono di suo padre e la depressione di sua madre, un continuo sopravvivere e andare avanti. Un giorno, un incontro 'mistico' con una simpatica vecchietta le cambierà la vita.

L'autore prende spunto dalla quotidianità per ricordare le sensazioni del passato, dagli odori alle luci, dai rumori ai desideri. Gli amori non colti si intravedono all'interno del testo risultando descrittivi del carattere dell'autore. Le stagioni vivono di colori e di odori e si distinguono per le corse tra le pozzanghere e per il movimento basculante delle altalene. L'affetto di un cane risiede in una corsa sulla spiaggia e il mare risulta confidente e maestro quasi mai ascoltato. La presenza della famiglia emerge nel silenzio della casa e dai respiri del dormiveglia mentre dal turbinio di sensazioni date dai giochi improvvisati con la figlia le pozzanghere divengono laghi e le gocce degli specchi magici. Il filo conduttore è da ricercare negli incavi dei vecchi armadi, nelle note arrotondate a lato dei libri, nelle domande di una bambina ai cui non sai se dare le stesse risposte che hai avuto dai tuoi genitori.

Il ricordo della pandemia da Covid è ancora ben presente, quando l'umanità si trova improvvisamente di fronte, senza saperlo, a un altro nemico ancor più subdolo e pericoloso: un manufatto generato in epoche di cui si è persa la memoria. Dopo aver valicato i millenni, dai primordi della civiltà fino alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente ed essere passato persino tra le mani di Leonardo, gli indizi per comprenderne il contenuto vengono finalmente scoperti per caso in Iraq da un archeologo italiano. La sua amante verrà drammaticamente coinvolta nella lotta per arrivare a risolvere il mistero, verso cui convergono forze sempre più contrastanti. Poteri occulti e intrecci di politica internazionale portano da Baghdad a Roma e poi a Torino, dove vengono fatti notevoli progressi per svelare il contenuto dell'arcano oggetto. Ma qualcosa di indefinito e misterioso incombe: il flagello vuole compiere il suo destino e lo farà con un inaspettato colpo di scena finale.

Maya, un'insegnante di yoga, si rifugia su un'isola dei Caraibi per cercare di dare di nuovo un senso alla sua vita, dopo aver fatto una scoperta scioccante sul suo partner. Aleksander, uno studioso di gemmologia di fama mondiale, si rifugia sulla stessa isola, dopo aver subito gravi perdite nella sua squadra, in Sri Lanka. Nonostante la resistenza iniziale di Maya, l'attrazione tra loro esplode con forza. I due giovani vivono giorni di grande passione nella cornice suggestiva dell'isola. Purtroppo la realtà li risveglia bruscamente, perché Aleksander subisce un nuovo, destabilizzante lutto ed è costretto a lasciare in fretta l'isola. Con il cuore a pezzi, Maya torna nel suo ashram in Toscana, ignara che una sua collega sta tramando subdolamente per rubarle il posto. Alek torna da lei, perché non riesce a starle lontano. Trascorrono qualche giorno nell'ashram, poi decide di trascinarla a caccia di opali in Australia, nella suggestiva città sotterranea di Coober Pedy. Maya lo segue, intrigata dall'avventura. La squadra del compagno, però, l'accoglie gelidamente, e fra i componenti del gruppo esplodono inconsuete ostilità. Inoltre, qualcuno non ha ancora finito con Alek.

Cosa significa avere una propria attività? Ritrovarsi in poco tempo ad essere il capo di se stesso, con tutte le responsabilità e gli oneri che ne conseguono... Nello specifico, cosa significa essere un'edicolante? Tina, ragazza giovane e inesperta ma desiderosa di mettersi in gioco, si ritroverà a scoprirlo a sue spese. Intraprendendo una vita nuova fatta di 'momenti semplici ma sorprendenti'. Vedendo con i suoi occhi quanto un lavoro apparentemente 'noioso', come quello dell'edicolante, possa in verità mostrare a chi sa osservare, la diversità e le mille sfaccettature dell'animo umano. Alternando momenti di felicità a quelli di dolore ed anche cruda inadeguatezza; immergendo il lettore in sette giorni fatti di routine, lavoro, gatti, clienti bizzarri, dinamiche familiari e amicizie speciali, che si intrecciano e intersecano creando un filo conduttore. Così nasce Storia di un'edicolante, narrata dalla protagonista, che invita chiunque lo voglia ad entrare nella sua quotidianità. Lasciandosi scoprire giorno dopo giorno, mettendo poco per volta a nudo piccole e grandi fragilità.

