Diciotto più due: il doppio (quasi) di 9 racconti più 2 che è il primo titolo di questa collana. Qui l'area di raccolta partita da Campobasso si è allargata fino a sconfinare nelle vicine Isernia, Benevento e Caserta. Il che in prima battuta significa che la frequentazione di questo genere narrativo si mantiene con successo a livelli molto alti. Il volume contiene una produzione eclettica, grazie anche alle molteplici possibilità di scelte che caratterizza lo statuto particolarmente aperto della forma-racconto: l'interesse per lo sperimentalismo, il ritorno all'individualismo o meglio ancora all'intimismo (dopo le escursioni neorealiste e testimoniali della narrativa del come eravamo), i temi sociali della contemporaneità, la presenza diffusa dell'ironia. Inoltre: il rifugio nel fantastico e nel magico e il definitivo rigetto del decorum a favore di intrecci e contaminazioni di stili serviti da linguaggi ibridi, salti temporali, sofisticate incongruenze.

Il tema degli squilibri territoriali si affaccia nella teoria economica nei primi anni del Novecento, grazie ad autori come Alfred Marshall che formulano le teorie dei cluster e dei poli industriali. Da allora, e soprattutto grazie ai pioneristici studi degli economisti spaziali negli anni Venti e Trenta, nascono quelle teorie che poi si svilupperanno negli anni successivi (i poli di sviluppo e il big push tra essi) e che saranno adottate dalla Cassa per il Mezzogiorno per i suoi modelli di intervento.