Dall'agile penna di diversi autori escono gli agili ritratti non solo di quegli , autori e attori di teatro, musicisti e artisti che hanno dato lustro a Catania, ma anche molti personaggi noti o poco conosciuti che hanno reso viva la città e immortalato le strade catanesi con le loro vite, con le loro leggende.

Una carrellata di immagini fotografiche, di cui diverse inedite, dal 1846 al Novecento per raccontare attraverso documenti d'archivio storie di uomini e di palazzi e vicende urbanistiche che descrivono come è cambiata la città lungo gli assi di via Etnea, via V. Emanuele e via Dusmet.

Le poesie e i ricordi di Vincenzo Bognanni varcano l'ambito della narrazione famigliare poiché riferiscono del coinvolgimento di un uomo nella tragedia della seconda guerra mondiale. Nelle sue poesie si coglie il senso della tragedia vissuta da milioni di persone. Una storia che parte dalla nativa Mazzarino, in Sicilia, per trasferirsi a Stampalia un'isola dell'Egeo, e concludersi con la cattura e la prigionia in campi di detenzione tra la Polonia occupata e la Germania.

4 danze per violino e pianoforte, ognuna delle quali riflette ed esteriorizza nel ritmo e nella melodia una particolare sfumatura delle 'immagini' interiori archetipiche dell'uomo.

La prima serie delle 'Cartoline dall'Eurasia' comprende cinque ritratti musicali per pianoforte. I soggetti rappresentati sono concetti che appartengono al multiculturalismo euroasiatico. Un austero Praeludium preconizza, maestoso e con sussiegoso incedere, come è d'uopo alla solennità dell'ufficio, il carattere semantico della raccolta, anticipando motivazioni culturali e cellule motiviche della suite. Fanno seguito la Kopanitsa, travolgente danza bulgara, il brioso Jeu de poursuite, cui segue la meditativa Lyrische e la trasformativa processualità dello Scherzino. L'ironia è in effetti il tema conduttore di una intersezione di coordinate, di un caleidoscopico succedersi di stringhe melodiche colorate di sedimenti semantici, e serioso è l'intento: l'apertura alle commistioni interculturali quale matrice essenziale del pensare e del fare musica.

L'autrice indaga sulla figura di Francesco Tornabene Roccaforte, monaco benedettino e scienziato. Cresciuto nella vivace fucina culturale dell'ordine benedettino cassinese di Catania, egli vinse il concorso a cattedra per l'insegnamento della Botanica, fu socio dell'Accademia Gioenia e fondò l'Orto Botanico di Catania. La sua opera viene vista alla luce dei fermenti culturali che animarono la città prima di lui, con le figure di Gregorio Barnaba La Via, Emiliano Guttadauro, Giacomo Maggiore, monaci scienziati che hanno concorso alla conoscenza scientifica del tempo, sostenendo lo studio dell'Agricoltura e della Malacologia, con innovata devozione e passione. Accanto a loro figurano altri studiosi e scienziati emergenti catanesi come Carlo Gemellaro, cultore delle scienze vulcanologiche e Andrea Aradas che si batté per l'istituzione di unGabinetto di Storia Naturale. Infine viene tratteggiata madame Jeannette Villepreux Power, pioniera delle scienze biologiche marine ed Oceanografia, per lungo tempo vissuta a Messina dove condusse importanti esperimenti che le valsero riconoscimenti ufficiali a livello internazionale.