Il sonno di Cotard è un'opera divisa in quattro parti, ogni parte racconta un momento ben diverso della vita del protagonista, non ancora giunta al termine. Passeremo inizialmente dalla parte in cui scoprirà chi è e, in particolare, ciò che l'ha formato, in sprazzi di ricordi d'infanzia. Nella seconda parte scopriremo le sue aree più recondite e ciò che l'ha portato ad essere ciò che è e che forse diventerà, in un racconto grigio, caratterizzato da cattivi pensieri. Nel terzo, una sua rinascita personale per mezzo di un incontro di gioventù, che lo farà inizialmente rifiorire, ma che forse non sarà destinato a durare, e che distruggerà. Nell'ultima parte, il sogno, posto in cui il protagonista si rifugerà per scappare dalle amare sofferenze che lo stanno affliggendo, creandosi un posto perfetto per la sua sensibilità e isolandosi da ciò che prima lo faceva soffrire.

La collana dei libri «Corali» nasce da un'idea di Nicola Pesce, che voleva abbattere la distanza tra i libri e le persone dando a tutti la possibilità di dire la propria, di essere pubblicati, di rendersi conto che i libri siamo noi. Contemporaneamente, un altro scopo è quello di creare dei documenti storici e sociali su particolari temi o eventi. Non a caso il primo libro fu annunciato nel marzo 2020 e si intitolò Le nostre quarantene. Centinaia di italiani hanno raccontato in quel libro come hanno vissuto l'arrivo del Covid nelle nostre vite. Anche questo libro di racconti cerca di raggiungere questi due scopi. Migliaia di persone ci hanno inviato le loro opere, noi ne abbiamo raccolte 68 nel volume che avete tra le mani. Come si scrivono i racconti oggi, dopo il Covid? È cambiato il modo di scrivere?

In questo libro scopriamo una nuova specie di mutaforma in grado di prendere le sembianze del proprio animale guida. La mutazione avviene ogni notte, testamento biologico della potente pioggia di stelle che cadde sulla terra secoli prima, tramutando le bestie in uomini e creando la Polvere di Sole. I mutanti convivono segretamente con l'uomo, ma come in ogni razza, la supremazia della specie prevale, e personaggi come Maxell, segregano centinaia di mutanti in comunità isolate dal resto del mondo per creare una propria forza personale in grado di annientare le altre.

Chi convive con l'emicrania convive con la sofferenza e con una serie di problematiche che non sempre affronta immediatamente e nella maniera giusta. Non le affronta subito perché neanche egli stesso all'inizio si rende conto della gravità della sua patologia. Quando ciò avviene, e anche quando corre ai ripari, si sente spesso come inesistente. Non è costretto soltanto a sopportare la malattia, ma a vivere l'estenuante sensazione di non essere capito. Avverte spesso la sua inadeguatezza e la percezione, avvalorata dai fatti, che siano invisibili tutti gli sforzi enormi che compie in ogni istante per non mancare ai propri obblighi, ai propri affetti. La sua vita chiama e lo fa con insistenza, soprattutto nei momenti in cui non potrebbe rispondere. Chi fa parte della sua cerchia sociale, prima o poi si stanca della sua cronicità. Ma aiutare un malato emicranico è facile. I medici devono vederlo e curarlo opportunamente. Lo Stato deve vederlo e tutelarlo. Tutti quelli che lo circondano devono fargli sentire che invisibile non è.